La verità sulle auto elettriche: tecnologia del futuro o moda passeggera?

ABB Formula E ha tentato di sfatare cinque falsi miti sulle auto elettriche: parliamo della tecnologia del futuro o di una moda temporanea?

La verità sulle auto elettriche: tecnologia del futuro o moda passeggera?
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Nel corso delle ultime settimane diverse compagnie automotive (diciamo pure colossi, visto che parliamo di Volkswagen, Porsche e Mazda in primis) sono tornate a parlare in modo insistente di carburanti sintetici, ottenuti grazie a fonti rinnovabili e in grado di tenere a bada le emissioni degli attuali motori termici. Una sorta di "lasciapassare" in grado di allungare drasticamente la vita dei motori tradizionali, secondo molti invece a un passo dal loro capolinea definitivo.
A sostituirli ci sarebbero ovviamente le auto elettriche, che dalle retrovie del mercato già scalpitano per conquistare sempre più fette di pubblico in tutto il mondo. Le BEV di nuova generazione (auto elettriche a batteria) devono però combattere contro limiti materiali (velocità di ricarica, autonomia, durata del ciclo vitale delle batterie e così via) e storici pregiudizi, poiché è ancora molta la disinformazione che circola in merito a questi nuovi veicoli a zero emissioni. Appena qualche giorno fa Volkswagen ha provato a sfatare alcuni falsi miti legati alle BEV, oggi ci prova ABB Formula E sul suo canale YouTube, promettendo di rivelare la "verità" in merito ai nuovi veicoli elettrici.

La verità sulle auto elettriche

Il primo punto dell'analisi di ABB riguarda la "pulizia" relativa alle BEV, secondo molti in grado di inquinare anche più delle auto tradizionali durante il loro processo produttivo. Di certo per produrre un'auto elettrica serve più energia rispetto a una termica, proprio per questo motivo però molte compagnie si stanno affidando alle fonti rinnovabili come l'energia solare e quella eolica, scelta che ovviamente riduce l'impatto ambientale. L'energia proveniente da fonti rinnovabili in Europa è salita al 37,5% nel 2019, mentre il carbone è sceso dal 47% del 2015 al 15% del 2019. Guardando a tutto il ciclo vitale di una BEV, a oggi il risparmio in termini di emissioni è compreso fra il 17% e il 30%, le previsioni relative al 2050 però parlano di un -70% rispetto alle auto a benzina.

Sempre nel 2050 si prevede che un'auto su due possa essere elettrica, con una riduzione delle emissioni di 1,5 Gigatonnellate, ovvero le emissioni di CO2 di un Paese come la Russia. Inoltre, quando la batteria di un'auto elettrica non è più sufficiente a garantire una corposa autonomia, può essere riutilizzata per alimentare abitazioni e aziende, affiancata all'energia solare/eolica - con diversi brand automotive che stanno già lavorando per rendere i materiali degli accumulatori perfettamente riciclabili per dare vita a nuove batterie.

Velocità e prezzi

Con il secondo punto, ABB cede a un po' di ironia: le auto elettriche sono più lente delle tradizionali? Ovviamente no, "un mito sicuramente ideato da chi non ha mai guidato una BEV". Sappiamo bene come alcune vetture ad alte prestazioni, come la Tesla Model S P100D (Performance), abbiano accelerazioni talmente brutali da battere supercar come la Lamborghini Aventador SV - in questo caso parliamo di 2,5 secondi contro 2,8. Oppure prendiamo la Jaguar F-Type con motore V6 e la Jaguar I-Pace elettrica, con la termica che scatta da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi, l'elettrica in 4,5 secondi. Si può discutere su alcune velocità massime, ma sul fatto che le elettriche siano più "lente" delle termiche c'è davvero poco spazio per la speculazione.
Molto più facile invece discutere sul terzo punto dell'analisi: le BEV costano troppo. Di sicuro le varianti elettriche hanno prezzi superiori alle controparti benzina, talvolta anche 10-15.000 euro in più, con le batterie che fanno lievitare in maniera "esponenziale" i prezzi di listino. Secondo ABB però bisogna vedere i pacchetti completi offerti dalle BEV, che arrivano sul mercato con moltissima tecnologia e alti standard di sicurezza e qualitativi, elementi che assottigliano le differenze di prezzo in termini di qualità/prezzo. Inoltre sono diversi i Paesi europei che offrono corposi incentivi per l'acquisto di nuove vetture elettriche, talvolta in grado persino di azzerare le differenze con i modelli termici.

Autonomia e manutenzione

Quarto punto dell'analisi: le BEV hanno poca autonomia. Questo poteva essere vero fino a cinque anni fa, quando le elettriche offrivano al massimo 160 km di autonomia; oggi le cose sono alquanto cambiate, il 2020 ha portato (e porterà) vetture elettriche con 480-560 km e oltre di autonomia, magari non abbastanza per buona parte del pubblico, il trend però è in rialzo e fra qualche anno non mancheranno modelli con 700-800 km di autonomia. Inoltre in UK la media di chilometri percorsi ogni giorno è di 50 km, dunque anche una citycar elettrica da 200 km di autonomia può tranquillamente coprire il fabbisogno giornaliero della stragrande maggioranza degli automobilisti. Ricaricare poi è sempre più facile: chi non ha un Wallbox casalingo può sfruttare le stazioni di ricarica pubbliche, le colonnine aziendali e i Destination Charger presso centri commerciali, ristoranti e quant'altro - e anche in questo senso i numeri delle stazioni sono in crescita in tutta Europa.
Arriviamo così al quinto e ultimo punto dell'analisi: le batterie non durano tanto e vanno cambiate di frequente. Sono ormai diversi i produttori automotive che garantiscono le loro batterie dai 5 agli 8 anni di servizio, inoltre in UK sembra che gli automobilisti cambino auto dopo appena 3 anni in media, dunque secondo ABB non c'è da preoccuparsi. Nel caso in cui invece si voglia spremere una vettura fino all'ultimo?

Beh guardiamo ai dati: dopo 160.000 km, la batteria di un'auto elettrica dovrebbe perdere solo il 10-20% della sua autonomia originaria, ha dunque ancora parecchia vita davanti a se. La stessa distanza su un'auto a benzina lascia molte più incognite sulla salute del motore e la meccanica in generale. Inoltre, sempre secondo ABB, cambiare una batteria a una BEV è relativamente semplice e "neppure eccessivamente costoso", ad esempio sostituire la batteria da 24 kWh a una Nissan LEAF costa in UK 4.000 sterline, circa 4.500 euro. Lasciamo a voi un po' di conti da fare in base alla vostra esperienza per capire quanto convenga o meno, pensando anche alla manutenzione di una vettura a benzina.

Non sappiamo se ABB sia riuscita a convincervi sulla bontà delle nuove auto elettriche, di certo la tecnologia si muove a passi da gigante, nel 2020 avremo BEV molto più efficienti di quelle uscite nel 2019 e nel 2018, così nel 2021 saliremo un ulteriore scalino e così via. I prezzi scenderanno costantemente, le auto elettriche saranno sempre più abbordabili, con autonomie maggiori e tempi di ricarica sempre più corti - fra qualche anno scenderemo di certo sotto il quarto d'ora per una ricarica completa, anche sulle citycar di piccole dimensioni, che oggi ricaricano a velocità ridotte rispetto alle berline e ai SUV premium. Come ogni nuova tecnologia, bisogna solo aspettare che le auto elettriche maturino a dovere, quanti di voi ad esempio ricordano i prezzi dei primi, giganteschi cellulari degli anni '90? Sappiamo tutti com'è adesso il mercato, con smartphone di buona fattura venduti anche a meno di 200 euro. Lasciamo che la natura (commerciale in questo caso) faccia il suo corso.