Android Auto diventa wireless per tutti, o quasi: cosa ci serve per dire addio al cavo

Android Auto diventa wireless per tutti, o quasi: cosa ci serve per dire addio al cavo
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Con Android 11, Android Auto diventa finalmente wireless su tutti i dispositivi aggiornati. O quasi. Andiamo a scoprire insieme quali sono però i requisiti essenziali per sfruttare il sistema di infotainment mobile della grande G senza più fili.

Come vi abbiamo raccontato lo scorso 20 agosto, con Android 11 il buon vecchio Android Auto diventa wireless, non ha più necessità - finalmente - di usare cavi, esistono però dei requisiti minimi per sfruttare la novità. Innanzitutto, com’è ovvio che sia, il nostro telefono dev’essere aggiornato ad Android 11. Sembra una banalità ma ancora pochissimi dispositivi hanno ricevuto l’aggiornamento della Grande G.

Al di là dei telefoni proprietari di Google, dal Pixel 2 al 4a, gli smartphone di produttori terzi sono ancora indietro con il rilascio. ASUS, OnePlus, OPPO, Realme, Samsung e molti altri stanno lavorando alle loro Beta, ci vorrà però ancora del tempo prima che tutto diventi stabile e pubblico, dunque - nel caso abbiate un telefono ancora bloccato ad Android 10 - è fondamentale aspettare. Alcuni telefoni Samsung però sono compatibili già con Android 10 e Android 9.

Una volta aggiornato il dispositivo, sarà importante verificare che questo supporti il WiFi a 5 GHz, l’unico in grado di garantire una velocità adeguata per il passaggio delle informazioni alla vettura. Tutto qui? Non proprio: è fondamentale che anche la vostra auto sia compatibile con Android Auto wireless, e già ne abbiamo a centinaia sul mercato. Nel caso invece stiate per comprare una nuova vettura, fate attenzione per l’appunto che abbia la possibilità di usare Android Auto wireless per non incappare in brutte sorprese (e magari anche la ricarica wireless, altrimenti per evitare che lo smartphone si scarichi dovreste comunque usare un cavo, il classico cane che si morde la coda). Avete già testato Android Auto senza fili? Vi ricordiamo che c’è anche una soluzione più “artigianale”, compatibile anche con telefoni più datati.