Su Sky la storia di Villeneuve e Pironi: il più grande tradimento della F1

Il nuovo docufilm su Sky Documentaries che attraverso voci esclusive racconta cosa accadde veramente prima e dopo quel famoso weekend di Imola 1982.

Su Sky la storia di Villeneuve e Pironi: il più grande tradimento della F1
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Imola, 25 aprile 1982. In una gara orfana dei team inglesi - è infatti in corso una furiosa battaglia per il controllo politico della F1 - va in scena quella che sarebbe dovuta essere una passerella per la Ferrari e che invece passerà alla storia come una domenica avvelenata: per molti l'inizio della fine. La puntuale ricostruzione di quello che avvenne quella giornata di primavera è accuratamente raccontata dal docufilm Villeneuve e Pironi, prodotto da Sky Italia e Sky Studios e realizzato da Noah Media Group, in onda in esclusiva su Sky Documentaries a partire dal 25 dicembre 2022. Un film che però si spinge ben oltre l'episodio nodale, facendoci osservare le meno note conseguenze sul lungo periodo che quella domenica ebbe sui due piloti protagonisti e le loro famiglie.

1981: La nascita di un'amicizia fra Villeneuve e Pironi

Se di Gilles sappiamo ormai tutto, anche se vengono ancora oggi i brividi a sentirlo raccontare dalla voce della moglie Joann e dei figli Jacques e Melanie, molto meno sappiamo di Pironi, il bel francese marchiato per sempre dopo quella domenica dall'etichetta del traditore.

Le vite dei due francofoni, uno canadese l'altro transalpino, si incrociano nel 1981 al volante della più iconica scuderia di tutti i tempi: la Ferrari. Se Villeneuve è ormai acclamato da tutti come un campione - al quale manca solo la corona - molto meno noto è lo schivo Pironi, biondo dagli occhi di ghiaccio che si è conquistato il sedile del cavallino dopo una superba stagione al volante della francese Ligier. Nel 1981 però la Ferrari non è competitiva e nessuno dei due purosangue può verosimilmente pensare di puntare alla corona. In una stagione piena di difficoltà emerge la grande differenza caratteriale dei due, addirittura "agli antipodi" stando alla voce di Mauro Forghieri, direttore sportivo di quella Ferrari (se volete approfondire questa figura vi consigliamo di leggere il nostro ricordo di Mauro Forghieri). Se l'estroso e generoso Gilles guida oltre i limiti della vettura, regalando ai tifosi delle prove leggendarie come a Jarama e Montecarlo o addirittura la guida con un alettone rotto che gli ostruisce la visibilità in una Montreal allagata, Pironi - più analitico e razionale - finisce alla deriva, lontanissimo dal compagno.

Da amici a rivali

Nel 1982 però la Ferrari è finalmente l'auto da battere e, come d'incanto, il francese comincia a offrire prestazioni al livello del compagno di squadra. Nel giro di una settimana, fra le nozze galeotte di Pironi e l'assolato weekend di Imola, si consuma però la disintegrazione del forte rapporto di amicizia che fra i due era nato la stagione precedente.

Lo sgarbo di Imola è intollerabile per Gilles che tre anni prima, nella stessa situazione, aveva scortato il compagno Jody Scheckter fin sul traguardo, senza mai impensierirlo, come da ordini di squadra, regalando un meraviglioso titolo mondiale alla Scuderia di Maranello. Adesso che lui, dopo aver annaspato e lottato per due anni sopra i problemi con una macchina di seconda fascia, ha la sua grande opportunità crede che il team e il suo compagno avranno per lui un trattamento di riguardo. Non sarà così e non è dello stesso avviso nemmeno Pironi che, con quella meravigliosa auto, vuole giocarsi le sue carte, non avendo nessuna intenzione di scortare docile Gilles fin sul traguardo. Vincerà Pironi quella corsa, una gara i cui strascichi proseguiranno due settimane dopo, a Zolder, in Belgio, dove un Villeneuve con gli occhi ancora iniettati di sangue, in qualifica, nel disperato tentativo di superare il tempo del compagno, ormai divenuto un acerrimo rivale, andrà incontro alla morte.

Dramma o romanzo

Ancor più incredibile è, se possibile, il resto della stagione di Pironi che - ormai lanciato verso il titolo in estate - sugli infiniti rettilinei del circuito di Hockenheim in una prova libera allagata andrà incontro a un incidente la cui dinamica è la stessa che ha tolto la vita al suo compagno pochi mesi prima, decollando anche lui stavolta sulla Renault di Prost. A lui la carambola toglierà il titolo iridato, quasi le gambe e la sua carriera in F1.

Il suo fisico infatti non sarà mai in grado di riprendersi del tutto. Una vita folle quella del francese, che continuerà per altri cinque anni fino a infrangersi, questa volta definitivamente, contro le onde a bordo di un motoscafo da corsa, lasciando la compagna incinta dei suoi due gemelli. Una vita il cui destino sembra sia stato orientato dalle stelle, incredibile per un uomo che ha sempre affermato di "non credere nel destino". Il rammarico più grosso è però che la prematura scomparsa di due ragazzi (prima che piloti) ha impedito agli stessi protagonisti di dare un senso a quella Imola e magari impedire che la storia traesse le sue conclusioni senza i due diretti interessati. Sì perché come ci mostra il documentario Villeneuve e Pironi sono due nomi che ancora oggi si fa fatica a scindere, quasi un'unica formula, talvolta sinistra o macabra, in qualche caso struggente e romantica. Lo dimostrano ad esempio oggi quei due bambini che di Pironi sono figli e che per volontà della madre, pur dopo tutto quello che era successo, porteranno per tutta la vita i nomi di Didier e Gilles, in fin dei conti due amici determinati a diventare campioni ma ai quali il destino ha riservato un finale diverso. Se vi affascinano le storie di rivalità nella Formula 1 non perdete il nostro speciale sull'eterna sfida fra Schumacher e Hakkinen.