La TV non vi sta dicendo tutta la verità sul 2035 ed è un grosso problema

Una puntata di Tg2 Post dedicata allo switch del 2035 ha trattato il tema da un punto di vista forse impreciso in più punti...

La TV non vi sta dicendo tutta la verità sul 2035 ed è un grosso problema
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Chi si informa in modo corretto lo sa bene, noi stessi ne abbiamo parlato nell'articolo Cosa succederà davvero nel 2035 con le auto termiche: se l'Unione Europea confermerà la volontà di bloccare le vendite delle nuove auto termiche a partire dall'1 gennaio 2035, e il voto finale è ancora in discussione grazie ai NO di Italia e Germania, i produttori automotive non potranno più vendere nuove auto a benzina, a diesel e inquinanti in genere, dunque anche ibride, a GPL e così via.
Sottolineiamo "nuove", la vostra auto termica acquistata prima dell'1 gennaio 2035 potrà circolare tranquillamente ancora per anni dopo il ban, bisogna fare attenzione a distinguere "divieto di vendita" e "divieto di circolazione", perché a sentire alcuni programmi televisivi sembrerebbe che l'UE stia per votare la seconda opzione quando invece non è così.
Arriviamo dunque al casus belli tornando a parlare di Tg2 Post ("tornando" perché già in un'altra occasione il Tg2 Post aveva criticato le auto elettriche), l'approfondimento del Tg2 che sulle auto elettriche e il 2035 ha deciso di intraprendere una strada quantomeno ambigua (ci riferiamo alla puntata del 18 febbraio 2023), che oggettivamente non restituisce un quadro del tutto onesto della situazione.

Terribili le auto elettriche, ci faranno risparmiare in manutenzione

Tralasciando una copertina che effettivamente mette quasi il magone, visti i toni sensazionalistici con i quali si presentano le auto elettriche (solo il 2,5% delle immatricolazioni totali, 60.000 posti di lavoro italiani a rischio, 500.000 in Europa...), si parte senza fronzoli con un'intervista presso un'officina meccanica, il cui proprietario (possiamo intuire) denuncia un futuro quantomai in bilico per la sua attività.

Con le auto elettriche ci saranno molte meno parti usuranti, i meccanici avranno obiettivamente meno lavoro, non ci saranno candele o pistoni o frizioni, non si farà il cambio dell'olio, il lavoro delle officine è dunque tremendamente a rischio. Innegabile, certo, con l'arrivo dei primi motori termici possiamo immaginare lamentele simili da parte di chi ferrava i cavalli delle carrozze, il mondo e la sua tecnologia però vanno avanti, ci siamo adagiati per decenni sui familiari motori termici, le cose però sono destinate a cambiare, com'è sempre successo nel corso naturale della nostra storia. Quando arrivano "giri di boa" di tale grandezza spetta a noi stessi evolvere di pari passo con il mondo, bisognerebbe ad esempio aggiornarsi per lavorare anche sulle auto elettriche, che comunque hanno bisogno di regolari tagliandi e sul fronte delle gomme e dei freni sono praticamente identiche alle auto termiche. Inoltre questa comunicazione "populista" non tiene conto di due aspetti importanti: dal servizio del Tg2 Post sembra che dal 2035 i meccanici dovranno chiudere automaticamente bottega ma non è così, come ripetiamo continuamente le auto termiche potranno continuare a circolare regolarmente dopo il 2035, ci saranno vetture ICE che circoleranno anche fino al 2050, dunque non solo le officine potranno continuare a lavorare come nulla fosse ma avranno anche più di due decenni per aggiornare il loro business (e questa visione si può ovviamente applicare anche ai poli industriali, alle grandi aziende che devono necessariamente aggiornarsi per evitare che si perdano i posti di lavoro).

Ci si dimentica poi di noi consumatori: che schifo le auto elettriche, ci sarà molta meno manutenzione da fare, andremo sempre meno in officina, spenderemo molti meno soldi... questo tipo di comunicazione è uno scherzo, vero? Per noi automobilisti l'auto elettrica sarà una manna dal cielo: mantenere un'auto termica oggi costa in media 4.200 euro l'anno, un salasso, mentre gli EV abbassano clamorosamente questa cifra.

Hanno soltanto bisogno dei normali cambi gomma, per il resto i tagliandi ci costano meno, abbiamo molte meno parti meccaniche che possono rompersi, con la frenata rigenerativa e la guida One Pedal non consumiamo neppure le pastiglie dei freni... Il punto di vista del Tg2 Post è davvero miope dal nostro punto di vista e quasi va contro i nostri interessi di consumatori, ma andiamo avanti.

Nessuno potrà più permettersi un'auto

Le auto elettriche costano di più, ecco dunque arrivare le lamentele di chi le vetture le vende direttamente al consumatore. Avendo un prezzo più elevato, i concessionari venderanno molte meno auto, l'italiano medio non potrà più permettersi nulla e sarà costretto praticamente ad andare in bicicletta - a voler esasperare questo tipo di comunicazione.

Allo stato attuale è sicuramente vero, il servizio del Tg2 Post però non pensa quadrimensionalmente: come ogni novità, anche le auto elettriche sono partite con prezzi alquanto elevati (ma voi li ricordate i prezzi dei primi telefoni cellulari o dei primissimi computer?), con il tempo però tutto si normalizzerà e addirittura arriverà un momento in cui gli EV costeranno meno delle auto termiche. Il motivo è estremamente semplice: molti produttori hanno già annunciato che fermeranno la produzione di auto termiche da qui al 2030, le normali vetture a benzina e diesel diventeranno sempre più rare da trovare (succederà comunque, anche nel caso in cui l'Europa dovesse tornare sui suoi passi) e questo porterà i prezzi alle stelle. Inoltre la produzione delle auto elettriche diventerà sempre più economica e veloce, i materiali si potranno ottenere a prezzi inferiori (le stesse batterie hanno subito un calo verticale nell'ultimo decennio), il mercato si riempirà di modelli compatti e accessibili (come l'attesa Tesla Model 2 da 25.000 dollari) e le immatricolazioni schizzeranno verso l'alto. Tutte le paure che abbiamo oggi diventeranno un ricordo sbiadito, anche per quanto riguarda i tempi di ricarica e la mancanza di colonnine, visti gli investimenti messi in campo da qui al 2050 (poi del fatto se ci servano più o meno colonnine possiamo sicuramente discutere).

Perché nessuno pensa all'idrogeno?

Un'enorme imprecisione è arrivata anche dalla nostra collega Maria Leitner, scivolata "sull'alimentazione unica". La giornalista dice che l'Europa ha scelto più in maniera dogmatica che funzionale, costringendo il pubblico ad adottare forzatamente la sola alimentazione elettrica dimenticando alternative importanti come l'idrogeno.

Del capitolo idrogeno si può comunque discutere, è un'alimentazione più complicata da gestire che richiederebbe sforzi ancora maggiori rispetto allo switch a batteria, ma non è questo che contestiamo, è in ogni caso una soluzione eccellente soprattutto per il trasporto su gomma pesante. L'assurdità è che l'UE non ha in alcun modo messo da parte l'idrogeno, che è esso stesso elettrico: il pacchetto Fit for 55 parla chiaro, dal 2035 si potranno vendere soltanto auto elettriche a emissioni zero, siano esse a batteria o a idrogeno. La natura di queste automobili è pressoché identica, sono mosse da uno o più motori elettrici, ciò che cambia è la fonte di alimentazione, che può arrivare da una batteria oppure da bombole di idrogeno, ciò che è stato detto in TV dunque non è del tutto corretto. Il provvedimento UE tende a bloccare solo la vendita di nuove auto inquinanti, e le vetture a idrogeno non hanno emissioni.

Meglio una Plug-in Hybrid?

Per chiudere, è stato poi citato uno studio secondo cui in alcune determinate situazioni le auto Plug-in Hybrid (magari alimentate da biocarburanti) siano più green delle 100% elettriche, poiché queste ultime devono portarsi dietro 800 kg di batteria totalmente superflui.

Probabilmente si tratta di una cifra simbolica, citata appositamente per esasperare la situazione, pacchi batteria così pesanti però sulle vetture odierne non ce ne sono, si va solitamente dai 200 ai 480 kg e l'industria sta lavorando per diminuire progressivamente pesi e ingombri. Inoltre lo stesso concetto del peso si può applicare alle Plug-in Hybrid, che una volta esaurita la carica diventano le vetture meno efficienti in assoluto. Rispetto a una normale auto termica, le Plug-in sono spesso costrette a funzionare solo con il carburante classico aggiungendo all'equazione anche il peso di una batteria che si è esaurita dopo una manciata di chilometri, un qualcosa che per i lunghi viaggi è davvero deleteria. Ne parliamo in maniera più approfondita in questo articolo: le auto Plug-in Hybrid sono delle false elettriche? Sulla reale efficienza delle auto elettriche ha poi pubblicato degli importanti dati Tesla, che ha mostrato alcune interessanti slide al recente Investor Day dell'1 marzo 2023. Elon Musk ha dimostrato che con un serio piano alla base per la produzione di energia pulita, gli EV possono essere davvero puliti, dalla fase di assemblaggio fino alla circolazione in strada.

Dal 2012 al 2021 l'azienda californiana ha prodotto 25,39 TWh di energia grazie ai suoi pannelli solari, più di quanto le fabbriche e le auto Tesla abbiano consumato per produzione e ricariche, ovvero 25,27 TWh. È questo l'approccio corretto alla mobilità elettrica, un meccanismo "pulito" dall'inizio alla fine, senza sotterfugi ma con dati alla mano.

Tornando poi al discorso fatto al Tg2 Post, sempre Elon Musk ha dimostrato come in quanto a efficienza energetica una Tesla Model 3 sia quattro volte più efficiente (4x) di una normale Toyota Corolla termica, dunque parlare di vetture ICE (o addirittura Plug-in Hybrid PHEV) più green dei BEV ci sembra quantomai azzardato. Potremmo forse riparlarne qualora i carburanti sintetici fossero davvero diffusi a macchia d'olio su tutto il territorio europeo, per questo però bisognerà attendere ancora diversi anni di sviluppo, mentre le auto elettriche circolano già oggi sulle strade.

Con questo articolo dunque vogliamo mettervi in guardia: approfondite sempre ciò che ascoltate o recepite dalla televisione o dal web, andate sempre alla ricerca delle conferme e fate attenzione al tipo di comunicazione scelto, soprattutto quando si cerca di colpirvi allo stomaco con dati sensazionalistici o storie strappalacrime. Questo ovviamente vale anche per ciò che scriviamo su queste pagine, chiunque di noi può sbagliare, perseverare però è diabolico.