Volkswagen e la rivoluzione elettrica: 13 anni per cambiare il mondo

Volkswagen investirà da qui al 2030 oltre 20 miliardi di euro nello sviluppo della mobilità elettrica, per un futuro che sembra già segnato.

Volkswagen e la rivoluzione elettrica: 13 anni per cambiare il mondo
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Il futuro è adesso. L'avanzamento tecnologico che sta coinvolgendo il settore auto è senza precedenti e già oggi è possibile vedere quali saranno i trend che guideranno il mercato nei prossimi anni. Propulsione elettrica e sistemi di guida autonoma riescono già a fare la differenza, con grandi limiti certamente, ma se pensiamo com'era il loro sviluppo solo pochi anni fa, è evidente che le case automobilistiche hanno alzato il tiro, investendo cifre ingenti per non farsi trovare impreparate alla rivoluzione che vedremo nei prossimi anni. Tra queste c'è anche Volkswagen, che ha idee molto chiare su come spingere lo sviluppo della mobilità elettrica.

Una storia che parte da lontano

Le vetture elettriche non sono certo una novità degli ultimi anni. Il loro sviluppo procede da decenni, tanto che il primo veicolo elettrico di Volkswagen arrivato sul mercato risale addirittura al 1972. Il T2 Elektro-Tranporter è stato la base di partenza da cui il gruppo tedesco ha iniziato a sviluppare le proprie tecnologie di propulsione elettrica. Venduto in soli 120 esemplari, aveva un'autonomia tra i 50 e gli 80 km e una velocità massima di 75 Km/h. Ma se vogliamo trovare un punto fermo nella storia delle vetture elettriche create dalla casa di Wolfsburg allora questo non potrebbe che essere la Golf. Il primo modello, chiamato Elektro-Golf I, non è mai arrivato sul mercato ma è servito a porre le basi per lo sviluppo della propulsione elettrica, con un'autonomia di 50 Km e una velocità massima di 80 Km/h.

Nel 1981 e poi nel 1985 sono arrivate versioni migliorate della prima Golf elettrica, che non si è poi più rivista fino al 2010, con la Golf VI Blue-e-Motion, costruita in una serie di pre-produzione di test e capace di percorrere 150 Km con una solo carica e di raggiungere i 140 Km/h. Nel 2013 è arrivato invece un nuovo modello con 190 km di autonomia e 140 Km/h di velocità di punta, basato sulla Golf VII, che è anche il primo prodotto in serie e destinato al consumatore finale. Questo almeno prima della e-Golf disponibile oggi, che offre 300 km di autonomia dichiarati e una velocità massima di 150 Km/h .

I piani di Volkswagen

La e-Golf è soltanto l'inizio del processo di sviluppo di Volkswagen nel segmento elettrico. La casa tedesca ha una roadmap precisa che avrà due tappe fondamentali nel 2020 e nel 2025. Nel 2020 sarà in vendita la nuova gamma I.D., la prima totalmente a propulsione elettrica. Questa sarà composta da tre modelli, il primo chiamato semplicemente Volkswagen I.D., il secondo invece I.D. Buzz e il terzo I.D. Crozz. La I.D. è già stata mostrata, almeno in versione prototipale, al Salone di Parigi nel 2016, e avrà dimensioni simili a quelle dell'attuale Golf. A differenza di questa però, che nasce per utilizzare un propulsore tradizionale e utilizza la piattaforma MQB, la I.D. sarà la prima a sfruttare la piattaforma MEB, studiata appositamente per i veicoli elettrici. Un nuovo concetto di auto quindi, realizzato da zero e nato per fare da apripista alla linea di vetture elettriche del marchio tedesco. I.D. avrà una potenza di 170 cv e un'autonomia dai 400 ai 600 Km. A seguire arriverà I.D. Buzz, erede del classico Bulli ma anche questo totalmente elettrico, con un'autonomia fino a 600 Km e una potenza di ben 374 cv. Infine abbiamo I.D. Crozz, primo SUV elettrico della casa tedesca, questo con un'autonomia fino a 500 km e e 306 cv. Insomma, all'appello manca solo un'utilitaria, ma solo perché è già disponibile oggi, visto che la UP a propulsione elettrica è già sul mercato.
Abbiamo detto però che il 2025 sarà un altro anno fondamentale per il gruppo tedesco, perché proprio quell'anno vedrà l'arrivo dei primi modelli con guida totalmente autonoma, mentre le stime di vendita dovrebbero assestarsi sul milione di unità elettriche all'anno. In tutto questo, ruolo fondamentale lo avranno anche le stazioni di ricarica, ecco perché il gruppo tedesco sta puntando forte anche in questo settore parallelo, stringendo partnership strategiche con i fornitori di energia elettrica e anche con i concorrenti, tra cui Nissan, Ford, Renault e BMW, per creare una rete sempre più capillare in Europa.

I progetti già avviati porteranno in Italia 220 nuovi punti di ricarica dislocati principalmente sulle autostrade. Ma non è finita qui, perché anche la tecnologia che ruota intorno ad essi evolverà: l'obbiettivo finale è quello di abbattere i tempi di ricarica fino a livelli di poco superiori a quelli di un normale pieno di benzina. In totale, la casa tedesca investirà oltre 20 miliardi di Euro nello sviluppo delle tecnologie legate alla auto elettriche entro il 2030, una cifra enorme e che lascia intendere come nei prossimi anni assisteremo a una vera e propria rivoluzione nel settore.