Tesla Semi: il futuro dei camion secondo Elon Musk

Elon Musk ci proietta nuovamente nel futuro con un camion elettrico dotato di sistema di pilota automatico. Sarà la rivoluzione del settore?

Tesla Semi: il futuro dei camion secondo Elon Musk
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"Vi farà esplodere il cervello e vi porterà in un'altra dimensione", con queste parole, qualche giorno fa, l'amministratore delegato di Tesla, Elon Musk, aveva annunciato l'evento di presentazione del nuovo Semi, il primo camion elettrico a guida (semi)automatica del gigante della Silicon Valley. Tesla ha deciso di puntare su questo settore, quello dei camion, in quanto rappresentano una delle principali fonti d'inquinamento del nostro pianeta.
Jimmy O'Dea, uno scienziato che studia l'impatto dei vari veicoli sull'atmosfera, sostiene che i veicoli pesanti costituiscono una piccola frazione dei veicoli presenti sulle strade, ma una grande fetta delle emissioni. In California, la categoria (che comprende autobus e camion), rappresenta il 7% del totale dei veicoli, ma produce emissioni di gas pari al 20%. Alimentato da un'enorme batteria, ed in grado di trasportare carichi fino a 36 tonnellate, il Tesla Semi garantisce con una singola ricarica un'autonomia di 804 chilometri (500 miglia), l'ideale per i viaggi lunghi che rappresentano la quotidianità per il settore. Chiaramente, inutile dirlo, i camion si basano sull'energia elettrica al posto del gasolio e si spostano su 18 ruote.

La cabina: la vera rivoluzione del settore

A livello estetico, il Tesla Semi riprende molte delle linee che abbiamo visto negli ultimi anni nelle varie vetture svelate dal colosso californiano, ma sono gli interni a fare la differenza. Se dall'esterno, la cabina in fibra di carbonio sembra essere simile a quella di altri camion, nonostante l'aerodinamica diversa che è stata studiata appositamente per far consumare quanta meno energia possibile, all'interno troviamo le sorprese più interessanti. Più che differenza, è una vera e propria rivoluzione, perché Tesla ha deciso di stravolgere completamente l'abitacolo, mettendo il volante al centro (e non sulla sinistra, come accade di consueto), e montando ben due schermi sui lati. Non è tutto, però, perchè Tesla ha lavorato quanto più possibile sul comfort, montando un portabagagli e quattro portabicchieri.
Questo aspetto non è da sottovalutare, dal momento che per viaggi lunghi la comodità rappresenta un punto cruciale. La cabina è alta quasi due metri (1,98 cm per la precisione), quindi estremamente alta per la maggior parte degli esseri umani, che potranno addirittura starci in piedi all'interno. Le porte si estendono dal basso verso l'alto e rendono l'accesso e l'uscita più facile.
Parlavamo prima dei touchscreen, entrambi da 15 pollici. Questi permettono di gestire la navigazione, la registrazioni di dati (come le ore di servizio, ad esempio), ed il monitoraggio dei punti ciechi. L'unico tasto presente serve per attivare le luci di emergenza, mentre il resto viene gestito attraverso gli schermi. Chiaramente, sono anche presenti i classici specchietti retrovisori convenzionali, montati all'esterno, ma ogni schermo interno mostra le immagini laterali attraverso le telecamere, che sono parte del pilota automatico.
Stranamente, nonostante le dimensioni, la cabina non include il letto, ma Tesla ha già affermato che potrebbe modificarla facilmente per includere proprio un posto dove passare la notte.

Il pilota automatico e la batteria

Il camion include un avanzato sistema di guida autonoma che gli consente di guidare tranquillamente in autostrada, rimanendo nella sua corsia e ad una distanza di sicurezza dai veicoli vicini. Il tutto è possibile attraverso i radar incorporati nella parte anteriore del veicolo, e le numerose telecamere che effettuano una scansione dell'ambiente per capire la situazione del traffico. Lo stesso sistema di pilotaggio garantisce la frenata di emergenza automatica, mantenimento di corsia e avvisi in caso di deviazioni o cambio di corsia, il tutto per incoraggiare una guida quanto più sicura possibile in autostrada.
A livello di batteria, Musk ha più volte ribadito che è stata rinforzata per evitare esplosioni o incendi in caso di incidenti, e lo stesso è stato fatto anche per il vetro del parabrezza. Dietro la cabina sono presenti quattro motori elettrici dello stesso tipo di quelli presenti sulla Model 3, due per ciascun asse. Un singolo motore, a giudicare dai documenti pubblicati dall'EPA, genererebbe una potenza di 258 cavalli, che porta il totale a 1.032, il doppio della maggior parte dei camion diesel di queste dimensioni. Musk ha inoltre sottolineato che una ricarica di trenta minuti garantisce un'autonomia di 643 chilometri. Il tutto grazie ai Megachargers ad energia solare, che ha intenzione di montare in tutto il mondo per garantire che le persone possano spostarsi da una parte all'altra senza alcun problema.


La sfida reale: i consumi

La sfida reale che Musk vuole vincere è quella dei consumi. Basti pensare che i motori Diesel tradizionali di un camion pesante con un pieno sono in grado di percorrere 1.448 chilometri (900 miglia), circa il doppio rispetto a quello garantito da Tesla Semi. I camion elettrici, però, potrebbero essere più longevi e meno costosi da mantenere a lungo termine, senza contare che il costo per il carburante (l'elettricità) è di gran lunga inferiore rispetto a quelli a combustione interna. Musk sostiene che il Semi richiede "significativamente meno manutenzione" di un camion diesel, garantendo un risparmio importante a lungo termine.
Il tutto perché manca l'alta tensione e la combustione interna, oltre che il cambio: il Semi, infatti, non richiede nessun cambio di marcia. Tesla, ancora una volta, ci ha mostrato il futuro e ha sottolineato nuovamente le proprie intenzioni di voler cambiare il mondo. L'inizio della produzione è previsto per il 2019 ad un prezzo ancora non noto. La strada intrapresa però è quella giusta: riduzione dei costi di manutenzione, sistema di Pilota Automatico da usare in autostrada, design elegante e moderno ed efficienza energetica.