Come sta il mercato bici italiano? I dati 2022 di ANCMA

Nel quartiere di Ciylife a Milano, dove prenderanno vita gli Emoving Days 2023, Confindustria ANCMA ha presentato i dati 2022 del mercato bici italiano.

Come sta il mercato bici italiano? I dati 2022 di ANCMA
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Nel weekend che va dal 24 al 26 marzo 2023 il quartiere milanese di Citylife sarà più frequentato del solito: è infatti in programma una nuova edizione degli Emoving Days, il festival all'aria aperta dedicato interamente alla micromobilità, grazie al quale i visitatori potranno vedere e anche testare nuove bici, e-bike, e-scooter, monopattini, quadricicli e chi più ne ha più ne metta. Proprio nella suggestiva cornice di Citylife, più precisamente presso il Cinema Anteo del grande centro commerciale del quartiere, Confindustria ANCMA ci ha invitato a scoprire i numeri del mercato bici in Italia nel 2022.
Un anno segnato da un "rallentamento fisiologico" dovuto a diversi fattori che tutti conosciamo bene: il contesto geopolitico, l'inflazione, i prezzi delle materie prime, la mancanza di incentivi statali strutturali. Rispetto al 2021 dunque il mercato delle due ruote a pedale ha fatto registrare un -10%, il segno "più" invece si può trovare guardando al fiorente mercato delle bici elettriche.

Calano i pezzi venduti, aumenta il volume d'affari

Dopo due anni di boom, gli italiani che hanno scelto la bicicletta nel 2022 sono stati 1,7 milioni (più esattamente 1.772.000). Le biciclette tradizionali vendute sono state 1.435.000, il che significa -15% rispetto a un anno fa, le e-bike consegnate invece sono state 337.000, il che si traduce in un sonoro +14% sul 2021. Nonostante la leggera battuta d'arresto a livello generale,
il volume d'affari generato dai negozi specializzati (che rappresentano il 68% degli acquisti), dalla grande distribuzione e dal mondo online ha registrato un +18% sul 2021, per un valore pari a 3,2 miliardi di euro. Rispetto al 2019 siamo a +52%, dunque sul fronte prettamente finanziario siamo ancora in un periodo di pieno boom.

Le e-bike volano anche sul fronte della produzione: rispetto al 2021 sono stati prodotti il 10% dei modelli in più, mentre la produzione di biciclette tradizionali è scesa del 18% nel 2022 con 2.385.000 pezzi. A commentare questi dati è stato Paolo Magri, il Presidente di ANCMA, che ha sottolineato "l'importanza del ruolo che le due ruote a pedale hanno oggi conquistato nella mobilità e nello sport. Un valore che porta con sé una grandissima tradizione industriale fatta di eccellenze, che è trainante in Italia, e le esigenze di tanti utenti della strada, che meritano sempre più sicurezza e infrastrutture ciclabili, come anche tante prospettive di business legate all'attrattività cicloturistica dell'Italia."

"Riteniamo che sia giunto il tempo di passare dagli incentivi all'acquisto a quelli all'utilizzo; come associazione chiediamo, sulla scorta della recente indicazione del Parlamento europeo, di abbassare l'aliquota IVA sulle bici e sui prodotti della filiera: un intervento che, insieme alla promozione della cultura della bici, può attivare processi virtuosi ben più strutturali ed efficaci degli incentivi all'acquisto".

Dalle sale del Cinema Anteo Citylife di Milano anche un appello all'attuale Governo Meloni, che starebbe pensando di istituire l'obbligo di casco, patente, assicurazione e targa sulle biciclette elettriche (il Governo pensa a patente e casco obbligatori per i monopattini). Per l'industria questo sarebbe un "clamoroso autogol" che farebbe ovviamente perdere parecchio appeal verso prodotti che invece andrebbero sostenuti.

Sappiamo che dal punto di vista legale le e-bike sono biciclette a tutti gli effetti, hanno poco e nulla del mondo relativo ai ciclomotori, dunque per ANCMA è impossibile separare biciclette muscolari ed elettriche sul fronte degli obblighi. Vedremo chi vincerà questa battaglia che riguarda da vicino la mobilità del futuro delle nostre città.