Negli ultimi tempi si è tornati a parlare di Guida Autonoma in maniera abbastanza insistente. Da una parte le indagini della NHTSA americana e un articolo del Telegraph hanno posto seri dubbi sulla tecnologia, secondo molti troppo complicata perché possa funzionare davvero. Sul versante opposto c'è ovviamente Elon Musk che continua imperterrito a lavorare sul suo Full Self Driving, la Guida Autonoma Cittadina (ancora ferma al Livello 2) che permetterà alle vetture Tesla di guidarsi da sole in ambito urbano, facendo attenzione a pedoni, ciclisti, semafori, incroci e quant'altro. Tutto questo con il solo aiuto delle 8 telecamere di bordo delle Tesla, senza più radar grazie a Tesla Vision, un vero miracolo se pensiamo a che punto era questa tecnologia appena qualche anno fa. Ma come ha lavorato la grande T per arrivare al punto in cui è oggi? Lo hanno spiegato proprio Elon Musk e i suoi collaboratori al recente Tesla AI Day che qui andiamo a riassumere velocemente - se volete un supporto video trovate inoltre qui in pagina uno degli ultimi video di Matteo Valenza.
Da Autopilot al Tesla Bot
Dell'AI Day tenuto da Elon Musk e soci abbiamo già parlato nella nostra sezione Tech, dove ci siamo focalizzati soprattutto sull'annuncio dell'avveniristico Tesla Bot, un robot umanoide in grado di eseguire moltissime task. Qui invece vogliamo soffermarci sullo sviluppo della Guida Autonoma, come accennato poco sopra, per capire come Tesla sta lavorando per migliorare la Guida Autonoma delle sue auto elettriche - anche se, come vedremo fra poco, auto e robot non sono mai stati così vicini come oggi.
Partiamo ovviamente dal principio: Tesla pensa alla sua intelligenza artificiale come a un vero e proprio essere biologico, in grado di imparare da prove e simulazioni provenienti dal mondo reale, dotato di una propria corteccia visiva sintetica. Tesla ha ingegnerizzato tutto da zero, partendo proprio dal processo di creazione e decodifica di un'immagine da parte di un essere vivente: la società ha digitalizzato il processo che rende possibile il passaggio di un'immagine dal mondo reale al cervello, tramite impulsi. Allo stesso modo l'IA è in grado di trasformare ciò che esiste davvero in un ambiente digitale in quattro dimensioni, questo però è già l'ultima frontiera della tecnologia attuale.
Un mondo in 4D
Nel corso dell'evento l'uomo a capo del reparto IA di Tesla, Andrej Karpathy, ha mostrato prima le origini del progetto Autopilot e il metodo utilizzato per ricreare il mondo circostante.
Una metodologia molto avanzata che però con l'avvento di Smart Summon ha mostrato il fianco a importanti vulnerabilità: con la funzione che permette alle Tesla di muoversi da sole richiamate dallo smartphone, le auto erano sì in grado di ricostruire il mondo circostante ma non di rilevare correttamente gli spazi a disposizione. Questo ha spinto Tesla a ripartire daccapo e a puntare sulla costruzione di un mondo in 4D, sfruttando al massimo le telecamere di bordo e utilizzando un nuovo chip creato per l'occasione - chip già a bordo delle Tesla di ultima generazione, le stesse che del resto stanno facendo girare il Full Self Driving in versione Beta. Le auto di Elon Musk non hanno dunque più bisogno di seguire mappe precostituite: sono adesso in grado di ricostruire il loro mondo in tempo reale, e questo ovviamente permette di rilevare molti più oggetti e potenziali ostacoli di prima, ma non solo.
Prevedere il mondo circostante
Grazie alla costruzione del mondo circostante in quattro dimensioni, l'IA di Tesla è capace di rilevare veicoli a distanze maggiori rispetto al passato e prevedere in qualche modo le loro mosse, passaggio essenziale per lasciare che l'auto si guidi da sola.
Gli ingegneri Tesla vogliono che le vetture pensino e reagiscano esattamente come farebbe un cervello umano - e per far comprendere il meccanismo al pubblico è stato fatto l'esempio di una strettoia. Pensate a una strada troppo stretta per permettere il passaggio di due autovetture contemporaneamente: il Full Self Driving di Tesla dev'essere capace di capire se l'altra vettura si è fatta da parte per permetterci di passare e la decisione di andare avanti dev'essere presa dal software in pochissimi istanti, proprio come farebbe il nostro cervello in una situazione simile. Impressionanti poi sono le immagini digitali che ricostruiscono il mondo circostante in tempo reale sullo schermo centrale di ogni Tesla dotata del nuovo FSD, dove effettivamente appare tutto ciò che si palesa in strada, anche ostacoli imprevisti come sacchi della spazzatura, coni e quant'altro.
Sul palco dell'AI Day si è anche parlato di un nuovo super computer in grado di elaborare in maniera ancora più efficace ed efficiente tutte le informazioni necessarie a una Guida Autonoma di alto livello - e qui ci si ricollega al progetto Dojo portato avanti proprio da Tesla. Un super "agglomerato" di chip ultra potenti che sarà essenziale per i piani futuri dell'azienda. A tal proposito tutto questo lavoro sulla Guida Autonoma e l'intelligenza artificiale renderà possibile anche il funzionamento del Tesla Bot, questa però è una storia che scriveremo fra qualche tempo.
Come funziona l'IA di Elon Musk: il futuro da Autopilot al Tesla Bot
Elon Musk e soci hanno spiegato, nel corso del recente IA Day, come Tesla sta sviluppando la sua intelligenza artificiale e dove vuole arrivare.
Negli ultimi tempi si è tornati a parlare di Guida Autonoma in maniera abbastanza insistente. Da una parte le indagini della NHTSA americana e un articolo del Telegraph hanno posto seri dubbi sulla tecnologia, secondo molti troppo complicata perché possa funzionare davvero. Sul versante opposto c'è ovviamente Elon Musk che continua imperterrito a lavorare sul suo Full Self Driving, la Guida Autonoma Cittadina (ancora ferma al Livello 2) che permetterà alle vetture Tesla di guidarsi da sole in ambito urbano, facendo attenzione a pedoni, ciclisti, semafori, incroci e quant'altro.
Tutto questo con il solo aiuto delle 8 telecamere di bordo delle Tesla, senza più radar grazie a Tesla Vision, un vero miracolo se pensiamo a che punto era questa tecnologia appena qualche anno fa. Ma come ha lavorato la grande T per arrivare al punto in cui è oggi? Lo hanno spiegato proprio Elon Musk e i suoi collaboratori al recente Tesla AI Day che qui andiamo a riassumere velocemente - se volete un supporto video trovate inoltre qui in pagina uno degli ultimi video di Matteo Valenza.
Da Autopilot al Tesla Bot
Dell'AI Day tenuto da Elon Musk e soci abbiamo già parlato nella nostra sezione Tech, dove ci siamo focalizzati soprattutto sull'annuncio dell'avveniristico Tesla Bot, un robot umanoide in grado di eseguire moltissime task. Qui invece vogliamo soffermarci sullo sviluppo della Guida Autonoma, come accennato poco sopra, per capire come Tesla sta lavorando per migliorare la Guida Autonoma delle sue auto elettriche - anche se, come vedremo fra poco, auto e robot non sono mai stati così vicini come oggi.
Partiamo ovviamente dal principio: Tesla pensa alla sua intelligenza artificiale come a un vero e proprio essere biologico, in grado di imparare da prove e simulazioni provenienti dal mondo reale, dotato di una propria corteccia visiva sintetica. Tesla ha ingegnerizzato tutto da zero, partendo proprio dal processo di creazione e decodifica di un'immagine da parte di un essere vivente: la società ha digitalizzato il processo che rende possibile il passaggio di un'immagine dal mondo reale al cervello, tramite impulsi. Allo stesso modo l'IA è in grado di trasformare ciò che esiste davvero in un ambiente digitale in quattro dimensioni, questo però è già l'ultima frontiera della tecnologia attuale.
Un mondo in 4D
Nel corso dell'evento l'uomo a capo del reparto IA di Tesla, Andrej Karpathy, ha mostrato prima le origini del progetto Autopilot e il metodo utilizzato per ricreare il mondo circostante.
Una metodologia molto avanzata che però con l'avvento di Smart Summon ha mostrato il fianco a importanti vulnerabilità: con la funzione che permette alle Tesla di muoversi da sole richiamate dallo smartphone, le auto erano sì in grado di ricostruire il mondo circostante ma non di rilevare correttamente gli spazi a disposizione. Questo ha spinto Tesla a ripartire daccapo e a puntare sulla costruzione di un mondo in 4D, sfruttando al massimo le telecamere di bordo e utilizzando un nuovo chip creato per l'occasione - chip già a bordo delle Tesla di ultima generazione, le stesse che del resto stanno facendo girare il Full Self Driving in versione Beta. Le auto di Elon Musk non hanno dunque più bisogno di seguire mappe precostituite: sono adesso in grado di ricostruire il loro mondo in tempo reale, e questo ovviamente permette di rilevare molti più oggetti e potenziali ostacoli di prima, ma non solo.
Prevedere il mondo circostante
Grazie alla costruzione del mondo circostante in quattro dimensioni, l'IA di Tesla è capace di rilevare veicoli a distanze maggiori rispetto al passato e prevedere in qualche modo le loro mosse, passaggio essenziale per lasciare che l'auto si guidi da sola.
Gli ingegneri Tesla vogliono che le vetture pensino e reagiscano esattamente come farebbe un cervello umano - e per far comprendere il meccanismo al pubblico è stato fatto l'esempio di una strettoia. Pensate a una strada troppo stretta per permettere il passaggio di due autovetture contemporaneamente: il Full Self Driving di Tesla dev'essere capace di capire se l'altra vettura si è fatta da parte per permetterci di passare e la decisione di andare avanti dev'essere presa dal software in pochissimi istanti, proprio come farebbe il nostro cervello in una situazione simile. Impressionanti poi sono le immagini digitali che ricostruiscono il mondo circostante in tempo reale sullo schermo centrale di ogni Tesla dotata del nuovo FSD, dove effettivamente appare tutto ciò che si palesa in strada, anche ostacoli imprevisti come sacchi della spazzatura, coni e quant'altro.
Sul palco dell'AI Day si è anche parlato di un nuovo super computer in grado di elaborare in maniera ancora più efficace ed efficiente tutte le informazioni necessarie a una Guida Autonoma di alto livello - e qui ci si ricollega al progetto Dojo portato avanti proprio da Tesla. Un super "agglomerato" di chip ultra potenti che sarà essenziale per i piani futuri dell'azienda. A tal proposito tutto questo lavoro sulla Guida Autonoma e l'intelligenza artificiale renderà possibile anche il funzionamento del Tesla Bot, questa però è una storia che scriveremo fra qualche tempo.
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