L'allarme dell'OMS: vittime della strada in aumento, siamo a 1,35 milioni l'anno

L'allarme dell'OMS: vittime della strada in aumento, siamo a 1,35 milioni l'anno
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Le maggiori case automobilistiche hanno un obiettivo ben preciso, nel loro futuro: migliorare sistemi di assistenza e sviluppare la guida autonoma per raggiungere la mortalità zero sulle strade del mondo. Qualcosa che adesso è, purtroppo, soltanto un'utopia: crescono infatti le vittime della strada e a dirlo è l'OMS.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità, in occasione della V Settimana globale dell'Onu sulla sicurezza stradale, ci ricorda che ogni anno nel mondo si contano 1,35 milioni di vittime a causa di incidenti stradali. A pagare il prezzo più caro sono bambini e giovanissimi, fra i 5 e i 29 anni, età in cui ferite e lesioni diventano maggiormente letali. Il 26% del totale sono pedoni e ciclisti, motociclisti e passeggeri invece rappresentano il 28%.

Il tasso di morti più alto è purtroppo in Africa, con 26,6 vittime per 100.000 abitanti, il più basso è invece in Europa, dove di contano 9,3 vittime ogni 100.000 abitanti. Significa che il mondo è letteralmente spaccato in due: da una parte i Paesi più poveri, che possono contare su strade e veicoli meno sicuri, dall'altra i più avanzati e industrializzati, che grazie a regole ferree, a parchi auto più giovani e a nuove tecnologie riescono quantomeno a contenere il fenomeno.

"I Governi devono subito prendere provvedimenti per frenare le morti sulle strade" ha detto Etienne Krug, direttore del dipartimento di prevenzione della violenza e infortuni dell'Oms, "non possiamo permetterci tutte queste vittime della strada. Esistono soluzioni al problema comprovate e dobbiamo metterle in atto". Sempre secondo l'OMS infatti nei Paesi più avanzati, in cui sono state varate serie leggi a proposito della guida in stato di ebrezza, caschi obbligatori per chi va in scooter o in moto, seggiolini per bambini e molto altro, le morti sono più basse rispetto ad altri luoghi.