Negli ultimi anni ci siamo occupati spesso di Tesla e del suo assistente di guida Autopilot, diventato famoso per le sue feature avanzate e la possibilità di funzionare solo con le telecamere a bordo, senza radar o altri device (le nuove Tesla non hanno più i radar). Gli uomini di Elon Musk hanno allenato talmente tanto l'Intelligenza Artificiale di Autopilot che le telecamere sono in grado di riconoscere moltissimi "ostacoli" differenti: si va dall'auto sportiva al semplice pedone, passando per ciclisti, coni stradali, furgoni, camion, semafori e potremmo continuare ancora per molto - tutti elementi che vengono renderizzati in tempo reale in un ambiente 3D sullo schermo centrale delle vetture. Ci troviamo dunque di fronte a una tecnologia unica nel suo genere, che ovviamente ha anche un suo costo e varie limitazioni - questo perché viviamo in Unione Europea e alcune funzioni di Autopilot devono essere ancora sbloccate al massimo delle possibilità.
A tal proposito, visto che Autopilot si può avere in tre livelli differenti, ci siamo chiesti: vale la pena acquistare il pacchetto più costoso di Autopilot o si può avere un'ottima esperienza anche con i pacchetti Base e Intermedio? Per rispondere abbiamo provato una Tesla Model 3 Long Range con software aggiornato alla versione 2022.12.3.3 e pacchetto di Guida Autonoma al Massimo Potenziale, il più costoso. Scopriamo dunque cosa il sistema di Elon Musk abbia da offrire oggi e se possiamo finalmente cambiare idea sul pacchetto più oneroso (non comprate la Guida Autonoma di Tesla, scrivevamo già nel 2020).
Tra pacchetti di Autopilot differenti
Come anticipato sopra, a listino esistono tre pacchetti di Autopilot: Base, Avanzato e Guida Autonoma al Massimo Potenziale. Autopilot Base si trova di serie a bordo di tutte le nuove Tesla, è il pacchetto stock insomma, e offre il Cruise Control Adattivo, che adegua la velocità del veicolo in base al traffico e mantiene una distanza di sicurezza impostata manualmente, e il Sistema di Autosterzatura, che mantiene la vettura all'interno di una corsia ben delimitata da strisce bianche.
Essendo di serie, non ha costi aggiuntivi ed è effettivamente il punto di partenza dell'esperienza Tesla. Com'è facile immaginare, il software funziona splendidamente, il Cruise Control Adattivo si attiva in un istante con la velocità di crociera che diventa la velocità massima. Ovviamente possiamo cambiarla manualmente oppure impostare il sistema in modo che l'auto prenda automaticamente i limiti di velocità presenti su strada.
Un sistema che sarebbe perfetto con segnaletica messa in modo corretto e ragionato, in Italia invece consigliamo di impostare la velocità manualmente, così da non impazzire con i vari segnali stradali lungo il percorso. I restanti due pacchetti sono a pagamento e inglobano ovviamente feature un tantino più avanzate, che guardano più al futuro che al presente.
Autopilot Avanzato
Il pacchetto Autopilot Avanzato si può avere aggiungendo all'ordine 3.800 euro ed è un piccolo assaggio di futuro, consigliato ai super geek e a quei conducenti che hanno voglia di vivere una nuova esperienza di mobilità (oltre a volersi vantare davanti agli amici).
Con questo pacchetto possiamo sfruttare l'opzione Navigate on Autopilot, che in Italia però è ancora in Beta. La vettura è capace di prendere in autonomia le rampe di accesso e di uscita lungo le autostrade e di cambiare corsia in automatico. La prima funzione, pur essendo in Beta, funziona anche discretamente bene, il problema riguarda la velocità di crociera. Se impostiamo la velocità manualmente, non sempre la Tesla è in grado di dosarla a dovere per entrare e uscire dall'autostrada, se invece seguiamo i limiti di velocità le manovre diventano più precise ma allo stesso tempo un po' "cringe", poiché la Tesla può piantarsi a 40 km/h per tutta la manovra. È il limite di velocità delle rampe, è vero, che nell'attuazione pratica però trova poco realismo - e può persino diventare pericoloso rispetto al resto del traffico. Diciamo che i punti di forza di questo pacchetto sono altrove, nel cambio di corsia automatico ad esempio.
L'abbiamo trovata una funzione eccezionale, soprattutto quando si viaggia di notte, con la pioggia, e si è molto stanchi (true story!): in base al traffico la Tesla capisce in autonomia quando effettuare un sorpasso oppure tornare verso la corsia più esterna. La manovra ci viene suggerita a schermo e noi non dobbiamo fare altro che confermare dando l'input della freccia direzionale oppure ignorare.
Con freccia inserita, la vettura controlla che non sopraggiunga nessuno e cambia corsia in completa autonomia nel giro di pochi secondi (se subentrano complicazioni, la manovra viene annullata), in autostrada dunque l'unica cosa che dovete fare è confermare gli spostamenti con le frecce, altrimenti sterzo e pedali sono interamente gestiti dal software. Meraviglioso sul serio, soprattutto se viaggiate tanto. Dovete solo fare attenzione alla "fantasiosa" segnaletica orizzontale all'italiana, il vero nemico numero 1 di Autopilot, che spesso è imprecisa o mancante e il software va ovviamente in tilt senza più punti di riferimento. Altra feature imperdibile è Autopark, che con un solo tocco sullo schermo è capace di parcheggiare in autonomia in parallelo o in perpendicolare. Ovviamente la manovra è un po' più lenta rispetto a come la faremmo noi manualmente, può essere però una soluzione per quelle persone che odiano parcheggiare e che preferiscono affidarsi al software.
Non sempre i parcheggi riescono a meraviglia, nella quasi totalità però va tutto liscio come l'olio. Infine arriviamo a parlare di Summon e Smart Summon. Con Summon siamo in grado di spostare l'auto da remoto, facendola entrare o uscire da un garage/parcheggio, funzione eccezionale se abbiamo a che fare con spazi molto stretti, con Smart Summon invece la vettura può muoversi in maniera più libera e svolgere manovre più complesse, non solo andare avanti e indietro.
Negli USA Smart Summon funziona in un raggio d'azione di circa 60 metri ed è un'autentica meraviglia - poiché significa che se piove a dirotto e siete all'entrata del supermercato o dell'ufficio, l'auto può venire a prendervi in autonomia alla posizione indicata, evitandovi così una doccia non preventivata nel parcheggio. In Italia il tutto è bloccato a 6 metri di raggio, dunque potete al massimo far uscire la vettura dal garage e farla sterzare su un lato, in attesa di tempi migliori. In generale si tratta comunque di un pacchetto molto interessante che riassume tutta la filosofia di Autopilot, con molte azioni semi-automatiche e un discreto assaggio di futuro.
Guida Autonoma al Massimo Potenziale
Arriviamo così a parlare del pacchetto più costoso e controverso: la Guida Autonoma al Massimo Potenziale di Tesla costa in Italia 7.500 euro, al momento però (come negli USA, in realtà) non offre grandi contenuti, siamo in attesa che gli uomini di Elon Musk facciano uscire la Guida Autonoma Cittadina dalla fase Beta, anche allora però in Europa le feature potrebbero essere bloccate a data da destinarsi.
Sulla carta questo pacchetto promette per l'appunto la Guida Autonoma Cittadina in un prossimo futuro, mentre per il momento aggiunge il controllo dei semafori e degli stop. Sulla carta può sembrare una novità spaziale, futuristica all'estremo, nella realtà invece è una funzione meno esaltante del previsto. La Tesla è capace effettivamente di riconoscere i semafori, con tanto di svolte quando presenti, la guida però non è completamente autonoma e siamo sempre noi a dover confermare un semaforo verde con un colpetto di acceleratore (altrimenti la Tesla rallenta...). Di fatto una guida (non proprio) autonoma in questo modo finisce per diventare più stressante di una classica guida manuale, dunque è una funzione ancora troppo sperimentale. È come se gli uomini di Elon Musk usassero noi e la nostra Tesla per allenare l'intelligenza artificiale a riconoscere le cose, raccogliendo quantità di dati enormi a ogni incrocio.
La Tesla probabilmente saprebbe già cosa fare, per questioni legali però attende il nostro ok definitivo per superare i semafori. Se in futuro verranno rimosse queste limitazioni e la vettura effettivamente andrà spedita a luce verde e si fermerà a luce rossa, svoltando da sola agli incroci, allora dovremo rivedere completamente questo articolo. Per ora però il parere è abbastanza neutro, tendente al negativo.
Autopilot secondo noi
Arriviamo così alle conclusioni dopo aver provato la Guida Autonoma al Massimo Potenziale di Tesla in città e al di fuori, effettuando lunghi viaggi in autostrada. Il pacchetto base, di serie su tutte le auto di Elon Musk, è probabilmente sufficiente alla maggior parte del pubblico là fuori.
Già con il pacchetto Avanzato si va incontro a funzioni semi-automatiche di cui si può far tranquillamente a meno. Navigate on Autopilot ha ancora qualche incertezza sulle rampe, l'auto non è molto brava a dosare la velocità in curva, il sistema di cambio corsia invece è assolutamente spettacolare e vi rilassa davvero in maniera incredibile in fase di viaggio. Autopark e Summon invece sono un piccolo assaggio di futuro, che i più geek fra voi adoreranno certamente. Dunque questo pacchetto intermedio non è assolutamente obbligatorio ma è consigliato a chi desidera l'esperienza Tesla a 360 gradi - e pensa ovviamente che questo possa valere 3.800 euro di spesa una tantum. Sulla Guida Autonoma al Massimo Potenziale abbiamo ancora un parere molto negativo: a oggi, secondo noi almeno, non ha alcun senso arrivare a spendere 7.500 euro per funzionalità ancora in versione Beta e altre ancora soltanto promesse. Certo in futuro potrebbe costare di più il pacchetto, negli USA è già arrivato a 12.000 dollari in previsione dell'uscita dalla fase Beta del Full Self Driving (Tesla alza il prezzo della Guida Autonoma), abbiamo però ragione di credere che in Europa le funzionalità americane non saranno disponibili ancora per parecchio tempo, dunque si fa un vero e proprio salto nel vuoto. È il pacchetto consigliato solo a chi non ha limiti di budget e crede ciecamente nelle promesse di Elon Musk, anche se non avrà vantaggi reali nell'immediato.
Qualsiasi pacchetto scegliate, fate in ogni caso attenzione a una cosa (oltre alla segnaletica orizzontale italiana): Autopilot è molto punitivo. Fate sempre ciò che dice e tenete ben salde le mani sul volante, perché se non rispettate tutte le regole le funzioni di guida autonoma vengono spente completamente per diverse ore - Cruise Control Adattivo compreso.
Ci è sembrato un metodo un po' eccessivo, dopo le polemiche degli ultimi anni però (con gente addormentata al volante) ci sembra giusto che Tesla abbia preso una posizione netta, a tutto vantaggio della sicurezza. In ogni caso dopo poco tempo si impara a gestire Autopilot e la pressione sul volante, si può dunque tenere attiva la Guida Autonoma senza grossi sforzi o stress. I primi tempi però potrebbe essere frustrante - un tipo di frustrazione mai vissuto a bordo di altre vetture di nuova generazione. Tesla, evidentemente, vuole risultare unica anche in questo...
Abbiamo provato Tesla Autopilot al massimo potenziale: vale 7.500 euro?
Abbiamo provato una Tesla Model 3 con Guida Autonoma al Massimo Potenziale: vale la pena spendere oggi 7.500 euro di optional?
Negli ultimi anni ci siamo occupati spesso di Tesla e del suo assistente di guida Autopilot, diventato famoso per le sue feature avanzate e la possibilità di funzionare solo con le telecamere a bordo, senza radar o altri device (le nuove Tesla non hanno più i radar).
Gli uomini di Elon Musk hanno allenato talmente tanto l'Intelligenza Artificiale di Autopilot che le telecamere sono in grado di riconoscere moltissimi "ostacoli" differenti: si va dall'auto sportiva al semplice pedone, passando per ciclisti, coni stradali, furgoni, camion, semafori e potremmo continuare ancora per molto - tutti elementi che vengono renderizzati in tempo reale in un ambiente 3D sullo schermo centrale delle vetture. Ci troviamo dunque di fronte a una tecnologia unica nel suo genere, che ovviamente ha anche un suo costo e varie limitazioni - questo perché viviamo in Unione Europea e alcune funzioni di Autopilot devono essere ancora sbloccate al massimo delle possibilità.
A tal proposito, visto che Autopilot si può avere in tre livelli differenti, ci siamo chiesti: vale la pena acquistare il pacchetto più costoso di Autopilot o si può avere un'ottima esperienza anche con i pacchetti Base e Intermedio? Per rispondere abbiamo provato una Tesla Model 3 Long Range con software aggiornato alla versione 2022.12.3.3 e pacchetto di Guida Autonoma al Massimo Potenziale, il più costoso.
Scopriamo dunque cosa il sistema di Elon Musk abbia da offrire oggi e se possiamo finalmente cambiare idea sul pacchetto più oneroso (non comprate la Guida Autonoma di Tesla, scrivevamo già nel 2020).
Tra pacchetti di Autopilot differenti
Come anticipato sopra, a listino esistono tre pacchetti di Autopilot: Base, Avanzato e Guida Autonoma al Massimo Potenziale. Autopilot Base si trova di serie a bordo di tutte le nuove Tesla, è il pacchetto stock insomma, e offre il Cruise Control Adattivo, che adegua la velocità del veicolo in base al traffico e mantiene una distanza di sicurezza impostata manualmente, e il Sistema di Autosterzatura, che mantiene la vettura all'interno di una corsia ben delimitata da strisce bianche.
Essendo di serie, non ha costi aggiuntivi ed è effettivamente il punto di partenza dell'esperienza Tesla. Com'è facile immaginare, il software funziona splendidamente, il Cruise Control Adattivo si attiva in un istante con la velocità di crociera che diventa la velocità massima. Ovviamente possiamo cambiarla manualmente oppure impostare il sistema in modo che l'auto prenda automaticamente i limiti di velocità presenti su strada.
Un sistema che sarebbe perfetto con segnaletica messa in modo corretto e ragionato, in Italia invece consigliamo di impostare la velocità manualmente, così da non impazzire con i vari segnali stradali lungo il percorso. I restanti due pacchetti sono a pagamento e inglobano ovviamente feature un tantino più avanzate, che guardano più al futuro che al presente.
Autopilot Avanzato
Il pacchetto Autopilot Avanzato si può avere aggiungendo all'ordine 3.800 euro ed è un piccolo assaggio di futuro, consigliato ai super geek e a quei conducenti che hanno voglia di vivere una nuova esperienza di mobilità (oltre a volersi vantare davanti agli amici).
Con questo pacchetto possiamo sfruttare l'opzione Navigate on Autopilot, che in Italia però è ancora in Beta. La vettura è capace di prendere in autonomia le rampe di accesso e di uscita lungo le autostrade e di cambiare corsia in automatico. La prima funzione, pur essendo in Beta, funziona anche discretamente bene, il problema riguarda la velocità di crociera. Se impostiamo la velocità manualmente, non sempre la Tesla è in grado di dosarla a dovere per entrare e uscire dall'autostrada, se invece seguiamo i limiti di velocità le manovre diventano più precise ma allo stesso tempo un po' "cringe", poiché la Tesla può piantarsi a 40 km/h per tutta la manovra. È il limite di velocità delle rampe, è vero, che nell'attuazione pratica però trova poco realismo - e può persino diventare pericoloso rispetto al resto del traffico. Diciamo che i punti di forza di questo pacchetto sono altrove, nel cambio di corsia automatico ad esempio.
L'abbiamo trovata una funzione eccezionale, soprattutto quando si viaggia di notte, con la pioggia, e si è molto stanchi (true story!): in base al traffico la Tesla capisce in autonomia quando effettuare un sorpasso oppure tornare verso la corsia più esterna. La manovra ci viene suggerita a schermo e noi non dobbiamo fare altro che confermare dando l'input della freccia direzionale oppure ignorare.
Con freccia inserita, la vettura controlla che non sopraggiunga nessuno e cambia corsia in completa autonomia nel giro di pochi secondi (se subentrano complicazioni, la manovra viene annullata), in autostrada dunque l'unica cosa che dovete fare è confermare gli spostamenti con le frecce, altrimenti sterzo e pedali sono interamente gestiti dal software.
Meraviglioso sul serio, soprattutto se viaggiate tanto. Dovete solo fare attenzione alla "fantasiosa" segnaletica orizzontale all'italiana, il vero nemico numero 1 di Autopilot, che spesso è imprecisa o mancante e il software va ovviamente in tilt senza più punti di riferimento.
Altra feature imperdibile è Autopark, che con un solo tocco sullo schermo è capace di parcheggiare in autonomia in parallelo o in perpendicolare. Ovviamente la manovra è un po' più lenta rispetto a come la faremmo noi manualmente, può essere però una soluzione per quelle persone che odiano parcheggiare e che preferiscono affidarsi al software.
Non sempre i parcheggi riescono a meraviglia, nella quasi totalità però va tutto liscio come l'olio. Infine arriviamo a parlare di Summon e Smart Summon. Con Summon siamo in grado di spostare l'auto da remoto, facendola entrare o uscire da un garage/parcheggio, funzione eccezionale se abbiamo a che fare con spazi molto stretti, con Smart Summon invece la vettura può muoversi in maniera più libera e svolgere manovre più complesse, non solo andare avanti e indietro.
Negli USA Smart Summon funziona in un raggio d'azione di circa 60 metri ed è un'autentica meraviglia - poiché significa che se piove a dirotto e siete all'entrata del supermercato o dell'ufficio, l'auto può venire a prendervi in autonomia alla posizione indicata, evitandovi così una doccia non preventivata nel parcheggio. In Italia il tutto è bloccato a 6 metri di raggio, dunque potete al massimo far uscire la vettura dal garage e farla sterzare su un lato, in attesa di tempi migliori. In generale si tratta comunque di un pacchetto molto interessante che riassume tutta la filosofia di Autopilot, con molte azioni semi-automatiche e un discreto assaggio di futuro.
Guida Autonoma al Massimo Potenziale
Arriviamo così a parlare del pacchetto più costoso e controverso: la Guida Autonoma al Massimo Potenziale di Tesla costa in Italia 7.500 euro, al momento però (come negli USA, in realtà) non offre grandi contenuti, siamo in attesa che gli uomini di Elon Musk facciano uscire la Guida Autonoma Cittadina dalla fase Beta, anche allora però in Europa le feature potrebbero essere bloccate a data da destinarsi.
Sulla carta questo pacchetto promette per l'appunto la Guida Autonoma Cittadina in un prossimo futuro, mentre per il momento aggiunge il controllo dei semafori e degli stop. Sulla carta può sembrare una novità spaziale, futuristica all'estremo, nella realtà invece è una funzione meno esaltante del previsto. La Tesla è capace effettivamente di riconoscere i semafori, con tanto di svolte quando presenti, la guida però non è completamente autonoma e siamo sempre noi a dover confermare un semaforo verde con un colpetto di acceleratore (altrimenti la Tesla rallenta...). Di fatto una guida (non proprio) autonoma in questo modo finisce per diventare più stressante di una classica guida manuale, dunque è una funzione ancora troppo sperimentale. È come se gli uomini di Elon Musk usassero noi e la nostra Tesla per allenare l'intelligenza artificiale a riconoscere le cose, raccogliendo quantità di dati enormi a ogni incrocio.
La Tesla probabilmente saprebbe già cosa fare, per questioni legali però attende il nostro ok definitivo per superare i semafori. Se in futuro verranno rimosse queste limitazioni e la vettura effettivamente andrà spedita a luce verde e si fermerà a luce rossa, svoltando da sola agli incroci, allora dovremo rivedere completamente questo articolo. Per ora però il parere è abbastanza neutro, tendente al negativo.
Autopilot secondo noi
Arriviamo così alle conclusioni dopo aver provato la Guida Autonoma al Massimo Potenziale di Tesla in città e al di fuori, effettuando lunghi viaggi in autostrada. Il pacchetto base, di serie su tutte le auto di Elon Musk, è probabilmente sufficiente alla maggior parte del pubblico là fuori.
Già con il pacchetto Avanzato si va incontro a funzioni semi-automatiche di cui si può far tranquillamente a meno. Navigate on Autopilot ha ancora qualche incertezza sulle rampe, l'auto non è molto brava a dosare la velocità in curva, il sistema di cambio corsia invece è assolutamente spettacolare e vi rilassa davvero in maniera incredibile in fase di viaggio. Autopark e Summon invece sono un piccolo assaggio di futuro, che i più geek fra voi adoreranno certamente. Dunque questo pacchetto intermedio non è assolutamente obbligatorio ma è consigliato a chi desidera l'esperienza Tesla a 360 gradi - e pensa ovviamente che questo possa valere 3.800 euro di spesa una tantum. Sulla Guida Autonoma al Massimo Potenziale abbiamo ancora un parere molto negativo: a oggi, secondo noi almeno, non ha alcun senso arrivare a spendere 7.500 euro per funzionalità ancora in versione Beta e altre ancora soltanto promesse.
Certo in futuro potrebbe costare di più il pacchetto, negli USA è già arrivato a 12.000 dollari in previsione dell'uscita dalla fase Beta del Full Self Driving (Tesla alza il prezzo della Guida Autonoma), abbiamo però ragione di credere che in Europa le funzionalità americane non saranno disponibili ancora per parecchio tempo, dunque si fa un vero e proprio salto nel vuoto.
È il pacchetto consigliato solo a chi non ha limiti di budget e crede ciecamente nelle promesse di Elon Musk, anche se non avrà vantaggi reali nell'immediato.
Qualsiasi pacchetto scegliate, fate in ogni caso attenzione a una cosa (oltre alla segnaletica orizzontale italiana): Autopilot è molto punitivo. Fate sempre ciò che dice e tenete ben salde le mani sul volante, perché se non rispettate tutte le regole le funzioni di guida autonoma vengono spente completamente per diverse ore - Cruise Control Adattivo compreso.
Ci è sembrato un metodo un po' eccessivo, dopo le polemiche degli ultimi anni però (con gente addormentata al volante) ci sembra giusto che Tesla abbia preso una posizione netta, a tutto vantaggio della sicurezza. In ogni caso dopo poco tempo si impara a gestire Autopilot e la pressione sul volante, si può dunque tenere attiva la Guida Autonoma senza grossi sforzi o stress. I primi tempi però potrebbe essere frustrante - un tipo di frustrazione mai vissuto a bordo di altre vetture di nuova generazione. Tesla, evidentemente, vuole risultare unica anche in questo...
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