Assicurazioni auto elettriche in forte aumento: cosa succede? Tutta colpa delle batterie

Assicurazioni auto elettriche in forte aumento: cosa succede? Tutta colpa delle batterie
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Le assicurazioni delle auto elettriche sono date in costante aumento. E' presto per dire se si tratta di un trend consolidato o solo di una tendenza del momento, in ogni caso il dato è evidente, ed è sottolineato da un'indagine condotta dalla Reuters.

Prendendo in considerazione gli Stati Uniti, è emerso che la polizza assicurativa delle auto elettriche, oltre a crescere negli ultimi mesi, è ben più cara rispetto a quello di una vettura con motore termico, mediamente il 27% in più.

Il problema principale risiede nella “propulsione” degli stessi EV. Ve ne avevamo parlato già pochi giorni fa: molte batterie sono da buttare anche dopo un piccolo danno, e ciò ovviamente crea una catena di eventi negativi che ricade sull'ambiente, le compagnie assicurative e l'utente.

Prima di tutto va ricordato che una batteria di una vettura costa un patrimonio, e basti pensare che per una Tesla Model 3 la spesa di sostituzione è di circa 20mila euro, su una vettura che a listino sta a 43mila euro. Di conseguenza molti veicoli vengono rottamati nonostante siano di fatto integri, e ciò incide ovviamente sulle polizze assicurative.

Il problema principale sta nel fatto che molte aziende del settore automotive come Tesla, Nissan, Hyundai, Stellantis, Bmw e Renault. Ford e General Motors (i nomi elencati da Reuters) non forniscono i dati diagnostici delle batterie: "Allianz Assicurazioni – ha spiegato Christoph Lauterwasser, amministratore delegato dell’Allianz Center for Technology, un istituto di ricerca di proprietà di Allianz - ha visionato pacchi batteria graffiati ma con le celle all'interno integre, ma senza dati diagnostici siamo costretti a radiare quei veicoli".

Le compagnie, ma anche le società di leasing e le autofficine, stanno quindi chiedendo all'Ue di introdurre una normativa per avere accesso a questi dati, e l'obiettivo nel contempo è quello di dare vita a pacchi-batterie che siano più facilmente riparabili e accessibili.

A riguardo l'Unione Europea sarebbe già al lavoro sugli standard. Un membro della Commissione Europea ha spiegato che l'obiettivo è "facilitare la manutenzione, la riparazione e il riutilizzo dei pacchi batterie".

La speranza ovviamente è che con il progredire della tecnologia questo annoso problema possa essere risolto, e in vista del 2035, l'anno del ban, c'è moderato ottimismo. Del resto negli ultimi anni si sono fatti enormi passi da gigante nel campo degli EV e l'ultimo esempio è la batteria da 1.000 km di autonomia già in produzione in Cina.