Pregi e difetti della Dacia Spring: proviamo la citycar elettrica

Abbiamo provato a fondo una nuova Dacia Spring Comfort Plus con batteria da 27,4 kWh: ecco com'è andata, in città e fuori.

Pregi e difetti della Dacia Spring: proviamo la citycar elettrica
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Arrivata in Italia nel corso del 2021 in anticipo su altri mercati europei, così da cogliere in pieno l'occasione del cospicuo Ecobonus, la Dacia Spring è stato senza dubbio un modello spartiacque per l'intero settore. Si è infatti presentata al pubblico come l'auto elettrica più economica e accessibile fra tutte, e il suo prezzo di partenza di 20.450 euro lo attesta senza alcun dubbio. E pensare che con l'Ecobonus qualcuno è riuscito a portarla in garage a meno di 10.000 euro, un autentico best buy che finalmente abbiamo provato in modo approfondito - dopo la prova della Dacia Spring a marzo 2021.
In quell'occasione il marchio rumeno, parte del Gruppo Renault, era riuscito a organizzare un test drive di poche ore con una versione "Business" che neppure sarebbe stata commercializzata in Italia, un semplice assaggio che oggi per noi si è concretizzato in una variante Comfort Plus da 33 kW regolarmente presente nei nostri listini, che dunque chiunque può ordinare. L'abbiamo guidata in lungo e in largo per quasi due settimane, anche al di fuori di Milano ed ecco com'è andata.

Dacia Spring come stile di vita

Diciamolo subito: acquistare una Dacia Spring significa fare una "scelta di campo" ben precisa. Ci si affida a una vettura elettrica che fa dell'essenzialità il suo marchio distintivo.

Un modello spartano che più spartano non si può, come si nota subito entrando anche solo la prima volta nell'abitacolo della vettura, vi basti pensare che il volante è fisso, non si può né abbassare né alzare. Pur essendo la nostra una configurazione Comfort Plus, le portiere sono di fatto prive di elettronica e leggerissime da maneggiare, tutto si sviluppa lungo la plancia dove abbiamo un quadro strumenti "ibrido" e abbastanza tradizionale e una zona centrale che concentra tutti i tasti fondamentali. Partendo dal basso, Dacia ha inserito 2-3 tasti funzione (a seconda della versione) che comprendono anche il Limitatore di Velocità, posto davvero in una posizione infelice che può essere difficile da raggiungere in fase di guida. Salendo abbiamo un climatizzatore manuale, con la gestione delle bocchette dell'aria, l'aria calda/fredda e la velocità delle ventole, una piccola console di tasti presso la quale si abbassano e alzano i finestrini anteriori, lo schermo dedicato all'infotainment, almeno nella nostra versione, con la Spring base si ottiene una radio tradizionale. Il volante a stento si può definire "multifunzione", poiché offre soltanto i controlli del Limitatore di Velocità e il richiamo all'assistente vocale.

Non si può rispondere a una chiamata, non si può abbassare il volume, non si può cambiare brano. A proposito di volume: questo si può regolare tramite due tasti piazzati al di sopra dello schermo, accanto ai quali se ne sta l'unica presa USB-A della Spring, una posizione alquanto infelice visto che il cavo sarà quasi costretto a passare sul display. Tutte soluzioni che hanno permesso a Dacia di concentrare l'elettronica nella zona centrale della vettura e contenere i costi di produzione.

Quello del "contenimento costi" sembra un po' un mantra dell'intera Spring. Lo stesso quadro strumenti è alquanto essenziale, le info sul piccolo display centrale possono essere cambiate tramite un tasto old school piazzato proprio sul cruscotto, abbastanza scomodo anch'esso, mentre ai lati dello schermetto ci sono dei LED che indicano la potenza utilizzata e la quantità di energia residua. Come impatto ci avviciniamo all'elettronica vista sulla divertente Renault Twingo E-Tech Electric ma in salsa ancora più economica. La nostra versione offre persino anabbaglianti automatici e regolazione dei retrovisori elettrica, ma parliamo dello specchio, non si richiudono in automatico alla chiusura della vettura.

Il tutto è "ben" condito da plastiche essenziali e molto rigide, insomma chi sceglie la Dacia Spring non lo fa certo per le sue (basse) potenzialità hi-tech o per le feature che è in grado di offrire: è un'auto elettrica rivolta a chi desidera un veicolo non troppo costoso (almeno per la categoria, visto che non regge il confronto con una qualsiasi Panda Hybrid) che possa abbattere i costi del carburante.
Lo spazio interno c'è, la seconda fila posteriore può ospitare anche due adulti di media statura, il bagagliaio inoltre è da 300 litri senza sedili abbattuti e sul tetto vi sono delle simpatiche barre porta oggetti di default, la Spring è dunque pronta a parecchie avventure. Cosa offre però tecnicamente?

La tecnica della Dacia Spring

Partiamo dal motore elettrico installato da Dacia: ad animare la Spring c'è un piccolo (letteralmente, visto che lascia buona parte del cofano vuota) motore elettrico da 33 kW/45 CV, una potenza irrisoria che potrebbe far storcere il naso a tanti, parliamo però di un propulsore elettrico, spinta e ripresa dunque si fanno sentire senza problemi e si può persino viaggiare comodamente in autostrada senza troppi problemi.

La bassa potenza dunque non deve spaventarvi, è in linea con lo spirito del veicolo, inoltre permette alla Spring di avere un'efficienza eccellente: considerando che a bordo c'è una batteria da appena 27,4 kWh, è davvero ottimo pensare di fare nel mondo reale 230/250 km con una singola carica. Idealmente il sistema prevede anche la frenata rigenerativa, non è possibile però selezionare l'intensità e quella di default è molto blanda, dimenticatevi dunque di guidare la Spring con un solo pedale. Ovviamente tutto dipende dal vostro stile di guida, se amate schizzar via ai semafori e accelerare bruscamente, l'autonomia sarà di parecchio inferiore, guidando invece la Spring come merita, in modo pacato e magari con l'ottima modalità ECO (che vi consigliamo assolutamente, visto che vi permette di rendere più lineare l'accelerazione e recuperare decine di chilometri) i 250 km cittadini si raggiungono senza problemi, senza neppure portare la batteria allo 0%. Ricaricando a casa è davvero possibile mantenere la vettura al 100% con pochi euro durante tutta la settimana, anche presso le colonnine pubbliche a consumo però i prezzi sono alquanto ridotti, visto che potreste trovarvi a ricaricare non più di 20/25 kWh a sessione.

Inoltre il bocchettone è frontale, al di sotto del logo Dacia, la soluzione che preferiamo perché ci evita un sacco di manovre strane alle colonnine. Dovete solo fare attenzione a che tipo di caricatore scegliete in fase di acquisto: di default la Dacia Spring offre un caricatore di bordo AC di Tipo 2 da 7 kW, quello da noi testato, a listino però trovate il caricatore DC a 600 euro extra. È un optional essenziale?

Non sempre: su una batteria da 27,4 kWh potrebbe essere alquanto superfluo, soprattutto se avete intenzione di ricaricare sempre a casa. Presso i supermercati e centri commerciali la Tipo 2 è uno standard assodato, mentre la ricarica combo DC la consigliamo solo se avete intenzione di viaggiare spesso fuori città e ricaricare al volo presso le colonnine veloci. A tal proposito: è possibile viaggiare con la Spring?

Dove guidare la Dacia Spring

Di sicuro l'habitat naturale della Spring è il suolo urbano, e usciremmo da questi confini davvero di rado. L'auto può tranquillamente viaggiare in tangenziale, anzi fino a 100 km/h i consumi possono essere parecchio bassi se si dosa allo stato dell'arte l'acceleratore e si sfrutta il veleggio, è fino ai 130 km/h che l'efficienza crolla e la cosa si fa sentire parecchio su una batteria di piccole dimensioni.

Tuttavia se a destinazione avete una colonnina presso cui ricaricare, le mete entro i 100/150 km si raggiungono facilmente. Per prova siamo andati da Milano a Bergamo percorrendo 60 km e consumando il 30% circa di batteria, a velocità abbastanza moderata causa traffico. In città abbiamo percorso altri 15-16 km, per poi prendere un caffè nel pomeriggio e nel frattempo recuperare 8 kWh presso una colonnina pubblica prima di tornare a casa. Ripartiti con l'87% di carica residua, siamo tornati a Milano con il 60%, anche grazie al traffico e a una velocità media di 90 km/h in autostrada. Fare qualche piccola gita fuori porta con la Dacia Spring è dunque possibile, anche se non è il suo terreno di battaglia preferito. Bisogna poi mettere in conto uno sterzo poco preciso, dei cerchi da 14" e una solidità strutturale non proprio da prima della classe. Il volante, comunque supportato dal servosterzo elettronico, è tarato in modo morbidissimo, per il massimo comfort cittadino; forse è anche troppo morbido, abbiamo un sacco di "gioco" e per sterzare sul serio bisogna girare in maniera ampia.

Questo può andar bene in città ma al di fuori è meglio fare attenzione, inoltre sul fronte della sicurezza abbiamo due note da sottolineare: la prima non viene direttamente da noi ma dai test EuroNCAP, che ha assegnato alla Dacia Spring una sola stella delle sue cinque (comunque meglio della Renault ZOE che ne ha prese zero), la seconda deriva invece da una nostra esperienza diretta. La vettura è sprovvista di ADAS, offre in ogni caso la frenata d'emergenza. Se non rispettiamo la corretta distanza di sicurezza una piccola icona rossa ce lo segnala sullo schermo da 3,5", la vettura frena anche in autonomia per provare a scongiurare il peggio in caso di necessità.

In autostrada però, all'interno di una galleria, c'è capitato che la frenata d'emergenza si attivasse senza alcun motivo, senza alcun veicolo davanti a noi (eravamo appena stati sorpassati sulla sinistra); l'errore è durato una frazione di secondo, poi la vettura si è subito ripresa, abbiamo comunque preso un piccolo spavento e abbiamo impiegato qualche istante per capire cosa fosse successo. Se a tutto questo aggiungiamo dei freni a tamburo da 8" al posteriore (all'anteriore abbiamo dischi ventilati da 238x17), capiamo che la Dacia Spring non brilla certo in sicurezza ed è una vettura da utilizzare con cognizione di causa. Non vorremo ripeterci ma ci sembra ormai chiaro che andrebbe presa per un uso cittadino standard, territorio dove fra l'altro dà il meglio di sé in fatto di autonomia.

A tal proposito avremmo gradito la funzione Auto Hold, che in ambito urbano sarebbe stata la ciliegina della torta e avrebbe fatto guadagnare alla Spring non pochi punti in comodità, invece a ogni semaforo o in coda bisogna tenere il freno schiacciato - o passare in folle. A livello di dinamica di guida e qualità costruttiva, la Twingo E-Tech Electric ci è sembrata molto più divertente da guidare e affidabile, rifinita sicuramente meglio ma a un prezzo superiore. La Twingo però pecca in spazio, là dove la Spring vince grazie ai suoi 3.743 mm di lunghezza, 1.770 mm di larghezza compresi gli specchietti, 1.513 mm di altezza.

Quanto costa la Dacia Spring?

Arriviamo così a parlare di prezzi: con Ecobonus attivo, la Spring diventa senza alcun dubbio un Best Buy assoluto, al momento però i fondi sono terminati e bisogna eventualmente attendere una nuova sfornata da parte del governo.

Guardando al listino ufficiale, come anticipato sopra il prezzo di partenza è di 20.450 euro per la variante Comfort, vi consigliamo però di saltare a piè pari sulla Comfort Plus. Per un prezzo di 21.950 euro avete la ruota di scorta inclusa, i sensori di parcheggio posteriori che funzionano discretamente bene assieme a una retrocamera di discreta qualità. Il vero punto di forza di questa offerta è però il MediaNav con schermo da 7" e radio DAB fornito da LG. Si tratta di un vero game changer dell'offerta, poiché supporta in maniera impeccabile sistemi come Apple CarPlay e Android Auto via cavo, che funzionano in maniera fluida e senza tentennamenti. E se volessimo utilizzare il sistema nativo senza connettere ogni volta il telefono? Il sistema operativo di bordo è spartano quanto il resto della vettura, è essenziale e poco curato graficamente, vi assicuriamo però che tutto funziona in maniera veloce e immediata.

Il navigatore non è sempre preciso al 100% nel rilevare la nostra posizione sulla mappa (a freddo può sbagliare di qualche metro) ma in pochi secondi e pochi tap è già pronto per portarvi verso la destinazione scelta, mentre altri sistemi concorrenti hanno bisogno di caricare le mappe e sono lenti persino nella ricerca dell'indirizzo. Anche su questo fronte vince dunque l'essenzialità estrema, perché a volte per andare da un punto A a uno B non servono chissà quali fronzoli o funzioni fantascientifiche. Se vi ritrovate in questa affermazione, la Dacia Spring è probabilmente l'elettrica che fa per voi.