Il sogno di Joe Biden: EV e fonti rinnovabili per scacciare l'incubo Trump

Joe Biden non è Donald Trump e lo si capisce dalle politiche ambientali promesse dalla nuova amministrazione, fra EV e fonti rinnovabili.

Il sogno di Joe Biden: EV e fonti rinnovabili per scacciare l'incubo Trump
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Al di là di ogni valutazione politica, bisogna riconoscere che i quattro anni di amministrazione Trump sono stati alquanto difficili per gli USA e per il resto del mondo. Ci viene da pensare ai travagliati rapporti fra Stati Uniti e Cina, con addirittura un ban ai danni di Huawei che ha avuto (e sta avendo ancora) ripercussioni in tutto il pianeta; o ancora alla ridicola questione TikTok e ai divieti imposti a WeChat. Alla complessa gestione dell'emergenza Coronavirus, prima negata, poi sfruttata per denigrare gli avversari politici, al rapporto di Donald Trump con i vari temi ambientali e le nuove tecnologie. L'amministrazione uscente ha costantemente cercato di indebolire le tesi scientifiche in merito ai cambiamenti climatici, al fine di screditarle e farle apparire agli occhi della gente come mero fumo inconsistente.
Inoltre lo stesso Trump ha più volte ostacolato i piani relativi all'espansione delle fonti rinnovabili, ha smantellato il Clean Power Plan, bloccato il piano di ricambio delle luci a incandescenza, rallentato gli incentivi relativi all'acquisto di nuove auto elettriche, rifiutato nuove leggi in materia di super inquinanti provenienti da frigoriferi e condizionatori d'aria, cancellato con un tratto di penna diverse leggi in materia di emissioni pensate dalla precedente amministrazione Obama.

Come ciliegina sulla torta, l'uscita dagli accordi di Parigi, che tentano di affrontare di petto i grandi cambiamenti climatici in atto. Una miriade di passi indietro e del tutto anacronistici che ora, con l'elezione di Joe Biden, potrebbero diventare solo un brutto ricordo. Con il ritorno dei democratici al governo la mobilità elettrica potrebbe avere la spinta definitiva di cui aveva clamorosamente bisogno oltreoceano, con ovvie ripercussioni anche in Europa e nel mondo asiatico.

Terra di opportunità

Per il 46esimo Presidente USA, la Green Energy rappresenta una grandissima opportunità per il suo Paese, potenzialmente capace di creare milioni di nuovi posti di lavoro. Nei sogni di Joe Biden non ci sono altre centrali elettriche alimentate da carburanti fossili, l'attenzione deve spostarsi necessariamente verso l'energia solare ed eolica, "alcune delle industrie che stanno crescendo più velocemente allo stato attuale". Rispetto all'era Trump, sembra di aver fatto un salto in avanti di decenni anche solo a leggere queste parole, ovviamente però bisognerà controllare nei prossimi anni che non siano solo proclami ma anche interventi pratici. In ogni caso questo tipo di politica green avrà ottime ripercussioni anche in ambito automotive. A esserne convinto è Herbert Diess, CEO del Gruppo Volkswagen, grande amico di Elon Musk e fervente sostenitore della mobilità elettrica. Se da una parte c'è il tema ambientale, dall'altro chiaramente ci sono interessi economici: Diess ha negli ultimi anni investito milioni e milioni di euro per convertire alla mobilità elettrica diversi suoi impianti in Germania e preparare quelli statunitensi alla produzione della ID.4. e non solo.

Nel giro di pochi mesi, da gennaio a settembre 2020, il suo gruppo è riuscito a diventare il primo in termini di vendite elettriche in Europa. 87.000 le unità vendute nel lasso di tempo appena nominato, più di Renault-Nissan-Mitsubishi (83.000) e Tesla (63.000).

Il piano di espansione di Volkswagen è appena iniziato e il ritorno dei democratici alla Casa Bianca non può che favorire il suo sviluppo: "Un programma democratico sarebbe sicuramente più allineato alle nostre strategie globali di lotta ai cambiamenti climatici" ha detto Diess poco prima della Election Night, "che comprendono ovviamente il passaggio alle auto elettriche. Gli Stati Uniti, quando si parla di market share elettrico, è una delle regioni più deboli del mondo." Le convinzioni di Diess ovviamente trovano riscontro anche nelle promesse di Biden.

Un futuro green

Il neo-presidente, che più volte si è dichiarato appassionato di automobili (mostrando fieramente la sua Chevy Corvette del 1967 in varie campagne pubblicitarie per la sua corsa presidenziale), è convinto di poter creare 1 milione di posti di lavoro nel solo settore automotive, spingendo soprattutto sull'elettricità e le energie pulite. L'amministrazione entrante ha promesso in campagna elettorale di rivedere le politiche in materia di emissioni, ed eventualmente riprendere le linee guida di Obama cancellate da Trump, espandere il programma di tax credit per le BEV (anche questo frenato dai repubblicani), accelerare la transizione verso i veicoli elettrici acquistando inoltre 500.000 scuolabus a zero emissioni nel giro di cinque anni, costruire più infrastrutture di ricarica. A tal proposito l'obiettivo è costruire almeno 500.000 nuove stazioni pubbliche da costa a costa, collaborando a stretto giro con le amministrazioni locali.

Le politiche "elettriche" non finiscono qui: sulla scrivania ci sono programmi per aiutare i produttori (non solo di auto ma in senso ampio, coinvolgendo anche la manifattura di bus, camion, aeromobili e così via) ad aggiornare i loro impianti per la produzione di veicoli a zero emissioni, comprese start-up e compagnie di piccole dimensioni che vogliano investire in campo elettrico, fornire nuovi sostegni federali per costruire reti energetiche sostenibili nell'America rurale, tornare a una stabilità tariffaria dopo le politiche di Trump, ricucendo così i rapporti con gli esportatori europei e cinesi.

Con la possibile rielezione di Trump abbiamo rischiato un mondo sempre più oscuro e retrogrado dal punto di vista tecnologico e ambientale, con Joe Biden abbiamo adesso un'opportunità che non possiamo mancare - anche in Europa, dove possiamo assorbire politiche e trend positivi provenienti da oltreoceano. Per citare Star Wars: Una Nuova Speranza, "l'abilità di distruggere un pianeta è insignificante in confronto alla potenza della Forza", che la Forza sia con noi dunque. (Foto cover: Matt Rourke/AP)