Intervista ad Alain Visser: parliamo di futuro con il CEO di Lynk & Co

Alain Visser, CEO e anima del brand svedese Lynk & Co, ci svela i segreti dietro all'innovativo modello di business della sua compagnia.

Intervista ad Alain Visser: parliamo di futuro con il CEO di Lynk & Co
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Nato nel 2016, Lynk & Co è un brand svedese che ha letteralmente bruciato le tappe ritagliandosi una fetta di mercato tutta sua. Nel 2018, primo anno di attività, l'azienda è riuscita a consegnare più di 120.000 auto nel mondo, con l'Europa già entrata nel suo mirino. Per saperne di più sul presente e sul futuro del marchio abbiamo intervistato Alain Visser "a quattro mani" (l'intervista è a cura di Aurelio Vindigni Ricca ed Edoardo Curioni, ndr), attuale CEO e anima dietro allo sviluppo di una realtà che sta trovando i favori di tantissimi utenti in cerca di una ventata di novità dall'industria dell'automotive. Cerchiamo di capire perché Lynk & Co rappresenta una boccata d'aria fresca nel panorama attuale.

La nuova mobilità secondo Lynk & Co

Everyeye: Ciao Alain, è un piacere averti su Everyeye. Oggi Lynk & Co è un servizio unico che trascende il concetto di car brand classico. Come spiegheresti la vostra visione a chi non vi conosce?

Alain Visser: Lynk & Co mette a disposizione un abbonamento mensile per avere sempre la 01 a disposizione. Nella quota di 500 euro è tutto incluso, ovvero assicurazione completa, manutenzione, assistenza stradale, aggiornamenti e tassa di circolazione, oltre ovviamente a tutti gli optional della vettura. Si possono percorrere fino a 1.250 km al mese e 15.000 km all'anno sono inclusi. Prossimamente inoltre si potrà condividere la propria 01 con la community Lynk & Co per abbassare i costi dell'abbonamento mensile, un servizio che sarà lanciato proprio nel corso del 2022.
Non abbiamo concessionarie ma Store che chiamiamo "Club" dove i soci si possono sentire parte di una community attiva ed esclusiva (a oggi il Club Lynk & Co conta quasi 60.000 membri, ndr). L'idea è quella di riunire persone con gli stessi interessi e la stessa visione sulla mobilità, organizzare eventi speciali per loro e creare un community affiatata.

EE: Il car sharing sarà un elemento chiave del futuro, pensi quindi che un servizio come Lynk & Co possa abbracciare a breve tecnologie all'avanguardia come guida autonoma e robotaxi?
AV: La tecnologia è quasi arrivata, manca pochissimo. La parte più complessa riguarda la legislazione, soprattutto in Europa. Il nostro modello di business è molto più orientato verso la membership, un elemento davvero cruciale per noi, piuttosto che allo sharing puro - anche se quest'ultimo è uno dei punti chiave di questo progetto.

Io credo che tra 20-30 anni al massimo le persone cambieranno completamente la visione nei confronti delle macchine, il concetto di "compra l'auto, usa l'auto" non esisterà più. All'utente basterà un'app per chiamare un veicolo nelle vicinanze, una sorta di Uber ma senza autista.
Tutte le complicazioni legate al possesso di un'automobile come service, tasse, parcheggi ecc. spariranno e in questo modo il concetto di mobilità personale verrà rivoluzionato del tutto.

EE: Dunque qual è il vostro obiettivo ultimo?
AV: La nostra missione finale è quella di diventare mobility provider, non un comune costruttore d'auto. Per anni ci siamo chiesti "vogliamo essere la Boeing o Lufthansa?".
Praticamente tutti i nostri competitor hanno scelto di essere la Boeing, ma io credo sia la scelta sbagliata. Nessuno dice "ho volato con la Boeing", quello che conta oggi è il service provider e non più il prodotto. Lynk & Co fornisce sia prodotto che servizio, per questo amo il paragone con Netflix.

EE: Quindi possedere un'auto non rappresenterà più uno status symbol?
AV: Questa idea sta già morendo da tempo, le nuove generazioni non considerano più l'auto come uno status symbol. Certo, per molti ancora possedere un'automobile ha un significato personale, pensiamo al mercato delle auto d'epoca per esempio, ma per la maggior parte delle persone l'auto è solo un mezzo di trasporto e nulla di più.
Ci sarà ancora spazio per chi ama davvero le auto, tuttavia soprattutto i giovani non vedono le automobili come un oggetto di prestigio ma anzi, a molti di loro non interessa neanche avere la patente.

Mercato e nuove tecnologie

EE: Il mercato al momento è dominato da SUV e crossover e sappiamo che le auto grandi non vanno d'accordo con gli spazi ridotti delle metropoli. La vostra Lynk & Co 01 è un compact SUV di alta fascia, in futuro pensate di allargare la gamma con modelli più compatti?

AV: Le persone generalmente tendono ad acquistare auto di cui in realtà non hanno bisogno, così come c'è stata la moda dei Minivan (non sfruttati in capienza, ndr) oggi abbiamo il trend dei SUV che nessuno usa per fare off-road. Attualmente è tutta una questione di design, tant'è che la maggioranza dei SUV europei sono a trazione anteriore.
Per noi tutto ruota intorno al concetto di semplicità e per questo motivo vogliamo offrire una sola auto in due colori e senza optional. Il modello deve essere agile a sufficienza per gli spazi metropolitani ma grande abbastanza per accogliere una famiglia, quindi secondo noi la 01 è l'auto perfetta per questa missione.
Se un giorno dovessimo allargare la gamma staremmo comunque in questo range di dimensioni, non è nostra intenzione approcciare segmenti più piccoli.

EE: Avete mai pensato di aprire un centro produttivo 100% europeo per poter semplificare la logistica?
AV: Non è nei nostri piani al momento ma è un fattore che comunque non vogliamo escludere. Attualmente stiamo testando il nostro modello di business in Europa, se dovessimo vedere che l'investimento verrà giustificato da un esponenziale aumento delle vendite allora quest'opzione, per noi preferibile, potrebbe divenire cosa certa.

EE: Hai lavorato per alcuni dei più grandi brand automobilistici come Opel, GM e Volvo. Nelle tua carriera sei mai rimasto impressionato da una tecnologia in particolare, qualcosa che ti ha fatto dire "questo cambierà il mercato automotive"?
AV: Sono scioccato da quanto l'industria dell'auto sia rimasta immobile negli ultimi anni, nessun vero cambio significativo è stato fatto.
Parliamo di un settore molto arrogante che pensa di essersi evoluto molto ma la realtà dei fatti è ben diversa, addirittura gli smartphone hanno visto più evoluzioni in 5 anni che le auto negli ultimi 15.
Rendiamoci conto che solo nel 2022 stiamo iniziando a considerare le auto elettriche una realtà effettiva, ma se devo dire la mia allora sono convinto che la guida autonoma sarà una rivoluzione ben più potente rispetto all'elettrificazione delle vetture.

EE: A proposito di auto elettriche: pensi che le auto con motori tradizionali siano giunte al capolinea e debbano ritirarsi dalla scena dal 2035 come previsto?
AV: La corsa verso l'elettrico ormai è iniziata ed è inarrestabile, penso che la vendita dei motori a combustione interna si arresterà del tutto tra il 2030 e il 2035.
Ciò che invece non reputo impossibile è che resterà un segmento di nicchia - che io amo chiamare toys for boys - composto da brand come Ferrari, Lamborghini, Porsche ecc. che utilizzeranno ancora motori a combustione interna alimentati da carburanti alternativi.
Credo possa essere molto cool vedere tra 20 anni per le strade auto supersportive alimentate da un V8, non credete? A nessuno interessa se un orologio vintage di lusso perde 5 minuti al giorno, è un oggetto immortale e di stile, lo stesso varrà per alcune supercar.

EE: Dunque anche la vostra 01, al momento disponibile solo in variante Plug-in Hybrid, passerà al full-electric in futuro?
AV: Certamente. L'unico motivo per cui la 01 al momento non è BEV è da attribuirsi alla rete di ricarica Europea, in questo stadio ancora non è abbastanza efficiente per poter garantire ai nostri clienti un passaggio totale e indolore da un motore termico a uno elettrico. Le lunghe distanze sono un problema, la ricerca di una stazione di ricarica richiede un tempo che spesso le persone non hanno.

EE: Cosa ne pensi della tecnologia Battery Swap? Pensi che possa avere un futuro? (Per saperne di più: NIO porta il Battery Swap in Europa)
AV: (Ride) Penso sia l'idea più sciocca che abbia mai sentito. È un concetto senza senso, una soluzione temporanea al problema dell'autonomia insufficiente delle auto elettriche e ai tempi di ricarica troppo lunghi.
È solo questione di tempo prima che questo dilemma venga risolto dalla tecnologia, ma nel frattempo certe soluzioni poco pratiche andrebbero evitate del tutto.
Chi di voi cambierebbe un motore intero a un'automobile quando il livello dell'olio è troppo basso?

EE: Geely e Lynk & Co stanno lavorando per risolvere il problema dell'autonomia?
AV: La soluzione chiave è sviluppare nuove tecnologie per le batterie e stiamo collaborando duramente con il gruppo (Geely e Volvo, ndr) per portare le BEV a un altro livello.
EE: Concludiamo con un'ultima domanda: credi che lo sviluppo di tecnologie legate all'idrogeno possa essere un fattore chiave per l'automotive?
AV: L'idrogeno è una fonte di energia poco efficiente per le auto, costa molto e il sistema propulsivo occupa spazio e aumenta il peso. Lascerei questa tecnologia ad altri sistemi di trasporto come aerei e navi, ma non credo che per le automobili possa essere il futuro.