A Monza con la Ford Mustang Mach-E AWD: il nostro hot lap

Abbiamo testato la nuova Ford Mustang Mach-E tra i rettilinei del più celebre circuito d'Italia, mettendo a dura prova la sua tempra.

A Monza con la Ford Mustang Mach-E AWD: il nostro hot lap
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Nella splendida cornice del Parco di Monza si è soliti udire il rombo di qualche supercar che sfreccia lungo i rettilinei del Monza Eni Circuit, ma quest'oggi vi raccontiamo cosa vuol dire percorrere uno dei più celebri circuiti al mondo con una vettura elettrica.
Grazie a Ford abbiamo potuto mettere alla prova la nuova Ford Mustang Mach-E AWD da 351 CV sull'asfalto del Tempio della Velocità e scoprire se dietro alla silhouette da SUV coupé si nasconde l'anima da cavallo pazzo tipica delle auto sportive dell'Ovale Blu.

Dove la potenza conta: la Mach-E scende in pista

Mach-E, nella sua variante più performante (esclusa la Ford Mustang Mach-E GT vista a Milano), l'avevamo già provata presso La Pista di Arese (In pista con la Ford Mustang Mach-E) per apprezzarne la dinamica di guida, al netto dei suoi 2.250 kg.

In un circuito, come quello di Arese, tutto curve e accelerazione la Mach-E riesce a sfruttare i suoi punti forti, come la poderosa coppia di 580 Nm in grado di far schizzare questa americana da 0 a 100 km/h in appena 5,1 secondi, in modo da regalare al pilota un'esperienza di guida più che appagante.
Il Circuito di Monza però è un altro paio di maniche, ci sono rettilinei lunghi più di un chilometro e curvoni veloci come la Curva Biassono dove la tenuta di strada viene messa duramente alla prova.
I 5,7 km di asfalto di questo tracciato spostano l'attenzione su altri dettagli, come potenza frenante, trasferimenti di carico, allungo e aerodinamica, fattori che su piste piccole come quella di Arese è più difficile percepire a pieno.

Allacciamo le cinture dunque, luce verde dalla pit lane e si parte. L'accelerazione è bruciante e veniamo catapultati alla Prima Variante dove possiamo fin da subito testare il gigantesco impianto frenante a quattro pompanti della Mach-E. Non rimaniamo delusi, l'auto non si scompone e ci infiliamo facilmente nella chicane più famosa d'Italia, in uscita sfruttiamo tutti i 580 Nm di coppia e ci lanciamo a 150 km/h nella Curva Grande notando il primo difettuccio fisiologico di questa vettura. (In basso il video del nostro hot lap in pista)

Il bodyshape è quello di un SUV, per quanto le batterie possano abbassare il baricentro l'altezza da terra influirà sempre negativamente sul rollio, ma tutto sommato non stiamo parlando di un'auto studiata per la pista e va bene così. Alla Variante della Roggia ci accorgiamo di cosa vuol dire non avere un motore frontale: a 160 km/h freniamo al cartello dei 150 metri e il trasferimento di carico è appena percepibile.

Lesmo 1 e Lesmo 2, ancora una volta, sono da percorrere sfruttando l'immensa coppia del propulsore elettrico in modo da farsi catapultare attraverso la Curva del Serraglio per arrivare all'inizio della Variante Ascari. Anche qui il rollio si fa sentire ma in maniera più delicata rispetto al primo tratto di circuito.

Arriviamo infine agli ultimi due rettilinei che chiudono il nostro hotlap su Mustang Mach-E, dove purtroppo scopriamo il tallone d'Achille di questa vettura, ovvero l'allungo. Se per coprire lo 0-100 ci vogliono appena 5 secondi, per passare da 100 a 160 km/h ce ne vogliono ben 8,5... davvero troppi considerate le performance delle concorrenti.
La velocità massima è limitata a 180 km/h ma non basta il chilometro abbondante del Rettifilo Tribune per poterli vedere - e questo chiaramente spegne un pochino la verve di Mach-E.

Questione di DNA

Mach-E raccoglie un'eredità enorme e pesantissima, il nome Mustang infatti è stato associato in passato solo a tagli di vettura molto sportivi, oggi invece si ritrova su un SUV elettrico. Pazzia o mossa geniale?

Partiamo da un presupposto fondamentale: le Mustang non sono mai stati mostri da pista se non in versione speciale dedicata. La fastback americana si è ritagliata un pezzo nella storia dell'automobile per il suo look inconfondibile e per il suo spirito da Easy Rider indomabile, cosa che probabilmente la Mach-E non riesce a replicare nella stessa maniera ma comunque assimila il concetto di fondo e lo ripropone con un altro sapore.

Per 66.850 euro ci si mette in garage una BEV dal design inimitabile, ricca di tecnologia e con un'autonomia dichiarata di 540 km.
Il setup Dual Motor (uno per asse) garantisce potenza a tutti regimi e nonostante la mole di 2,2 tonnellate la Mach-E fa percepire al guidatore una sensazione di agilità anche nelle curve più repentine.
Probabilmente l'Autodromo di Monza non è l'habitat ideale per questa Mustang, ma in realtà non lo sarebbe nemmeno per moltissime altre auto più sportive sotto i 300 CV.