Durante l'edizione 2023 del MIMO tenutasi presso l'Autodromo di Monza (10 auto spettacolari viste al MIMO 2023) il brand svedese Polestar si è presentato al pubblico con due versioni a edizione limitata di Polestar 2 molto particolari: le BST Edition 230 e 270. Oltre a dettagli estetici unici e a una colorazione dedicata, questi due modelli sono stati concepiti per offrire un handling di alto livello grazie a un assetto ribassato di 2,5 cm, sospensioni Öhlins regolabili manualmente a 2 vie con molle più rigide del 20%, barre antirollio più rigide, pneumatici Pirelli P Zero sviluppati ad hoc e un powertrain - lo stesso dual motor della Polestar Long Range - che arriva ad avere una potenza massima di 476 CV (350 kW) e ben 680 Nm di coppia. BST 230 e 270 sono state sviluppate per il Nord America e l'Europa per una quantità limitata di 270 unità per la BST 270 e 230 per la BST 230 e saranno ordinabili sul sito ufficiale di Polestar. Lo scorso venerdì 16 giugno abbiamo avuto l'occasione di fare due chiacchiere di approfondimento prima con Alexander Lutz, Managing Director di Polestar Italia, e poi con Joakim Rydholm, Chief Chassis Engineer direttamente alla guida della BST 270.
Intervista con Alexander Lutz
Everyeye.it: Ciao Alexander, grazie per questa intervista. Da dove nasce l'idea di lanciare sul mercato una vettura "handling focused" come la BST? Alexander Lutz: Polestar nasce con le gare e con le famose "auto blu" da corsa, se ricordi. La BST è semplicemente il nostro modo di dire agli ingegneri - gli stessi dei tempi delle corse - "fate quello che volete". La BST con l'equipaggiamento fornito dai partner Öhlins, Brembo e Pirelli parte da una base molto forte, i nostri ingegneri hanno poi fatto il setup per renderla un'auto spettacolare.
Questo modello per noi è una sorta di "special series" per dimostrare che non è solamente un'auto elettrica: è molto di più. È un'auto divertente da guidare in ogni condizione, sia a basse velocità in strada che a percorrenze più elevate in circuito. Con la BST si ha un feeling completamente diverso basato non solo sui numeri, tutti sanno che una macchina elettrica è molto veloce ma noi abbiamo voluto dimostrare che oggi è possibile farle anche divertenti.
Everyeye.it: Vero, spesso e volentieri si parla solo di 0-100, cavalli e niente di più. Alexander Lutz: Esattamente, per noi è importante che chi acquisterà una BST possa percepire il lavoro fatto dagli ingegneri Polestar e soprattutto possa assaporare il feeling meccanico dell'automobile. L'auto elettrica è sempre un'auto, ha gomme, sospensioni, tutto il resto e con la nostra BST vogliamo unire i benefici delle BEV al piacere di guida puro che solo un setup fatto bene è in grado di restituire.
Everyeye.it: Visto il messaggio che BST 230 e BST 270 vogliono lanciare, c'è nei piani futuri di Polestar un richiamo al mondo delle corse? Alexander Lutz: Ci abbiamo pensato, ci sono opportunità interessanti che stiamo valutando ma al momento la nostra priorità è concentrarci sul cliente e sviluppare le Polestar del futuro con l'acquirente in mente. Polestar 3 e 4 sono già il nostro presente, un presente fatto di innovazione, design e tecnologia all'avanguardia, mentre con Polestar 5 lanciamo una sfida rivolta alla sostenibilità. Vogliamo spostare l'asticella sempre più in alto nel mondo dell'automotive e la strada che abbiamo tracciato è quella giusta.
Un giro a bordo della Polestar 2 BST 270 con Joakim Rydholm
Dopo la gentile chiacchierata Alexander Lutz siamo saliti nel pomeriggio a bordo di una nuovissima Polestar 2 BST 270 ospitati da Joakim Rydholm sul sedile del passeggero che, durante la guida, ci ha elencato tutte le caratteristiche peculiari della loro full-electric più sportiva. Premettiamo che il nostro è stato più un primo contatto "d'esplorazione" che un test drive vero e proprio, seguirà infatti nei prossimi mesi un test drive approfondito sulla BST 270; per quello che abbiamo potuto percepire il lavoro dei tecnici Polestar è stato superbo.
Joakim ci ha spiegato come, prima di ogni cosa, i tecnici del brand svedese abbiano voluto prendere tutti i punti deboli di una EV e lavorare su di essi. Partendo dal presupposto che sì, le auto elettriche hanno un baricentro più basso rispetto alle controparti termiche ma comunque tendono a pesare molto di più per via delle batterie, il Chief Chassis Engineer ci ha fatto testare su strada quanto le modifiche fatte sulla BST abbiano cambiato radicalmente la vettura. Grazie all'assetto Öhlins regolabile con molle più rigide del 20%, alla nuova barra duomi frontale in alluminio e alle barre antirollio irrigidite, la BST è parecchio più reattiva in curva e molto più stabile nei cambi di direzione.
I cavalli in più rispetto alla Polestar 2 standard si fanno sentire tutti e nonostante il peso sia comunque importante, circa 2 tonnellate, l'impianto Brembo (il medesimo della Polestar 2 Performance Pack che abbiamo provato) tiene a bada la massa dell'automobile senza problemi. Joakim ci ha poi invitato a premere a fondo il pedale destro sulla Sopraelevata di Monza: guadagnando quota e velocità ci siamo resi conto di quanto il setup messo a punto dagli ingegneri Polestar sia stato fatto a regola d'arte. Per farvi un esempio pratico, sappiate che le vecchie "curve paraboliche" del tempio della velocità non sono lisce e presentano svariate sconnessioni dell'asfalto, ma la Polestar 2 BST 270 non ha fatto una piega, ha letteralmente ingoiato la strada dissestata rimanendo incollata a terra.
Infine abbiamo poi chiesto a Joakim se questo modello strizzasse un po' l'occhio alla guida su circuito e lui, ridendo, ci ha risposto che no, l'auto non è stata progettata per l'attacco al tempo in autodromo; tuttavia per la sua natura polivalente è possibile portarla saltuariamente in pista nella stessa maniera in cui è possibile portarla sui passi di montagna. Non ci resta che attendere una prova approfondita di questo modello che, secondo noi, sarà estremamente interessante dato il suo carattere davvero indomito.
Guidiamo la Polestar 2 BST edition 270 sulla sopraelevata di Monza
Con Alexander Lutz e Joakim Rydholm abbiamo scoperto la nuova Polestar 2 BST edition 270 durante il MIMO 2023.
Durante l'edizione 2023 del MIMO tenutasi presso l'Autodromo di Monza (10 auto spettacolari viste al MIMO 2023) il brand svedese Polestar si è presentato al pubblico con due versioni a edizione limitata di Polestar 2 molto particolari: le BST Edition 230 e 270.
Oltre a dettagli estetici unici e a una colorazione dedicata, questi due modelli sono stati concepiti per offrire un handling di alto livello grazie a un assetto ribassato di 2,5 cm, sospensioni Öhlins regolabili manualmente a 2 vie con molle più rigide del 20%, barre antirollio più rigide, pneumatici Pirelli P Zero sviluppati ad hoc e un powertrain - lo stesso dual motor della Polestar Long Range - che arriva ad avere una potenza massima di 476 CV (350 kW) e ben 680 Nm di coppia.
BST 230 e 270 sono state sviluppate per il Nord America e l'Europa per una quantità limitata di 270 unità per la BST 270 e 230 per la BST 230 e saranno ordinabili sul sito ufficiale di Polestar.
Lo scorso venerdì 16 giugno abbiamo avuto l'occasione di fare due chiacchiere di approfondimento prima con Alexander Lutz, Managing Director di Polestar Italia, e poi con Joakim Rydholm, Chief Chassis Engineer direttamente alla guida della BST 270.
Intervista con Alexander Lutz
Everyeye.it: Ciao Alexander, grazie per questa intervista. Da dove nasce l'idea di lanciare sul mercato una vettura "handling focused" come la BST?
Alexander Lutz: Polestar nasce con le gare e con le famose "auto blu" da corsa, se ricordi. La BST è semplicemente il nostro modo di dire agli ingegneri - gli stessi dei tempi delle corse - "fate quello che volete". La BST con l'equipaggiamento fornito dai partner Öhlins, Brembo e Pirelli parte da una base molto forte, i nostri ingegneri hanno poi fatto il setup per renderla un'auto spettacolare.
Questo modello per noi è una sorta di "special series" per dimostrare che non è solamente un'auto elettrica: è molto di più. È un'auto divertente da guidare in ogni condizione, sia a basse velocità in strada che a percorrenze più elevate in circuito.
Con la BST si ha un feeling completamente diverso basato non solo sui numeri, tutti sanno che una macchina elettrica è molto veloce ma noi abbiamo voluto dimostrare che oggi è possibile farle anche divertenti.
Everyeye.it: Vero, spesso e volentieri si parla solo di 0-100, cavalli e niente di più.
Alexander Lutz: Esattamente, per noi è importante che chi acquisterà una BST possa percepire il lavoro fatto dagli ingegneri Polestar e soprattutto possa assaporare il feeling meccanico dell'automobile.
L'auto elettrica è sempre un'auto, ha gomme, sospensioni, tutto il resto e con la nostra BST vogliamo unire i benefici delle BEV al piacere di guida puro che solo un setup fatto bene è in grado di restituire.
Everyeye.it: Visto il messaggio che BST 230 e BST 270 vogliono lanciare, c'è nei piani futuri di Polestar un richiamo al mondo delle corse?
Alexander Lutz: Ci abbiamo pensato, ci sono opportunità interessanti che stiamo valutando ma al momento la nostra priorità è concentrarci sul cliente e sviluppare le Polestar del futuro con l'acquirente in mente. Polestar 3 e 4 sono già il nostro presente, un presente fatto di innovazione, design e tecnologia all'avanguardia, mentre con Polestar 5 lanciamo una sfida rivolta alla sostenibilità. Vogliamo spostare l'asticella sempre più in alto nel mondo dell'automotive e la strada che abbiamo tracciato è quella giusta.
Un giro a bordo della Polestar 2 BST 270 con Joakim Rydholm
Dopo la gentile chiacchierata Alexander Lutz siamo saliti nel pomeriggio a bordo di una nuovissima Polestar 2 BST 270 ospitati da Joakim Rydholm sul sedile del passeggero che, durante la guida, ci ha elencato tutte le caratteristiche peculiari della loro full-electric più sportiva.
Premettiamo che il nostro è stato più un primo contatto "d'esplorazione" che un test drive vero e proprio, seguirà infatti nei prossimi mesi un test drive approfondito sulla BST 270; per quello che abbiamo potuto percepire il lavoro dei tecnici Polestar è stato superbo.
Joakim ci ha spiegato come, prima di ogni cosa, i tecnici del brand svedese abbiano voluto prendere tutti i punti deboli di una EV e lavorare su di essi.
Partendo dal presupposto che sì, le auto elettriche hanno un baricentro più basso rispetto alle controparti termiche ma comunque tendono a pesare molto di più per via delle batterie, il Chief Chassis Engineer ci ha fatto testare su strada quanto le modifiche fatte sulla BST abbiano cambiato radicalmente la vettura.
Grazie all'assetto Öhlins regolabile con molle più rigide del 20%, alla nuova barra duomi frontale in alluminio e alle barre antirollio irrigidite, la BST è parecchio più reattiva in curva e molto più stabile nei cambi di direzione.
I cavalli in più rispetto alla Polestar 2 standard si fanno sentire tutti e nonostante il peso sia comunque importante, circa 2 tonnellate, l'impianto Brembo (il medesimo della Polestar 2 Performance Pack che abbiamo provato) tiene a bada la massa dell'automobile senza problemi.
Joakim ci ha poi invitato a premere a fondo il pedale destro sulla Sopraelevata di Monza: guadagnando quota e velocità ci siamo resi conto di quanto il setup messo a punto dagli ingegneri Polestar sia stato fatto a regola d'arte. Per farvi un esempio pratico, sappiate che le vecchie "curve paraboliche" del tempio della velocità non sono lisce e presentano svariate sconnessioni dell'asfalto, ma la Polestar 2 BST 270 non ha fatto una piega, ha letteralmente ingoiato la strada dissestata rimanendo incollata a terra.
Infine abbiamo poi chiesto a Joakim se questo modello strizzasse un po' l'occhio alla guida su circuito e lui, ridendo, ci ha risposto che no, l'auto non è stata progettata per l'attacco al tempo in autodromo; tuttavia per la sua natura polivalente è possibile portarla saltuariamente in pista nella stessa maniera in cui è possibile portarla sui passi di montagna. Non ci resta che attendere una prova approfondita di questo modello che, secondo noi, sarà estremamente interessante dato il suo carattere davvero indomito.
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