Cosa c'è da sapere prima di acquistare un'auto elettrica nel 2021

Cosa c'è da sapere prima di lanciarsi nell'acquisto di una nuova auto elettrica? Scopriamo insieme gioie e dolori della nuova tecnologia a batteria.

Cosa c'è da sapere prima di acquistare un'auto elettrica nel 2021
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Ogni mese che passa sono sempre di più gli italiani che valutano l'acquisto di una nuova auto elettrica, spinti anche dagli ottimi incentivi statali e talvolta regionali disponibili. Chi vive in Lombardia ad esempio può avere fino a 18.000 di sconto sull'acquisto di una nuova BEV, rottamando di contro un veicolo molto inquinante; la classica "offerta che non si può rifiutare" dunque, tuttavia prima di firmare un contratto di acquisto è bene sapere qualche info essenziale. Andiamo così a scoprire cosa c'è bisogno da sapere prima di acquistare una BEV, ovvero un'auto elettrica alimentata a batteria.

Basse temperature, città e autostrada

Per prima cosa, sappiate che il meteo condiziona molto l'autonomia, pensiamo in particolare alle temperature. Chi conosce il mondo elettrico già lo sa: le basse temperature possono far perdere capacità alle batterie agli ioni di litio, accade con gli smartphone come con le auto elettriche.

Se a uno smartphone scarico però basta collegare un power bank, a bordo di un'auto si rischia di rimanere seriamente per strada, dunque se vivete in posti particolarmente freddi tenete bene a mente che una BEV può perdere autonomia se parcheggiata al freddo per molte ore. Alcuni veicoli già disponibili sul mercato internazionale, come la Tesla Model Y, vengono venduti con una pompa di calore inclusa atta a scongiurare proprio le perdite di range dovute alle basse temperature, non tutti i veicoli però offrono questa tecnologia quindi fate attenzione. Parliamo così di efficienza: le auto a benzina e soprattutto diesel ci hanno abituato a consumi medio-alti in città, con continue ripartenze, e consumi più bassi in autostrada, a regimi costanti, con le BEV invece è praticamente il contrario. In città, rimanendo spesso al di sotto dei 50 km/h, i consumi possono essere estremamente bassi, mentre in autostrada superare i 120 km/h può significare ridurre drasticamente l'autonomia della nostra batteria - come vi abbiamo dimostrato di recente con la prova della Honda E a cura di Matteo Valenza. Quindi occhio ad acquistare una BEV per i lunghi viaggi, mentre la città resta il perfetto habitat naturale per veicoli green.

Tempi di ricarica, affidabilità e compatibilità

Con le auto tradizionali siamo anche abituati a rifornimenti fulminei, pochi minuti per un pieno che può bastare anche per 6-700 km, con le elettriche invece si entra in un mondo pieno di variabili. Ogni ricarica dipende dalla potenza della colonnina che troviamo lungo il percorso e dalla capacità di ricarica della nostra stessa vettura; esistono BEV ad esempio che non caricano a più di 50 kW, vetture più recenti invece come la Hyundai Ioniq 5 toccano i 350 kW e caricano la batteria dallo 0% all'80% in 18 minuti. Questo significa che in caso di lungo viaggio è bene calcolare con attenzione i tempi di stop, perché con colonnine non molto potenti potrebbe non bastare una pausa pranzo a ricaricare in modo adeguato la batteria e farvi raggiungere comodamente la destinazione. Software on-board come quello di Tesla sono in grado di calcolare con molta precisione i tempi di ricarica, le soste da effettuare e così via, non tutte le BEV però offrono servizi simili - anche perché l'azienda di Elon Musk ha una sua rete di ricarica, se vi affidate invece alla giungla di colonnine pubbliche multimarca si ha davvero a che fare con tante variabili. Inoltre, e qui possiamo aggiungere un'altra "nozione da conoscere", non tutte le colonnine sono uguali dal punto di vista dei connettori: Tesla, lo abbiamo detto, ha strutture proprietarie e garantisce zero problemi di compatibilità, ma cosa succede se raggiungete l'unica colonnina della zona, fondamentale per completare il vostro viaggio, e scoprite che il suo connettore non si adatta alla vostra vettura? È bene dunque avere sempre con voi adattatori e connettori di diversa natura, così da non avere brutte sorprese in questo senso.

Ricaricare una vettura elettrica può dunque diventare un'avventura, soprattutto quando ci si affida a colonnine pubbliche installate da strutture statali, spesso poco potenti e non in linea con le ultime tecnologie; su questo fronte bisogna dire che all'orizzonte ci sono tante buone notizie, con la UE che potrebbe presto spingere i Paesi membri a raggiungere un determinato numero di colonnine in base agli abitanti, un piano che nel giro di qualche anno vuole portare l'Unione Europa ad avere 3 milioni di punti di ricarica funzionanti, con l'Italia che sarebbe uno dei primi Paesi in quanto a numero di stazioni - quindi le cose dovrebbero migliorare fra non molto.

Ricaricare a casa

Nel caso in cui vogliate evitare continui approcci maldestri con la rete nazionale, avete sempre la possibilità di ricaricare la vostra vettura elettrica a casa, possedendo un box, un garage, un vialetto o un giardino privati e così via. Per fare ciò bisogna installare una wallbox, molto probabilmente (anzi, sicuramente, nel caso in cui vogliate una ricarica molto veloce) però bisognerà aggiornare il vostro impianto casalingo, portando magari la classica potenza di 3 kW a 7 oppure 11. Esistono anche soluzioni che lasciano invariati gli impianti casalinghi esistenti e si collegano alla rete in modo autonomo, senza dunque andare a toccare la bolletta dell'abitazione; il conto per la ricarica dell'auto elettrica sarebbe del tutto separato, magari anche in abbonamento "senza sorprese", così come accade con Porsche. Al di là della ricarica casalinga, i primi tempi dovrete comunque confrontarvi con un'ansia da ricarica non indifferente. A oggi le migliori auto elettriche del mercato percorrono circa 500 km con un pieno di energia, vetture di fascia media però ne hanno circa 300 se non meno, con la Mazda MX-30 ne abbiamo poco più di 200 ad esempio, dunque sarà necessario prendere familiarità con la tecnologia prima di lanciarsi in grandi avventure e lunghi viaggi, anche perché le autonomie che trovate sui siti internet sono soltanto delle stime, sarà poi la vostra andatura a determinare il consumo reale e dunque il range effettivo.

Se avete troppa paura di rimanere a piedi, senza la possibilità di ricaricare in maniera veloce ed economica la vostra vettura elettrica rimasta a secco, un consiglio potrebbe essere aspettate. Già, aspettate, perché stiamo parlando di un mondo che si evolve con estrema velocità, i brand innovano le loro vetture di anno in anno, con motori sempre più efficienti e autonomie maggiorate (o grazie a batterie più grandi o a consumi ridotti, se non a entrambe le cose). È vero che gli incentivi sono attivi adesso e andranno avanti solo fino a esaurimento fondi, anche i prezzi delle BEV però sono fortemente in calo e non c'è da avere paura in questo senso, elettriche e tradizionali potrebbero costare uguali nel giro di qualche anno, dunque se non avete esigenze particolari e immediate il tempo potrebbe ripagarvi con auto elettriche più economiche e performanti, sul fronte dei consumi. A voi la scelta.