L'Europa vota sulle auto elettriche: addio alla benzina dal 2035

L'Unione Europea è pronta a votare il pacchetto Fit for 55 fra il 7 e l'8 giugno 2022: dal 2035 potremo acquistare solo nuove auto elettriche.

L'Europa vota sulle auto elettriche: addio alla benzina dal 2035
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A partire dal 2035 l'Europa vuole vendere solo nuovi veicoli elettrici: quello che fino a oggi è stato un progetto, un'idea, fra poche ore potrebbe diventare un'assoluta realtà, visto che il Parlamento Europeo è chiamato al voto decisivo fra il 7 e l'8 giugno 2022. Una scelta sicuramente politica, che pone però delle solide basi sulla tutela dell'ambiente in Unione Europea, oltre a essere una soluzione interessante sul fronte della salute e dell'indipendenza energetica.

A dirlo non siamo noi ma i vari report prodotti dall'Europa e da una nuova ricerca condotta da ANSA in collaborazione con le agenzie AFP (Francia), DPA (Germania), Agerpres (Romania), ANP (Olanda) e TT (Svezia) per lo European Data News Hub (EDNH). Secondo i dati raccolti, il voto al pacchetto Fit for 55 per tagliare le attuali emissioni di gas serra è quantomai fondamentale e per capirlo è necessario elencare un po' di numeri chiave.

Auto elettriche per migliorare la nostra salute

Anche se il problema dell'inquinamento nelle nostre città non deriva soltanto dalle automobili, queste hanno un impatto in ogni caso devastante sulla salute dei cittadini europei e italiani in particolare. Il nostro Paese infatti è maglia nera per morti premature dovute al diossido di azoto, anche detto NO2.

Secondo l'Agenzia Europea dell'Ambiente sarebbero state 10.640 solo nel 2019. Nello specifico Vicenza e Cremona sono tra le cinque città d'Europa con i più alti livelli di inquinamento ambientale da particolato sottile PM2.5, inoltre esistono diverse zone dello stivale presso cui viene sistematicamente superato il livello d'allarme annuale per il biossido d'azoto, pensiamo a Torino, Milano, Brescia, Bergamo, Genova, Roma e Firenze. Come detto in apertura sotto i riflettori della vergogna non ci sono solo le automobili, i trasporti però contribuiscono al disastro per un buon 25%. Il pacchetto Fit for 55 che verrà votato dall'Europa riguarda tutta una serie di misure trasversali per colpire il problema alla radice e il capitolo sugli autoveicoli è soltanto uno fra i tanti. Nel dettaglio, sul punto che più ci interessa, si afferma che le case produttrici di automobili debbano ridurre le emissioni di CO2 sulle nuove vetture del 55% entro il 2030, per tagliarle del 100% entro il 2035. Sommando tutte le iniziative presenti nel pacchetto, l'Europa dovrebbe raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Tutte le sfide del settore auto

Il settore automotive è così chiamato a una serie di sfide che mirano a ridurre del 100% le emissioni delle nuove vetture entro il 2035, il che significa che i rivenditori potranno offrire ai clienti solo vetture a zero emissioni a partire dall'1 gennaio 2035, sarà dunque impossibile comprare nuove auto a benzina, diesel o ad altri carburanti fossili.

Certo perché le elettriche siano completamente pulite necessitano di attenzioni sia lungo la filiera produttiva che successivamente, con ricariche effettuate con energia pulita proveniente da fonti rinnovabili. A tal proposito la UE si sta impegnando a pubblicare un nuovo regolamento relativo alle batterie, con le case produttrici che dovranno garantire la sostenibilità sociale e ambientale. Abbiamo poi il problema dei costi: a oggi un'auto elettrica costa sensibilmente di più di una a benzina o a gasolio, bisogna dunque impegnarsi affinché vi sia una parità di costi. Secondo un nuovo studio di Bloomberg New Energy Finance voluto dalla T&E, auto elettriche e tradizionali costeranno uguali già a partire dal 2026 per gran parte dei segmenti. Vista la situazione in cui versa attualmente il mercato, con tutte le conseguenze della pandemia da COVID-19 e della guerra in Ucraina che stanno facendo lievitare i prezzi di alcune materie prime fondamentali per la costruzione di batteria (litio e petrolio alle stelle), la parità dei prezzi nel 2026 ci sembra un po' troppo ottimistica, speriamo però che i dati della ricerca dicano il vero.

Bisogna poi affrontare il capitolo "Infrastruttura di ricarica". A oggi esistono in tutta Europa 225.000 punti di ricarica per auto elettriche, l'obiettivo del Green Deal europeo però è di 1 milione di punti d ricarica entro il 2025 e 3,5 milioni entro il 2030, un'altra sfida difficile ma non impossibile. Guardando all'Italia, nel 2021 i punti di ricarica per BEV sono cresciuti del 35% rispetto al 2020.
Al 31 dicembre 2021 risultavano infatti installati 26.024 punti di ricarica e 13.233 infrastrutture, che possono essere stazioni o colonnine, in 10.503 luoghi accessibili liberamente al pubblico.

Noi che lavoriamo costantemente con le auto elettriche sappiamo bene che i dati sterili "su carta" spesso non combaciano con la realtà dei fatti, con colonnine fuori uso per motivi tecnici oppure punti di ricarica estremamente lenti che migliorano davvero di poco l'esperienza elettrica, anche in questo caso però speriamo in una brusca accelerata in merito alla diffusione e all'affidabilità dei servizi.

L'ultima grande sfida dello switch elettrico riguarda poi la produzione di energia, poiché tutti questi veicoli a batteria andranno ricaricati in qualche modo... Ebbene l'Europa si sta preparando a distaccarsi completamente dal gas russo e a diventare indipendente investendo pesantemente su risorse rinnovabili, anche se ci sono diverse questioni ancora da risolvere - tipo "Nucleare si o no?" (l'UK punta su vento e nucleare).

Nel frattempo si è già avanti nella produzione di batterie, con la UE che ha formato la European Battery Alliance (EBA) nel 2017 per produrre batterie agli ioni di litio per automobili. A oggi, a giugno 2022, esistono 6 Gigafactory operative in tutta Europa e altre 30 verranno messe in funzione fra il 2025 e il 2030. L'obiettivo è passare da 62 GWh a 664 GWh di batterie entro il 2030, con l'Italia che sarà inoltre parte attiva del processo. Il nostro Paese avrà infatti almeno 3 Gigafactory, pensiamo alla ACC Italy di Termoli, in Molise, alla ITALVOLT a Scarmagno, in Piemonte, e alla FAAM/FIB di Monterubbiano, nelle Marche, per un totale di 94 GWh.

L'ultima catena di tutto questo processo green nel settore trasporti sarà proprio il consumatore finale, che andrà spinto a comprare elettrico grazie a nuovi incentivi statali e agevolazioni fiscali: il Governo Draghi ha già confermato l'Ecobonus 2022 per auto e moto, che verrà replicato nelle stesse modalità (ma con fondi diversi) anche nel 2023 e nel 2024, con le immatricolazioni di auto elettriche sicuramente in crescita.

Nel 2021 le BEV vendute nel nostro Paese sono state 137.283, per un market share di oltre il 9%; il 100% è ancora molto lontano, la pallina di neve ha però soltanto iniziato il cammino lungo la scarpata, presto diventerà un pallone inarrestabile e il decisivo voto dell'Europa le darà una spinta non indifferente. Nelle prossime ore verrà sicuramente fatta la storia del vecchio continente.