Volkswagen ID.: la rivoluzione elettrica al prezzo di una Golf Diesel

Volkswagen ha ribadito la sua volontà di entrare con forza nel mercato delle auto elettriche, grazie alla piattaforma MEB e a prezzi competitivi.

Volkswagen ID.: la rivoluzione elettrica al prezzo di una Golf Diesel
Articolo a cura di

"Electric for all", l'elettrico per tutti. Alla Fabbrica di Vetro di Dresda, dove vengono assemblate oggi le e-Golf, Volkswagen ha ribadito con forza la sua visione sul futuro del mercato delle automobili elettriche. Non un settore riservato a pochi, ma aperto alle masse e ai grandi numeri, forte di una crescita che nel 2017 ha superato il 60% a livello globale. Un dato che indica un trend sempre più importante e che Volkswagen non intende farsi sfuggire. Dal prossimo anno, grazie al debutto della gamma ID., la casa tedesca svelerà finalmente le sue carte. L'obbiettivo è portare le vetture elettriche al maggior numero di persone possibile, grazie alla nuova piattaforma MEB, alle nuove batterie e ai nuovi sistemi di ricarica.
Sarà un processo graduale, le ID. si affiancheranno all'attuale gamma di vetture a combustibili fossili e ibride, ma il cambiamento sarà comunque importante, visto che vede il gruppo automobilistico più grande al mondo scendere in campo con un'offerta elettrica variegata.

L'inizio di una nuova era

Nel 2019 apriranno ufficialmente i pre-ordini per la prima utilitaria dalle gamma ID., dal nome omonimo, a cui si aggiungeranno quattro modelli, ID. Crozz nel 2020 e ID. Buzz e ID. Vizzion 2022. Volkswagen vuole rendere la mobilità elettrica accessibile a tutti, un obbiettivo che la casa tedesca ha già raggiunto in passato, ma con le vetture tradizionali. Le prime indicazioni sui prezzi parlano di cifre in linea con quelle di una Golf Diesel, una fascia di costo aggressiva e alla portata di un pubblico potenziale piuttosto vasto.
La parola chiave da cui partire per comprendere gli enormi cambiamenti in arrivo con la gamma ID. è MEB (Modular Electric Drive Kit). Fino a questo momento, il gruppo Volkswagen ha utilizzato la piattaforma modulare MQB per realizzare la sua e-Golf, una soluzione funzionale ma poco efficiente. Il motivo è molto semplice: MQB nasce per la realizzazione di vetture con motore a benzina e diesel, ed è poi stata adattata per quelle elettriche.
Questo pone limiti evidenti nello sviluppo della mobilità a impatto zero, a partire da un problema di gestione degli spazi. Basta osservare le immagini che mettono a confronto l'architettura di una e-Golf e quella invece prevista per la gamma ID per notare la semplificazione apportata dai progettisti al sistema di trazione e di stoccaggio dell'energia.

Pianale MQB in versione elettrica

Piane MEB per auto elettriche

Abbiamo potuto vedere l'interno della batteria sviluppata da Volkswagen, notando come gli spazi vengono sfruttati nettamente meglio, in modo più razionale, grazie anche a un sistema di raffreddamento a liquido realizzato ad hoc.
La collocazione delle batterie è l'altra grande novità della piattaforma MEB, visto che ora sono posizionate direttamente al centro del pianale, occupando meno spazio, abbassando il baricentro e consentendo una distribuzione ottimale dei pesi, con un rapporto vicino al 50:50 tra avantreno e retrotreno. Interessante sarà capire il comportamento su strada delle vetture ID., visto che una configurazione di questo tipo lascia intravedere prestazioni e reattività superiori rispetto all'attuale e-Golf, che monta invece le batterie al posteriore.

Christian Senger, Head of Model Line eMobility di Volkswagen, ha commentato: "La piattaforma MEB ridefinisce l'architettura e costituisce un chiaro progresso nello sfruttamento dello spazio.". Come nel caso dell'attuale MQB, anche la piattaforma MEB offre un'alta versatilità, che permetterà la realizzazione di utilitarie come di SUV, senza contare che questo pianale approderà poi anche negli altri marchi del gruppo, da Audi a Skoda, passando per Seat.

Una versatilità orientata però alla mobilità elettrica, fattore essenziale per portare fin da subito la produzione a un livello adeguato alla richiesta attuale e futura di vetture, grazie anche all'utilizzo di batterie realizzate internamente, nello stabilimento di Braunschweig.
Il concept ID. presentato al Salone di Parigi del 2016 era basato su un motore elettrico da 170 cv, in grado di raggiungere i 100 Km/h in meno di 8 secondi, con una velocità di punta di 160 Km/h. Da questa base si possono capire quali saranno le prestazioni delle vetture di serie, visto che le batterie e i motori sviluppati da Volkswagen sono modulari e adattabili a diversi contesti, non solo nell'autonomia ma anche nelle prestazioni. La gamma ID. offrirà una percorrenza dai 330 fino a 550 Km (standard WLTP), a seconda del modello, come anche performance differenti, che possono anche superare quelle del concept visto due anni fa.

Una gestione olistica della mobilità elettrica

Realizzare vetture elettriche performanti ed efficienti è soltanto una parte del progetto di Volkswagen e di tutti i grandi marchi dell'automobilismo. Servono investimenti ed infrastrutture, la rivoluzione elettrica non potrà avvenire altrimenti. Basti pensare che tutte le vetture ID. supportano la ricarica fino a 125 kW, raggiungibili però solo da colonnine compatibili. La joint venture formata da Volkswagen, BMW, Daimler e Ford realizzerà 400 punti di ricarica da 125 kW distribuiti lungo la rete autostradale europea. Grazie all'autonomia raggiunta dalla prossima generazione di vetture elettriche, queste permetteranno spostamenti anche molto lunghi. Come ogni rivoluzione però, le abitudini che hanno caratterizzato il passato andranno leggermente modificate. Volkswagen ha mostrato delle simulazioni di viaggio piuttosto esplicative, la più interessante delle quali riguarda un tragitto di 1180 Km, da Hannover al Lago di Garda. Prima tappa di ricarica dopo 400 km, per una pausa totale di mezz'ora, dopodiché altri due stop di mezz'ora ogni 260 km prima di raggiungere l'obbiettivo.
Gli automobilisti saranno disposti a cambiare le loro abitudini? Non tutti, ecco perchè le auto elettriche non andranno a sostituire quelle tradizionali nei prossimi anni, ma le affiancheranno, andando così incontro ai desideri di un pubblico sempre più variegato e disposto anche a qualche piccolo sacrificio.

A prescindere dai punti di ricarica, gli studi fatti da Volkswagen indicano che è nelle abitazioni che avvengono il 50% degli approvvigionamenti energetici. Parlavamo di gestione olistica della rivoluzione elettrica, ecco perchè la casa tedesca produrrà anche wallbox per la ricarica domestica, con prezzi a partire da 300€ per il modello da 11 kW a corrente alternata, con disponibilità, in futuro, anche di una variante da 22 kW a corrente continua.
Questa versione sarà in grado non solo si ricaricare la vettura, ma anche di reimmettere energia nella rete elettrica, un altro tassello verso un ecosistema che va ben oltre il mercato dell'automobilismo, e che riguarda diversi settori industriali e dei servizi. Un sistema complesso e che andrà rodato a dovere, ma che pone le basi per il futuro dell'auto.