Renault tra realtà e metaverso: il futuro del gruppo è full digital

La Renaulution ha dato i primi frutti e ora la casa francese punta con decisione al 2025 e alla leadership della rivoluzione digitale applicata all'auto

Renault tra realtà e metaverso: il futuro del gruppo è full digital
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In occasione del Capital Market Day 2022, appuntamento chiave nel piano di comunicazione annuale delle grandi organizzazioni - tramite cui vengono presentati a un'audience di analisti, investitori e rappresentanti dei media i risultati economico-finanziari e le strategie di business per gli anni a venire - Renault fa il punto sui risultati raggiunti e fissa con decisione gli obiettivi futuri. La voce è quella del milanese Luca De Meo, amministratore delegato di Renault ormai dal 2020.
La Renaulution annunciata quasi due anni fa dallo stesso De Meo è servita a scuotere un'azienda che stava vivendo dei momenti di difficoltà già prima che la pandemia arrivasse a complicare ulteriormente la situazione, rendendo ancora più urgente un intervento significativo, non solo per Renault, ma per tutto il Gruppo che comprende anche i marchi Alpine e Dacia.

I primi frutti della Renaulution

Composta da tre anime Resurrection, Renovation e Revolution la Renaulution ha già dato - in anticipo sulla tabella di marcia, come annuncia fieramente il CEO di Renault - i suoi frutti.

La Resurrezione - sostanzialmente l'aumento della generazione di cassa e profitti - è stata raggiunta con tre anni d'anticipo e solidissime basi sono state già poste per il Rinnovamento. Rinforzare l'immagine di tutti i marchi del Gruppo, migliorare l'impatto di quest'ultimo sul mercato mondiale ma, soprattutto, la capacità di proporre la migliore line-up degli ultimi trent'anni, lanciando nei prossimi tre anni ben 25 modelli quasi equamente divisi tra C-Segment - quello che comprende le vetture con lunghezza superiore ai 4 metri, da sempre il più combattuto nel mercato europeo dove tutte le Case hanno un proprio modello di riferimento - e Pure Electric. Infine la fase 3, Rivoluzione, la cui deadline riporta la data 2025 e che parla di nuove tecnologie, energia e mobilità, un investimento che porterà il Gruppo Renault a essere in prima fila nel business della nuova mobilità sostenibile. Tutti gli sforzi dell'azienda sono in quest'ottica poiché la rivoluzione è alle porte e la rapida metamorfosi del mercato e dell'industria dell'auto non permette tentennamenti.

Non appare fuori luogo a tal proposito per l'AD De Meo citare il grande Ayrton Senna che affermava "Non puoi superare quindici macchine con il bel tempo ma puoi riuscirci se piove".

Un mantra che può ben illustrare quanto la "svolta a U" voluta con insistenza dal dirigente milanese sia il frutto di un intelligente utilizzo di gravi problematiche, quali la pandemia e i cortocircuiti della catena dell'automotive, come stimolo per proporre un rinnovamento dell'azienda e porsi alla guida della nuova era 2.0.

La digitalizzazione: Qualcomm e Google

Come raggiungere dunque l'obiettivo? Abbracciando totalmente la digitalizzazione, a ogni livello. In questa direzione corrono le collaborazioni con Qualcomm - più forte anche grazie alla decisione dell'azienda californiana di investire nella neonata divisione elettrica del gruppo Renault, quella Ampere che si concentrerà sulla mobilità a zero emissioni - o l'allargamento della sinergia di lunga data (2018) con Google (proviamo la tecnologia della Renault Mégane E-Tech).

La collaborazione con quest'ultima si estende ora anche alla progettazione di Software Defined Vehicle per consentire l'erogazione di nuovi servizi on-demand e aggiornamenti continui all'auto, basandosi sull'attuale collaborazione tra il sistema operativo automobilistico Android e la tecnologia Google Cloud.

I due partner svilupperanno una serie di componenti software di bordo e fuori bordo dedicati all'Sdv (Software Defined Vehicle) e amplieranno sinergie e casi d'uso legati alla strategia Move to Cloud del gruppo francese.

Questa collaborazione sul cloud computing sta accelerando oggi con la creazione di un Digital Twin, un gemello virtuale del veicolo che sarà dotato delle più avanzate capacità di Intelligenza Artificiale (AI), per una più facile e continua integrazione di nuovi servizi nell'auto e la creazione di nuove applicazioni a bordo (Servizi In-Car) e fuori bordo. Il gruppo migrerà infine l'intero modello operativo in cloud per ottenere maggiore agilità, migliori prestazioni e maggiore redditività.
La partnership porterà a vantaggi tangibili sui veicoli del gruppo francese, intervenendo su una migliore gestione dell'acquisizione analisi dei dati, in modo sicuro e riservato, e lo sviluppo del software per il veicolo.

Questo supporta i primi casi d'uso in fase di sviluppo, quali: manutenzione predittiva e migliore individuazione e correzione dei guasti in tempo quasi reale, se necessario; un'esperienza personalizzata a bordo del veicolo (Servizi In-Car) per adattarsi ai comportamenti di guida, alle destinazioni più visitate, come le stazioni di ricarica EV ecc.; modelli assicurativi basati sull'uso effettivo e sui comportamenti di guida.

Light is Right: il Metaverso

Fiore all'occhiello è però il Metaverso Renault, il mondo transdimensionale che ha però una sede fisica a Flins-sur-Seine, nei pressi di Parigi. Qui è dove la casa francese ha riprodotto digitalmente tutte le fabbriche del gruppo.

Che cosa si fa lì? Si generano dati, più di un miliardo al giorno, per ottimizzare il funzionamento industriale. Significa costi minori (dicono 780 milioni di euro di risparmio) e un miglioramento della qualità del prodotto. Renault ci crede così tanto da averci investito 225 milioni di euro (in cinque anni, dal 2016): così ha creato il suo metaverso industriale, il suo doppio digitale. Un sistema nel quale le parole chiave sono "torre di controllo" e "gemelli digitali". La prima governa e dirige, la seconda mostra come il mondo fisico venga replicato. Tutti gli oggetti che compongono la fabbrica sono infatti collegati fra loro e parlano la stessa lingua: sono 8.500 dispositivi, dal semplice avvitatore fino al robot saldatore. E poi le 107 presse, i 172 centri di lavoro e i 15 estrattori d'aria dalle cabine di verniciatura. 10.000 sensori restituiscono i dati, con gli operatori e gestori che hanno accesso ai dati in tempo reale.
Ma la sfida, per Renault, è stata rendere visibile la gestione del flusso. E qui entrano in scena appunto le "Torri di Controllo", come gli operatori che modellano tutte le fasi di produzione dell'auto, e anche della fornitura. Per dire, i dati su traffico e meteo vengono utilizzati per anticipare, posticipare le spedizioni. Altra conseguenza positiva è l'eco-sostenibilità: la casa francese tiene fortemente al calendario della sua decarbonizzazione.

Sappiamo tutti che l'obiettivo europeo della carbon neutrality è fissato al 2030 (2050 in tutto il mondo), ma il brand guidato dal CEO Luca De Meo è certo di raggiungere il 75% già nel 2025. In che modo? Grazie a due siti: Douai e Maubeuge. Questi due sistemi copriranno il 70% del fabbisogno termico dei due siti e, per il restante 30%, Renault utilizzerà la metanizzazione con biogas.

Dacia, Alpine... e Nissan

Al Capital Market Day 2022 c'è spazio anche per i marchi Dacia e Alpine. Il primo è definito dall'amministratore delegato la "Golden Nugget" del Gruppo, grazie al suo recente rinnovamento, la spiccata competitività sul mercato ma soprattutto la possibilità di raddoppiare i propri utili nel giro di pochi anni grazie a modelli innovativi come la citata Bigster Dacia.
Il destino di Alpine - "favourite topic" dell'AD visti anche i suoi trascorsi nelle corse - si lega al suo ingresso in F1 nel 2021, più che un asset una linea di marketing che ha contribuito superbamente in termini di vendita ma soprattutto di credibilità a risollevare le sorti di un marchio storico ma precipitato da anni nel dimenticatoio.

Il laboratorio F1 è solo una delle belle notizie per il marchio che dal 2026 proporrà una innovativa line-up Full Electric. C'è spazio anche per la linea LCV - veicoli commerciali leggeri - settore nel quale Renault è leader da anni e che è pronto per affrontare l'affascinante sfida dell'Hydrogen Mobility.
Non molti aggiornamenti invece sul fronte Nissan, storico partner della Losanga, con De Meo che ribadisce la volontà di far camminare Renault "con le proprie gambe" ma non per questo chiudendosi ai partner, accennando infine a "intense discussioni" ancora in corso.

Ma la promessa a effetto di De Meo che conclude il lungo incontro è quella di non essere più - come troppo spesso era avvenuto nel recente passato - "too shy to recognize that the world is changing", rilanciando la sfida agli altri marchi. Renault non solo non si farà più trovare impreparata ma è anzi pronta a guidare la transizione verso il nuovo mondo (2.0) dell'automobile.