Fino a qualche anno fa non avremmo avuto auto elettrica al di fuori di Tesla, un vero e proprio comandamento della mobilità green che apriva le porte a servizi esclusivi e possibilità molto avanzate lato software, oggi però le cose stanno cambiando e in questo editoriale vogliamo spiegarvi perché oggi sceglieremmo anche modelli elettrici di altre marche. Prima di continuare vogliamo mettere bene in chiaro le cose: non vogliamo di certo screditare Tesla, che per molti versi resta ancora un assoluto cavallo vincente in ambito green, vogliamo solo spiegare che la concorrenza si sta attrezzando per rimettersi in pari e recuperare il terreno perduto in questi anni, talvolta aiutato persino da Tesla stessa... il primo punto che vogliamo analizzare infatti riguarda i Tesla Supercharger.
I Tesla Supercharger aperti a tutti
Fino a pochi mesi fa la rete di ricarica firmata Elon Musk era un assoluto punto a favore delle auto californiane: le Tesla avrebbero potuto utilizzare in esclusiva un'enorme rete di stazioni proprietarie ad alta potenza, affidabili e veloci, presenti ormai in molti mercati del mondo.
L'utilizzo dei Supercharger è davvero semplice, grazie a loro il software di bordo delle Tesla è sempre in grado di consigliarvi le "pause ricarica" perfette per arrivare a destinazione senza problemi, inoltre si tratta di stazioni piene di stalli a disposizione, sempre funzionanti e di sicuro al di sopra dei 100 kW di potenza (solitamente dai 150 ai 250 kW). Ebbene l'esclusività dei Supercharger è decaduta per gli utenti Tesla, ora chiunque può sfruttare la rete di Elon Musk, basta scaricare l'app Tesla sul proprio smartphone per avviare o fermare ogni sessione (quanto costa ricaricare un'auto non-Tesla ai Supercharger).
Uno dei grandi vantaggi del marchio californiano è così decaduto; resta tuttavia la comodità del software Tesla capace di organizzare in dettaglio eventuali soste lungo i percorsi più lunghi, anche gli altri utenti elettrici però hanno ormai i loro metodi per ricaricare in viaggio, addirittura grazie allo sviluppo della rete autostradale Free to X talvolta è addirittura scomodo appoggiarsi ai Supercharger, che non sono mai installati all'interno degli autogrill. Insomma su questo fronte è cambiato tutto, non serve più essere utenti Tesla per sfruttare la rete di ricarica del marchio, inoltre colonnine di altri distributori sono in ogni dove e ricaricare in giro per l'Italia è molto più semplice rispetto a qualche anno fa.
Autopilot è davvero così avanzato?
Apriamo così il delicato capitolo Autopilot. Il sistema di assistenza alla guida di Tesla è stato per anni un baluardo tecnologico assoluto, capace di offrire funzioni avanzate rispetto alla concorrenza. Oggi non è più così, anzi secondo gli ultimi dati Consumer Reports esistono diversi marchi capaci di sorpassare Tesla sul fronte della Guida Autonoma (di Livello 2 s'intende).
Allo stato attuale, esistono almeno 6 sistemi superiori a quello Tesla in termini di affidabilità generale, funzioni, affidabilità e quant'altro, pensiamo - in ordine dal migliore - al Ford BlueCruise, al SuperCruise di GM/Chevrolet/Cadillac, al Driver Assistance di Mercedes-Benz, al Driving Assistance Professional di BMW, al Safety Sense 3.0 di Toyota/Lexus e al Travel Assist del Gruppo Volkswagen. Solo dopo arriva Tesla, che vince assolutamente sul fronte delle capacità e performance ma necessita di migliorare in tutti gli altri campi. Noi stessi abbiamo avuto una pessima esperienza con Autopilot di Tesla e da allora il nostro amore per il sistema si è un tantino raffreddato. Da Milano avremmo dovuto raggiungere l'Autodromo di Imola a bordo di una Tesla Model 3 con Autopilot al suo massimo potenziale, mentre eravamo ancora fra i semafori della città però il sistema ha deciso che avevamo fatto qualcosa di sbagliato alla guida, per questo motivo ci ha costretto a guidare manualmente fino a destinazione. Quasi 300 km senza Cruise Control e altre funzioni, solo guida manuale, nonostante soste e ricariche nel mezzo. Solo a sera, con il viaggio di ritorno, Autopilot ha deciso che avremmo potuto utilizzarlo nuovamente. Da allora consideriamo il sistema di Elon Musk il più prepotente del mercato, capace di prendere il sopravvento sulle nostre stesse decisioni, mentre pensiamo di essere abbastanza adulti da essere padroni di noi stessi e di voler utilizzare la navigazione assistita ogniqualvolta ne abbiamo bisogno, non esserne privati per un capriccio sconosciuto dell'auto.
Per chiudere questo capitolo, potremmo poi anche parlare della scelta di Tesla di abbandonare radar e sensori per affidare la sua Guida Autonoma alle sole telecamere di bordo: una scelta coraggiosa e funzionale al fine di abbattere i costi, ricordiamo però che il software del marchio californiano è basato soprattutto su dati americani, è allenato a riconoscere in primo luogo le strade e le situazioni oltreoceano, dunque su percorsi europei potrebbe esserci qualche incertezza in più, pensiamo alla segnaletica italiana, ad alcune biforcazioni o alle rotatorie. Altri marchi potrebbero essere maggiormente preparati su questo fronte, la concorrenza inoltre si serve ancora di radar e sensori, non solo di telecamere, dunque la valutazione delle situazioni potrebbe essere più accurata. Autopilot resta in ogni caso un ottimo sistema di assistenza alla guida, bisogna fare però attenzione alla narrazione distorta della Guida Autonoma più avanzata del mondo...
Motori ed efficienza
Passando ai motori e all'efficienza, Tesla ancora oggi non ha rivali, le vetture di Elon Musk sono senza alcun dubbio le elettriche più convenienti guardando al rapporto potenza/efficienza. Le cose però stanno cambiando velocemente, con la concorrenza che ha già lanciato sul mercato vetture sempre più aerodinamiche e attente ai consumi. Fra le ultime uscite la nuova Hyundai IONIQ 6 è sicuramente un'elettrica capace di sfidare senza paura la Tesla Model 3, grazie al suo Cx di appena 0,21 e a un consumo dichiarato al di sotto dei 14 kWh/100 km (un consumo in linea con la nostra esperienza alla guida della IONIQ 6).
Sarà poi molto interessante vedere in azione il nuovo motore Volkswagen APP550, un'unità da 286 CV che promette consumi eccezionali, soprattutto a bordo della nuova ID.7 con aerodinamica da 0,23 Cx: con 88 kWh di batteria la vettura tedesca dovrebbe puntare ai 700 km di autonomia massima. Sul fronte dell'efficienza abbiamo avuto ottimi riscontri anche con altre elettriche come la BMW i4 eDrive40, la Mercedes-Benz EQE, con la Dacia Spring invece è possibile percorrere 1.000 km con circa 40 euro di spesa in ricariche. Sono solo degli esempi ovviamente, una Model 3 ha ben poco da spartire con la Spring di Dacia, è per farvi capire però che la concorrenza si sta dando davvero da fare per mettersi in linea con la tecnologia di Elon Musk.
Al di là della mera efficienza, è chiaro come Tesla sia avanti anche su altri fronti, l'integrazione del sistema di bordo con l'app per smartphone è pressoché impeccabile, lo stesso software che gestisce tutta l'esperienza è alquanto unico nel panorama attuale, solo i marchi con Android Automotive (Volvo, Renault, Polestar) si sono avvicinati ma di lavoro da fare ce n'è ancora molto. La concorrenza però non sta certo facendo passare gli anni rimanendo con le mani in mano, Volkswagen ha già presentato un nuovo software totalmente rivoluzionato sulla sua ID.7, Mercedes-Benz e BMW hanno software di bordo particolarmente avanzati, inoltre se siete amanti di Apple CarPlay e Android Auto non c'è modo sulle auto di Elon Musk di sfruttare questi sistemi con il software nativo.
Di differenze fra Tesla e il resto del mercato dunque ne esistono diverse, inoltre da utenti navigati potreste preferire materiali e design di altri produttori rispetto al minimalismo feroce di Tesla che su Model 3 e Model Y non vi mette a disposizione neppure un quadro strumenti. Ognuno di voi può ritagliare a misura la propria esperienza elettrica scegliendo la vettura e il marchio migliore per le proprie esigenze; con questo articolo vogliamo proprio dire che se fino a qualche anno fa non avremmo mai comprato un'elettrica che non fosse Tesla, oggi le cose sono parecchio cambiate ed è possibile avere una buona esperienza anche a bordo di altri marchi.
Certo potremmo aprire un nuovo capitolo legato ai prezzi, con Tesla sempre più aggressiva su questo fronte, è però un territorio troppo spinoso. I listini del marchio californiano potrebbero scendere e salire da un giorno all'altro, la concorrenza potrebbe adeguarsi di conseguenza, dunque questo articolo potrebbe invecchiare molto in fretta, per questo motivo lasciamo questo fronte sospeso... Ognuno poi gestisce il proprio budget a disposizione come meglio crede. La vera certezza è che il mercato elettrico è sempre più ricco di veicoli e soluzioni valide e da qui al 2035 andrà sempre meglio.
Tesla è il solo marchio elettrico da comprare? Non più: cosa sta cambiando
Fino a qualche anno fa avremmo acquistato solo auto elettriche Tesla, oggi invece le cose sono parecchio cambiate: vi spieghiamo perché.
Fino a qualche anno fa non avremmo avuto auto elettrica al di fuori di Tesla, un vero e proprio comandamento della mobilità green che apriva le porte a servizi esclusivi e possibilità molto avanzate lato software, oggi però le cose stanno cambiando e in questo editoriale vogliamo spiegarvi perché oggi sceglieremmo anche modelli elettrici di altre marche. Prima di continuare vogliamo mettere bene in chiaro le cose: non vogliamo di certo screditare Tesla, che per molti versi resta ancora un assoluto cavallo vincente in ambito green, vogliamo solo spiegare che la concorrenza si sta attrezzando per rimettersi in pari e recuperare il terreno perduto in questi anni, talvolta aiutato persino da Tesla stessa... il primo punto che vogliamo analizzare infatti riguarda i Tesla Supercharger.
I Tesla Supercharger aperti a tutti
Fino a pochi mesi fa la rete di ricarica firmata Elon Musk era un assoluto punto a favore delle auto californiane: le Tesla avrebbero potuto utilizzare in esclusiva un'enorme rete di stazioni proprietarie ad alta potenza, affidabili e veloci, presenti ormai in molti mercati del mondo.
L'utilizzo dei Supercharger è davvero semplice, grazie a loro il software di bordo delle Tesla è sempre in grado di consigliarvi le "pause ricarica" perfette per arrivare a destinazione senza problemi, inoltre si tratta di stazioni piene di stalli a disposizione, sempre funzionanti e di sicuro al di sopra dei 100 kW di potenza (solitamente dai 150 ai 250 kW). Ebbene l'esclusività dei Supercharger è decaduta per gli utenti Tesla, ora chiunque può sfruttare la rete di Elon Musk, basta scaricare l'app Tesla sul proprio smartphone per avviare o fermare ogni sessione (quanto costa ricaricare un'auto non-Tesla ai Supercharger).
Uno dei grandi vantaggi del marchio californiano è così decaduto; resta tuttavia la comodità del software Tesla capace di organizzare in dettaglio eventuali soste lungo i percorsi più lunghi, anche gli altri utenti elettrici però hanno ormai i loro metodi per ricaricare in viaggio, addirittura grazie allo sviluppo della rete autostradale Free to X talvolta è addirittura scomodo appoggiarsi ai Supercharger, che non sono mai installati all'interno degli autogrill. Insomma su questo fronte è cambiato tutto, non serve più essere utenti Tesla per sfruttare la rete di ricarica del marchio, inoltre colonnine di altri distributori sono in ogni dove e ricaricare in giro per l'Italia è molto più semplice rispetto a qualche anno fa.
Autopilot è davvero così avanzato?
Apriamo così il delicato capitolo Autopilot. Il sistema di assistenza alla guida di Tesla è stato per anni un baluardo tecnologico assoluto, capace di offrire funzioni avanzate rispetto alla concorrenza. Oggi non è più così, anzi secondo gli ultimi dati Consumer Reports esistono diversi marchi capaci di sorpassare Tesla sul fronte della Guida Autonoma (di Livello 2 s'intende).
Allo stato attuale, esistono almeno 6 sistemi superiori a quello Tesla in termini di affidabilità generale, funzioni, affidabilità e quant'altro, pensiamo - in ordine dal migliore - al Ford BlueCruise, al SuperCruise di GM/Chevrolet/Cadillac, al Driver Assistance di Mercedes-Benz, al Driving Assistance Professional di BMW, al Safety Sense 3.0 di Toyota/Lexus e al Travel Assist del Gruppo Volkswagen. Solo dopo arriva Tesla, che vince assolutamente sul fronte delle capacità e performance ma necessita di migliorare in tutti gli altri campi. Noi stessi abbiamo avuto una pessima esperienza con Autopilot di Tesla e da allora il nostro amore per il sistema si è un tantino raffreddato. Da Milano avremmo dovuto raggiungere l'Autodromo di Imola a bordo di una Tesla Model 3 con Autopilot al suo massimo potenziale, mentre eravamo ancora fra i semafori della città però il sistema ha deciso che avevamo fatto qualcosa di sbagliato alla guida, per questo motivo ci ha costretto a guidare manualmente fino a destinazione. Quasi 300 km senza Cruise Control e altre funzioni, solo guida manuale, nonostante soste e ricariche nel mezzo.
Solo a sera, con il viaggio di ritorno, Autopilot ha deciso che avremmo potuto utilizzarlo nuovamente. Da allora consideriamo il sistema di Elon Musk il più prepotente del mercato, capace di prendere il sopravvento sulle nostre stesse decisioni, mentre pensiamo di essere abbastanza adulti da essere padroni di noi stessi e di voler utilizzare la navigazione assistita ogniqualvolta ne abbiamo bisogno, non esserne privati per un capriccio sconosciuto dell'auto.
A bordo di una Ford Mustang Mach-E GT abbiamo percorso 4.500 km utilizzando per buona parte del viaggio i sistemi di assistenza e non abbiamo avuto mai un singolo problema, solo per fare un esempio, utilizzando più o meno le medesime funzioni offerte da Tesla. Lo stesso potremmo dire dei veicoli BMW o Mercedes-Benz di nuova generazione, che offrono sistemi di Livello 2+, addirittura il marchio della stella a tre punte ha iniziato a vendere sistemi di Livello 3 per il prossimo futuro.
Per chiudere questo capitolo, potremmo poi anche parlare della scelta di Tesla di abbandonare radar e sensori per affidare la sua Guida Autonoma alle sole telecamere di bordo: una scelta coraggiosa e funzionale al fine di abbattere i costi, ricordiamo però che il software del marchio californiano è basato soprattutto su dati americani, è allenato a riconoscere in primo luogo le strade e le situazioni oltreoceano, dunque su percorsi europei potrebbe esserci qualche incertezza in più, pensiamo alla segnaletica italiana, ad alcune biforcazioni o alle rotatorie.
Altri marchi potrebbero essere maggiormente preparati su questo fronte, la concorrenza inoltre si serve ancora di radar e sensori, non solo di telecamere, dunque la valutazione delle situazioni potrebbe essere più accurata. Autopilot resta in ogni caso un ottimo sistema di assistenza alla guida, bisogna fare però attenzione alla narrazione distorta della Guida Autonoma più avanzata del mondo...
Motori ed efficienza
Passando ai motori e all'efficienza, Tesla ancora oggi non ha rivali, le vetture di Elon Musk sono senza alcun dubbio le elettriche più convenienti guardando al rapporto potenza/efficienza. Le cose però stanno cambiando velocemente, con la concorrenza che ha già lanciato sul mercato vetture sempre più aerodinamiche e attente ai consumi. Fra le ultime uscite la nuova Hyundai IONIQ 6 è sicuramente un'elettrica capace di sfidare senza paura la Tesla Model 3, grazie al suo Cx di appena 0,21 e a un consumo dichiarato al di sotto dei 14 kWh/100 km (un consumo in linea con la nostra esperienza alla guida della IONIQ 6).
Sarà poi molto interessante vedere in azione il nuovo motore Volkswagen APP550, un'unità da 286 CV che promette consumi eccezionali, soprattutto a bordo della nuova ID.7 con aerodinamica da 0,23 Cx: con 88 kWh di batteria la vettura tedesca dovrebbe puntare ai 700 km di autonomia massima. Sul fronte dell'efficienza abbiamo avuto ottimi riscontri anche con altre elettriche come la BMW i4 eDrive40, la Mercedes-Benz EQE, con la Dacia Spring invece è possibile percorrere 1.000 km con circa 40 euro di spesa in ricariche. Sono solo degli esempi ovviamente, una Model 3 ha ben poco da spartire con la Spring di Dacia, è per farvi capire però che la concorrenza si sta dando davvero da fare per mettersi in linea con la tecnologia di Elon Musk.
Al di là della mera efficienza, è chiaro come Tesla sia avanti anche su altri fronti, l'integrazione del sistema di bordo con l'app per smartphone è pressoché impeccabile, lo stesso software che gestisce tutta l'esperienza è alquanto unico nel panorama attuale, solo i marchi con Android Automotive (Volvo, Renault, Polestar) si sono avvicinati ma di lavoro da fare ce n'è ancora molto. La concorrenza però non sta certo facendo passare gli anni rimanendo con le mani in mano, Volkswagen ha già presentato un nuovo software totalmente rivoluzionato sulla sua ID.7, Mercedes-Benz e BMW hanno software di bordo particolarmente avanzati, inoltre se siete amanti di Apple CarPlay e Android Auto non c'è modo sulle auto di Elon Musk di sfruttare questi sistemi con il software nativo.
Di differenze fra Tesla e il resto del mercato dunque ne esistono diverse, inoltre da utenti navigati potreste preferire materiali e design di altri produttori rispetto al minimalismo feroce di Tesla che su Model 3 e Model Y non vi mette a disposizione neppure un quadro strumenti. Ognuno di voi può ritagliare a misura la propria esperienza elettrica scegliendo la vettura e il marchio migliore per le proprie esigenze; con questo articolo vogliamo proprio dire che se fino a qualche anno fa non avremmo mai comprato un'elettrica che non fosse Tesla, oggi le cose sono parecchio cambiate ed è possibile avere una buona esperienza anche a bordo di altri marchi.
Certo potremmo aprire un nuovo capitolo legato ai prezzi, con Tesla sempre più aggressiva su questo fronte, è però un territorio troppo spinoso. I listini del marchio californiano potrebbero scendere e salire da un giorno all'altro, la concorrenza potrebbe adeguarsi di conseguenza, dunque questo articolo potrebbe invecchiare molto in fretta, per questo motivo lasciamo questo fronte sospeso... Ognuno poi gestisce il proprio budget a disposizione come meglio crede. La vera certezza è che il mercato elettrico è sempre più ricco di veicoli e soluzioni valide e da qui al 2035 andrà sempre meglio.
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