Dalla Ford Model T alla Tesla Model 3: le auto che hanno cambiato un secolo

Viaggiamo a ritroso nel tempo per scoprire 10 auto che hanno cambiato il nostro ultimo secolo, dalla leggendaria Ford Model T alla Tesla Model 3.

Dalla Ford Model T alla Tesla Model 3: le auto che hanno cambiato un secolo
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Il re dei motori Enzo Ferrari era solito ripetere che la miglior Ferrari sarebbe stata la prossima. Non sempre è stato vero per il Cavallino Rampante come non sempre sarà vero per il mondo dell'automobile tout court ma è una frase che torna utile per mostrare efficacemente quanto il cambiamento e l'innovazione siano tratti distintivi del mondo dell'Automotive. Dall'introduzione della catena di montaggio alla rivoluzione ibrida ed elettrica, dalle gigantesche station wagon made in USA alle piccole berline, passando per le monovolume e gli Sport Utility Vehicle, percorriamo un intero secolo che va oltre una Guerra Mondiale, la rivoluzione hippie, la crisi energetica e la cosiddetta Generazione Z passando in rassegna, decennio per decennio, i modelli più venduti e le mode che hanno maggiormente caratterizzato il settore. Tutto questo in attesa di scoprire quale sarà il verdetto dei "nostri" turbolenti anni Venti.

20s - Ford Model T

Gli anni Venti del '900 sono stati dominati dalla più iconica auto della storia: la Ford Model T. È stata la prima auto prodotta con la catena di montaggio e anche la prima che un'ampia fetta della popolazione avrebbe potuto finalmente permettersi di acquistare.

L'auto nasce il primo ottobre 1908 e, in meno di vent'anni, vende più di 16 milioni e mezzo di unità, una cifra che all'epoca rappresentava il 40% dell'intero mercato mondiale. La linea di montaggio introdotta da Ford fu talmente dirompente da poter affermare che essa abbia re-inventato l'automobile. E c'è chi ha avuto una Ford Model T per 70 anni.

30s - Buick Special

Negli anni Trenta le auto aumentano di stazza ed ecco che nel 1936 debutta l'iconica Buick Special: il modello economico della categoria di vetture full-size offerta dalla Buick. Un anno di successo e al contempo di rinnovamento per la casa automobilistica statunitense, che per la prima volta utilizzò un criterio di denominazione per i suoi modelli caratterizzato da nomi veri e propri e non da sigle numeriche come era avvenuto fino ad allora.

Ecco allora che quella che dal 1930 al 1935 fu nota con il nome di Serie 40 diventa Special, un nome che farà strada giungendo di generazione in generazione fino agli anni Settanta. La Buick era una bestia di oltre una tonnellata e mezza lunga ben più di 5 metri a trazione posteriore ma spinta da un motore montato anteriormente da 4 litri, 8 cilindri e 87 cavalli.

40s - Mercury Eight

Più difficile identificare l'auto degli anni Quaranta, un decennio segnato dal secondo conflitto mondiale che ha costretto l'industria automobilistica a reinventarsi. I costruttori concentrarono ogni loro risorsa sullo sforzo bellico e, ad esempio, le catene di montaggio delle sopracitate Buick e Model T si convertirono l'una nella produzione di bombe l'altra di carri armati.

Superato il conflitto il focus, in America soprattutto, si sposta tutto "sulla famiglia" ed ecco allora il mercato dell'auto adeguarsi rapidamente. Dominano la scena la Chrysler Town & Country, che da station wagon con il tetto in acciaio, le portiere in legno e tre file di sedili seppe trasformarsi, durante il decennio, in una decappottabile alla moda con dettagli in mogano, ma soprattutto la Mercury Eight station wagon. Auto che debutta nel 1948 e vende già nei primi due anni tre volte di più del suo modello precedente, grazie soprattutto all'innovativo design della carrozzeria che rompe quella monotonia delle linee che risaliva ormai al periodo precedente alla Seconda Guerra Mondiale.

50s - Chevrolet Corvette

Nel 1953 al Salone dell'auto General Motors Motorama, ospitato per l'occasione nel lussuoso hotel newyorkese Waldorf Astoria, la Chevrolet fa debuttare la sua iconica Corvette. La Corvette è stata la prima auto per la produzione di massa a essere realizzata in fibra di vetro, che la rese più leggera ma soprattutto più maneggevole delle concorrenti.

L'America aveva finalmente un'auto in grado di competere in termini di velocità e maneggevolezza con le più accreditate rivali europee. Un decennio magico per Chevrolet che tre anni più tardi darà vita ad altri tre iconici modelli: la Chevrolet 150, la 210 e la Bel Air.

60s - Volkswagen Beetle

Voliamo in Europa perché il rallentamento delle vendite delle giganti berline fece prepotentemente emergere l'iconica silhouette del maggiolino Volkswagen. Fu il geniale ingegnere Ferdinand Porsche a creare il maggiolino negli anni '30 per ordine della classe dirigente nazionalsocialista, un'auto che avrebbe rivoluzionato il concetto di mobilità: la prima vera auto alla portata di tutti.

Ridisegnato a più riprese negli anni '50 e '60, nonostante le sue controverse origini, la "Beetle", come la ribattezza il New York Times, raggiunge già nel 1955 la stratosferica cifra (per l'epoca) di un milione di auto vendute, ma soprattutto diviene un "oggetto di culto" sulle due sponde dell'Atlantico. Il simbolo imperituro della generazione "peace and love".

70s - Honda Civic

Fino ad allora specializzata in auto sportive, Honda decise di adeguarsi al nuovo panorama economico-sociale che andava delineandosi, puntando sulla progettazione di un'auto compatta che potesse rispondere alle esigenze della clientela internazionale.
A decretare il successo della piccola auto è la rottura dei tradizionali schemi costruttivi del Sol Levante, che prevedeva motore anteriore e trazione posteriore.

La Civic opta invece per una soluzione "all'europea", trazione anteriore e motore anteriore trasversale: una tendenza iniziata con la MINI e proseguita con numerose altre vetture, come l'Autobianchi A112 o la Fiat 127. Il motore, realizzato in alluminio, è un 1.169 cc da 51 CV, abbinato a un cambio manuale a 4 velocità o all'Hondamatic a 2 marce, nella sua prima versione. La carrozzeria è lunga solo 3.550 mm, a due volumi e a due porte. Originariamente derisa, soprattutto negli States, per essere così piccola, ebbe bisogno della crisi petrolifera per mostrare tutte le sue potenzialità. Il conseguente aumento del greggio, infatti, contribuì enormemente ad aumentare la popolarità della piccola giapponese, un'auto che da outsider divenne ben presto iconica.

80s - Renault Espace

Dalle Station Wagon alle monovolumi, è la nuova moda americana. I minivan diventano popolarissimi oltreoceano con due modelli come la Dodge Caravan o la Plymouth Voyager. La nuova moda fece però fatica però ad attraversare l'Atlantico, tant'è che per lungo tempo la Espace, prodotta dai francesi di Renault, fu l'unica vera rappresentante europea delle nuove auto super-spaziose. Un'auto che con la sua linea a cuneo, alta, spaziosissima, dotata di ampia vetratura e con una carrozzeria in fibra di vetro, sembrava venire da un altro pianeta.

La Espace era sorprendentemente leggera, dotata di potenti motori benzina e turbodiesel, ma soprattutto incredibilmente versatile.
All'interno erano disposte tre file di sedili e questi ultimi potevano essere ruotati, abbattuti, regolati, ripiegati, resi un tavolino e persino rimossi, per creare un luogo dove conversare, pranzare o semplicemente creare un enorme vano di carico. La capacità minima era di ben 850 litri, con oltre 3.500 litri disponibili abbattendo i sedili. Il tutto con soli 4,3 metri di lunghezza, meno di una Fiat Tipo. In produzione ancora oggi l'Espace è diventata una delle monovolume di maggior successo, che ha avuto il merito di inaugurare un nuovo segmento dell'Automotive nel Vecchio Continente.

90s - Toyota Rav4

A interrompere l'ascesa dei minivan ci hanno pensato i cosiddetti Sport Utility Vehicle o semplicemente SUV. Nel 1994 nasceva, prodotta a partire dal pianale dell'auto che ha venduto più modelli nella storia - la Corolla - la prima generazione del Toyota Rav4. Arrivata sul mercato anticipando il trend dei SUV, che poco più di dieci anni dopo sarebbe esploso in tutto al mondo, la Rav4 apriva una breccia nella (fino a quel momento) fondata convinzione che le auto 4×4 fossero ancora prive della comodità e delle doti di guida delle più moderne auto "da strada".

La Rav4 seppe però trasformare il concetto poco noto e di nicchia di Sport Utility Vehicle offrendo una guida rialzata e rimanendo un mezzo a suo agio nel fuoristrada senza però sacrificare il comfort su asfalto: il giusto mix tra percorrenza quotidiana e avventura offroad. Un veicolo di successo ancora oggi, giunto alla sua quinta generazione, tagliando il traguardo dei 10 milioni di esemplari prodotti dall'inizio della sua cavalcata.

00s - Toyota Prius

Forse nemmeno in Toyota immaginavano, nell'ormai lontano 1997, che la Prius sarebbe divenuta l'automobile ecologica per antonomasia, il modello di riferimento per qualsiasi costruttore quando si parla di sostenibilità ambientale. La serie Prius, in latino "Prima", vede negli anni Duemila l'uscita, nel 2003 e 2009, della sua seconda e terza generazione, quelle che segnano il successo internazionale del modello: la prima insignita del premio di Auto dell'Anno, mentre la seconda capace di uno storico boom di vendite.

Al momento dell'uscita di quest'ultima in Giappone, al quartier generale della Toyota giungono oltre 180.000 ordini a fronte dei soli 10.000 previsti dai suoi dirigenti. Non è l'auto che inventa l'idea di ibridizzare le automobili ma è certamente quella che, in una fase ancora pionieristica, porta questa tecnologia su strada nel modo più convincente, diventando iconica tanto fra le famiglie quanto tra le superstar di Hollywood.

10s - Tesla Model 3

Dall'ibrido all'elettrico. È l'era della Tesla Motors, l'azienda del magnate e mecenate della ricerca tecnologica Elon Musk, leader in termine di vendite e immagine nel settore Electric. L'avventura del marchio comincia già nel 2008 con la Roadster ma, se con questo primo passo l'azienda di Palo Alto voleva dimostrare al mondo che auto elettrica non era sinonimo di golf car, è con i modelli successivi che la Tesla si pose sul mercato con l'intento di essere la migliore vettura della categoria.

Tra questi la Tesla Model 3 è il modello più venduto nel mondo, con una media di quasi 25 esemplari all'ora (e nel 2021 Tesla ha raggiunto un nuovo record di vendite). L'elettrico ha ancora molto terreno da recuperare nei confronti dei veicoli termici tradizionali ma il futuro sembra essere (forse) dalla loro parte. Autopilot, interni volti al minimalismo - in cui il cruscotto presenta, come unico elemento, un display da 15 pollici posto al centro, orizzontalmente, e dal quale si controllano tutti i comandi e le funzioni dell'auto - velocità massima a partire da 225 km/h e un'autonomia che, a seconda delle modalità, spazia da oltre 400 ad addirittura 600 km, sono solo alcune delle caratteristiche dell'auto prodotta e venduta con successo, anche in Europa, a partire dal 2017.