Abbiamo visto la nuova Hyundai IONIQ 6: ce la racconta il suo designer

A Milano, nella suggestiva cornice di Garage Italia, abbiamo visto per la prima volta dal vivo la Hyundai IONIQ 6, pronta a sbarcare nel nostro Paese.

Abbiamo visto la nuova Hyundai IONIQ 6: ce la racconta il suo designer
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La IONIQ 5 è stata un modello tremendamente importante per Hyundai (qui trovate tutti gli articoli che abbiamo dedicato alla IONIQ 5). Grazie a lei il marchio ha potuto tagliare moltissimi ponti con il passato, rivoluzionando esterni, interni e tecnologia elettrica - che ha potuto finalmente godere di una piattaforma dedicata, la E-GMP.
La IONIQ 5 però era solo l'inizio di un piano più grande che porterà alla IONIQ 7 nel 2024 (la IONIQ 7 sarà un SUV imponente) e che oggi vede arrivare l'anello di congiunzione fra il crossover e il SUV Full Size: signore e signori, ecco a voi la nuova Hyundai IONIQ 6, berlina elettrica dal design sinuoso e aerodinamico che abbiamo visto per la prima volta dal vivo a Milano.
Siamo tornati da Garage Italia dove lo scorso 15 settembre 2022 avevamo visto la nuova Lotus Eletre, in quel caso però si è trattato di un enorme e affidabile mock-up, la IONIQ 6 che abbiamo toccato con mano invece è reale, fatta e finita, la versione top di una gamma adatta a ogni esigenza - che andiamo subito a scoprire.

La nuova Hyundai IONIQ 6 arriva in Italia

Nonostante il momento storico sia particolarmente difficile, fra crisi dei chip e guerre internazionali, Hyundai è riuscita ad aumentare la sua quota privati del 4,4% nel mese di agosto 2022, +0,7% se guardiamo allo scorso anno. Sono numeri abbastanza timidi, lo sappiamo, ma la maggior parte dei brand è in perdita, mentre Hyundai sta raccogliendo i frutti di anni di lavoro che hanno portato Tucson a essere il SUV C più venduto fra i privati (alla guida della nuova Hyundai Tucson Full Hybrid) e KONA e Bayon ad avere una discreta quota di mercato fra i SUV B (3,0%).

Con IONIQ 6 però è arrivato il momento di spingere su due fronti differenti: quello delle berline, un settore decisamente in (ri)crescita, e quello elettrico. Sappiamo che le EV sono sempre più mature, generazione dopo generazione, anche l'infrastruttura sta però crescendo: nel 2021 siamo arrivati a 23.275 punti di ricarica totali in Italia, 1.075 dei quali Fast.
Nel 2022 si sono aggiunte 2.368 unità, il che significa +120% rispetto all'anno precedente. Oggi dunque è molto più semplice viaggiare in elettrico rispetto a qualche anno fa e lo abbiamo anche notato nel corso della nostra estate elettrica: abbiamo viaggiato per 4.500 km su una Ford Mustang Mach-E GT.

Forte di questi dati, e della sua rete di ricarica "personale" che va a toccare il 95% dei punti di ricarica grazie a numerose partnership, Hyundai lancia la IONIQ 6 a testa alta e a cuor leggero, focalizzandosi soprattutto su tre punti chiave. Le Performance, con motori potenti ed efficienti, ricarica Ultra Fast, grande autonomia, la Sicurezza, con un'alta protezione per gli occupanti e la batteria, la funzione V2L (Vehicle to Load), che ci permette di alimentare praticamente qualsiasi dispositivo elettrico (dal monopattino elettrico a un'altra EV) con la batteria della IONIQ 6 grazie a un adattatore.

Su queste caratteristiche principali prende forma l'intera gamma IONIQ 6: tre allestimenti, due tagli di batteria, due trazioni disponibili. Alla base abbiamo la IONIQ 6 Progress con 53 kWh, trazione 2WD posteriore, 151 CV e fino a 429 km di autonomia. Salendo abbiamo la IONIQ 6 Innovation con 77,4 kWh, trazione 2WD posteriore, 228 CV e oltre 610 km di autonomia.
In cima alla piramide troviamo invece la IONIQ 6 Evolution, con 77,4 kWh di batteria, trazione 2WD (228 CV) oppure AWD (325 CV), autonomia fino a 545 km per la prima, fino a 519 km per la seconda. Tutti questi dati sull'autonomia andranno confermati dalle prove WLTP, dunque avremo molto presto dati ufficiali.

Non chiedeteci il prezzo perché ancora non lo sappiamo, anche questo è un dettaglio che Hyundai svelerà prossimamente. Questa invece la road map per l'uscita della vettura sul mercato: dopo questa presentazione avremo l'avvio della prevendita a novembre 2022 sul sito Hyundai Click to Buy, con i primi clienti che potranno godere di vantaggi esclusivi, a inizio 2023 invece arriveranno i primi test drive stampa, mentre entro la fine del primo trimestre 2023 avverrà il lancio commerciale vero e proprio.

La IONIQ 6 raccontata da chi l'ha disegnata

La Hyundai IONIQ 6 si fa riconoscere soprattutto per il suo design affusolato e i suoi interni riveduti e corretti rispetto alla IONIQ 5 - che invece aveva più spazi vuoti. Grazie al lavoro svolto da designer e ingegneri si è arrivati ad avere un coefficiente aerodinamico di appena 0,21 Cx (nella versione con specchietti digitali, che saranno un optional), un risultato eccezionale che va ovviamente a migliorare i consumi. Ne abbiamo parlato con Nicola Danza, Creative Design Manager di Hyundai Motor Europe, un uomo che conosce la IONIQ 6 sin dai primi bozzetti. (In foto: Nicola Danza alla presentazione della nuova IONIQ 6)

Nicola, all'esterno il design è stato rivoluzionato rispetto alla IONIQ 5, anche all'interno sono state cambiate molte cose, cos'è successo? Avete ascoltato il feedback degli utenti e provato a correggere il tiro oppure avete deciso di cambiare in totale autonomia?
I clienti della IONIQ 5 hanno adorato il suo design, non abbiamo cambiato gli interni in seguito a feedback negativi, assolutamente. Hyundai adora effettuare dei cambiamenti a ogni modello, IONIQ 7 ad esempio sarà completamente differente anche rispetto alla IONIQ 6, ci piace semplicemente cambiare per differenziare la gamma, non siamo fra quei marchi che creano un design e poi lo utilizzano su tutta la loro gamma.

Come nasce la nuova IONIQ 6? Come facciamo sempre, per ogni veicolo ci piace andare qualche giorno nel Paese di riferimento per capire con esattezza a che pubblico stiamo vendendo quel particolare modello. Per la IONIQ 7, un SUV Full Size, abbiamo pensato soprattutto al pubblico americano, questa IONIQ 6 invece nasce guardando al popolo coreano, anche se ovviamente è adattata per il mercato globale.
In patria, Hyundai sa bene che le berline vanno molto in voga, sono uno status symbol e anche i più giovani le desiderano. In occidente sono state rilanciate da Tesla e sono sempre più richieste. Pensiamo sia una valida alternativa all'egemonia di SUV e Crossover, ci crediamo molto.

Quando abbiamo letto del coefficiente aerodinamico della IONIQ 6 abbiamo pensato alla filosofia Apple: per avere più autonomia non serve mettere batterie più grandi, si possono ottimizzare all'estremo i consumi. È pensando a questo che avere sviluppato in questo modo il modello?
Esattamente, una batteria enorme fa lievitare i costi al cliente, aumenta il peso e i tempi di ricarica. Con un coefficiente aerodinamico così basso puntiamo a tenere a freno i consumi, ottimizzando così l'autonomia. Se l'aria fa meno resistenza, c'è bisogno di meno energia per spingere l'auto. Anche rispetto a IONIQ 5 abbiamo più chilometri di autonomia sulla IONIQ 6 a parità di potenza grazie alla sua aerodinamica. Abbiamo lavorato tanto anche per contenere il peso: non abbiamo ancora rivelato i dati ufficiali ma dovremmo essere di poco sopra i 1.800 kg.

Sappiamo che i designer non possono dare sfogo a tutta la loro fantasia, devono prima trattare con gli ingegneri per raggiungere un compromesso, come avete lavorato per IONIQ 6? Solitamente in questo ambiente si lavora per abitudine. Si sa che gli ingegneri vogliono le prese d'aria in un certo punto e il design si adatta in partenza, noi però abbiamo lavorato in modo diverso. Abbiamo proposto di spostare un po' di elementi e gli ingegneri ci hanno detto "È insolito ma possiamo provare".
Quando si sono accorti che alcune nostre idee funzionavano, le hanno approvate, motivo per cui trovate le prese d'aria frontali della IONIQ 6 leggermente spostate rispetto al solito. Bisogna sempre trovare il giusto compromesso, anche con i piani alti.

Su questa IONIQ 6 non si volevano accettare i cerchi da 20", che esteticamente sono meravigliosi e donano più stabilità alla vettura, alla fine però abbiamo convinto tutti e sul modello top di gamma si potranno scegliere come optional. Da designer devi capire quali possono essere le piccole-grandi battaglie per cui vale la pena combattere, quando si vince su qualcosa è sempre fantastico. Certo ogni aspetto del design deve avere un riscontro nella realtà, ogni dettaglio dev'essere funzionale, non approviamo dettagli superflui.

Sappiamo che nel 2024 arriverà la IONIQ 7, noi però abbiamo già ammirato il concept SEVEN con delle particolari portiere "a vento". Anche la vettura di serie avrà quel design futuristico privo di montante centrale? Ovviamente quel concept è un nostro esperimento stilistico (sorride), difficilmente poi il modello di serie sarà in quel modo. Non tanto per la sicurezza e l'omologazione, anzi, rafforzando il tetto e il pianale dovremmo riuscire a superare tutti i test del caso.
È più un problema produttivo: un tetto rafforzato e un pianale muscoloso fanno lievitare il peso generale, inoltre portiere di quel tipo richiedono cerniere particolari, molto grandi, e anche su quel fronte bisognerebbe fare test di resistenza, aprire e chiudere con forza le portiere per migliaia di volte e così via.

Insomma è un dispendio di energie e risorse finanziarie non da poco, potrebbe non valerne la pena per un modello di serie. Diciamo che ci siamo divertiti a fare il concept SEVEN, del resto adoriamo disegnare SUV. Permettono di avere una grande libertà con gli spazi interni, inoltre il mercato è talmente saturo che c'è sempre tanta voglia di innovare, realizzare modelli che siano inediti, differenti. Per un designer è fantastico.
Ora il trend attuale è avere tutto elettrico a batteria, ci piacerebbe però anche confrontarci con l'idrogeno. È una tecnologia su cui Hyundai crede fermamente, ci vorrebbe però che qualcuno ci credesse maggiormente sul fronte politico. Manca una vera infrastruttura di rifornimento per spingere lo sviluppo di questi mezzi, che oggi sarebbero una grandissima alternativa alle termiche e alle stesse BEV.

L'idrogeno non è più pericoloso come un tempo, ora si conserva in maniera molto semplice ed è diventato un carburante come tutti gli altri. Sinceramente spero che in futuro possano convivere diverse alimentazioni, penso anche ai carburanti sintetici, che permettono a noi designer di confrontarci con aspetti sempre nuovi, con queste vetture c'è un intero mondo da scoprire per quanto riguarda l'ottimizzazione degli spazi e quant'altro. Immaginiamo così il futuro: pieno di nuove opportunità.