Come nasce la Revuelto negli impianti Lamborghini: torniamo a Sant'Agata

Siamo tornati negli impianti Lamborghini di Sant'Agata Bolognese per capire come viene assemblata la nuova Revuelto ibrida plug-in.

Come nasce la Revuelto negli impianti Lamborghini: torniamo a Sant'Agata
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Sapete come viene costruita una Lamborghini? Se seguite le nostre pagine probabilmente si, visto che a metà 2022 il marchio del Toro ci ha aperto le porte dei suoi stabilimenti di Sant'Agata Bolognese (l'unico luogo al mondo in cui si assemblano le Lamborghini) per raccontarci passo dopo passo, stazione dopo stazione, come viene assemblata una Huracàn con motore V10. Da allora sono cambiate diverse cose, l'ultima novità in senso cronologico riguarda l'Hyper GT Lanzador, la prima Lamborghini 100% elettrica, le cui linee produttive però saranno aperte solo fra qualche anno.
Poco prima, a marzo 2023, il Toro ha anche lanciato la nuova Revuelto, la prima vetture ibrida plug-in del brand, che già viene costruita. Siamo così tornati a Sant'Agata Bolognese per vedere cos'è cambiato all'interno degli impianti Lamborghini e come viene prodotta, oggi, la Revuelto, un progetto particolarmente ambizioso visti i numerosi elementi che servono a comporla.
Un'iniziativa del tutto casuale? Non proprio: la Revuelto è infatti la hero car scelta da Ubisoft per lanciare il nuovo The Crew Motorfest, in uscita il 14 settembre 2023 su PC e console (per saperne di più abbiamo già provato The Crew Motorfest).

Come nasce una Lamborghini Revuelto

Entrare negli stabilimenti Lamborghini è sempre emozionante, non importa se sia la prima o la ventesima volta. Inoltre, rispetto alla nostra ultima visita, i cambiamenti sono stati enormi: accanto alla linea produttiva della Huracàn gli uomini del Toro hanno aggiunto anche la catena di montaggio della Revuelto, anche se "catena" non è il termine corretto quando si parla di Sant'Agata Bolognese. È una parola che potrebbe evocare caos, frenesia, freddezza, negli impianti Lamborghini invece domina il silenzio e la pulizia, l'ordine e l'artigianalità.

Non bisogna immaginare una fabbrica standard da cui escono automobili costruite in serie, tutte uguali: è l'esatto opposto, ogni Lamborghini è differente. I clienti hanno la facoltà di personalizzare vari elementi della vettura, con Revuelto il colore si può scegliere all'interno di una sterminata palette di 400 colorazioni differenti, abbiamo poi vari tipi di sedili, i colori della pelle interna, i ricami dei poggiatesta, le pinze dei freni...
Di default sui poggiatesta viene ricamato il marchio Lamborghini, ogni cliente però ha facoltà di scegliere qualsiasi cosa. C'è chi opta per il logo della propria azienda, chi per lo stemma della Roma (è successo davvero!), chi per le proprie iniziali (o quelle della propria moglie o del proprio marito): a Sant'Agata esiste infatti il programma di personalizzazione Ad Personam che rende ogni modello unico.

Basta dare una rapida occhiata alle stazioni finali della fabbrica, là dove le auto sono pronte per il 90-95%: non se ne trova una uguale, né all'esterno né all'interno, qualcuna ha addirittura la guida a destra, con gli operatori che sono preparati e pronti a passare da una configurazione all'altra in ogni momento. In Lamborghini del resto gli operai non sono fissi tutto il giorno presso la stessa stazione: le mansioni cambiano di continuo, in questo modo si evita che il lavoro diventi ripetitivo e noioso. Rispetto alla Huracàn, la Revuelto necessita di qualche stazione in più per il suo assemblaggio, del resto è un progetto estremamente più complicato.

Se la prima gode "soltanto" di un motore termico V10, la seconda vanta ben quattro propulsori. Due motori elettrici vengono montati all'anteriore, un terzo motore elettrico si trova invece al posteriore a fare da supporto al cuore pulsante dell'intera vettura: un V12 di fattura Lamborghini che emoziona anche da spento. Questo motore termico produce da solo 825 CV a 9.250 giri/min, una potenza a cui vanno aggiunti 110 kW del motore elettrico posteriore e 220 kW dell'e-Axle anteriore. In totale abbiamo l'infernale potenza bruta di 1.015 CV, con 725 Nm di coppia a 6.750 giri/min.

Il cambio a doppia frizione si occupa di gestire gli 8 rapporti disponibili, bisognerebbe invece approfondire il discorso della trazione integrale. Questa, come tradizione Lamborghini, è presente a bordo della Revuelto, non viene però gestita in modo classico. Manca infatti l'albero di trasmissione: il V12 termico si occupa di trasmettere la potenza soltanto alle ruote posteriori, le ruote anteriori sono invece gestite dai propulsori elettrici, si tratta dunque di una trazione gestita elettronicamente che può essere personalizzata.

Una batteria nel tunnel centrale

La Revuelto, nuovo orgoglio di Sant'Agata Bolognese, è una vettura lunga 4.947 mm, larga 2.033 mm e alta 1.160 mm con 2.779 mm di passo. Rispetto alla Aventador i tecnici del Toro hanno aumentato leggermente l'altezza all'interno dell'abitacolo, così da facilitare anche l'utilizzo di un casco in pista, inoltre ogni spazio nascosto della vettura è fondamentale all'installazione dell'impianto ibrido. Il V12 è montato in posizione longitudinale come tradizione, l'asse anteriore invece ospita i due propulsori elettrici, talmente compatti che al di sotto del cofano è possibile trovare un comodo baule.

In apertura abbiamo parlato di un sistema ibrido plug-in ma non abbiamo ancora approfondito il tema batteria. Abbiamo ammirato "a nudo" ogni singolo elemento dell'impianto ibrido, scoprendo come la batteria non sia affatto piatta come nelle Full Electric bensì lunga e stretta. Gli ingegneri l'hanno posizionata lungo il tunnel centrale, andando così a completare un lavoro di bilanciamento dei pesi davvero complicato e delicato. Le dimensioni dell'accumulatore potrebbero ingannare, abbiamo però 3,8 kWh di energia disponibile e una potenza di ricarica AC pari a 7 kW.

La presa di ricarica è posizionata al di sotto del cofano, una piccola feritoia permette in ogni caso di far passare il cavo di ricarica anche a cofano chiuso, bisogna ammettere però che non stiamo parlando di una vettura che ha bisogno di ricaricarsi presso le colonnine pubbliche. Le dimensioni della batteria permettono una comoda ricarica anche a casa, bastano infatti 30 minuti di connessione a un impianto da 7 kW per avere il 100% di energia, occorre invece poco più di un'ora su prese da 3 kW. La Revuelto permette in ogni caso di sfruttare anche il freno motore e il motore stesso per il recupero dell'energia, ci si potrebbe dunque avvicinare a un classico uso da Full Hybrid.

Tuttavia uscire di casa con la batteria totalmente carica significa poter percorrere fino a 10 km in Full Electric, senza mai accendere il V12: non è molto, ne siamo consapevoli, ma si tratta in ogni caso di una distanza sufficiente a coprire - ad esempio - un tragitto all'interno di una ZTL. A Milano si potrebbe entrare con la Revuelto in Area C senza far rumore, sia per andare al lavoro, sia per tornare a casa, magari recuperando interamente la carica alla wallbox del proprio ufficio. Si tratta di un modo senz'altro nuovo di utilizzare una Lamborghini, in attesa ovviamente che la Lanzador diventi ufficialmente la prima elettrica di serie di Sant'Agata Bolognese.

Un'opera d'arte in movimento

Tornando alla nostra linea di assemblaggio, una volta che l'intero sistema ibrido è montato si può passare alle rifiniture interne e alle ruote. Ogni ruota della Revuelto è dotata di un disco carboceramico e di una pinza Brembo, capaci di tenere sotto controllo la loro temperatura in qualsiasi condizione, anche estrema.
Quattro freni di questo tipo possono tranquillamente superare il costo di una normale utilitaria: abbiamo dischi da 410x38 mm all'anteriore, 390x32 mm al posteriore, i pistoncini delle pinze fisse monoblocco in alluminio invece sono 10 all'anteriore e 4 al posteriore.

I freni carboceramici aiutano anche a tenere basso il peso, che in una vettura come la Revuelto (diciamo pure in un'auto Lamborghini in generale) è fondamentale. Per non far impazzire la bilancia la carrozzeria della vettura è in fibra di carbonio con paraurti termoplastici, le portiere invece sono in alluminio; il telaio monoscocca è in fibra di carbonio multi-tecnologia, mentre la struttura anteriore è in Forged Composites.
Tutta questa attenzione ai materiali permette alla Revuelto di non superare i 1.772 kg complessivi, nonostante il motore V12, i tre propulsori elettrici aggiuntivi e una batteria agli ioni di litio da 85 kg. Il rapporto peso-potenza è di 1,75 kg/CV, con distribuzione del peso 44/56 (anteriore/posteriore). Una volta assemblata al 100%, la nuova Lamborghini Revuelto appare come un'opera d'arte mobile: i designer hanno lasciato che il motore resti scoperto e a vista, per la gioia degli appassionati, anche per favorire il dissipamento del calore.

All'interno invece la plancia è stata pensata per ricordare il profilo di un essere alieno, del resto la vettura somiglia tantissimo a una sorta di futuristica navicella spaziale. Lamborghini ha implementato anche un nuovo sistema di infotainment che ora coinvolge anche il passeggero: di fronte al sedile di destra è infatti possibile scrutare un secondo display lungo e sottile che può essere personalizzato con diversi dati relativi alla marcia - velocità istantanea compresa, per un coinvolgimento totale. Dallo schermo touch centrale basta prendere gli elementi con il dito e spostarli verso il display di nostro interesse per personalizzare al massimo l'esperienza.

Per portare una supersportiva di questo calibro in garage servono poco più di 400.000 euro e tanta pazienza, visto che Lamborghini ha già ordini per i prossimi due anni. In questo prezzo "base" non sono presenti eventuali optional ed elementi Ad Personam, vi basti sapere che la scelta di un colore specifico al di fuori della palette standard di Lamborghini può comportare un sovrapprezzo attorno ai 100.000 euro, è dunque possibile raggiungere i 700.000 euro totali con qualche sfiziosa aggiunta. È sicuramente molto più semplice ed economico guidarla in digitale: basta procurarsi una copia di The Crew Motorfest, il primo titolo videoludico in assoluto a vantare la Revuelto nel suo parco auto digitale.

Chi può comunque permettersi le cifre di cui sopra ha la fortuna di guidare un prodotto nato in maniera artigianale, assemblato con la massima cura all'interno degli impianti di Sant'Agata Bolognese. Nel reparto che riguarda le pelli e i filati gli operatori controllano ogni millimetro di prodotto grazie a macchinari di ultima generazione, al fine di scovare ed eliminare qualsivoglia imperfezione. Ogni taglio però viene fatto manualmente al coltello dagli operatori specializzati, perché il laser potrebbe generare minuscole imprecisioni, non adatte agli altissimi standard del Toro. Un dettaglio che da solo può farvi capire quale sia il lavoro minuzioso che si nasconde dietro ogni supersportiva Lamborghini, che diventa unica e irripetibile