Tutti contro le auto Plug-in Hybrid: sono davvero delle false elettriche?

Un cantone svizzero e il Regno Unito hanno intrapreso una battaglia contro le auto Plug-in Hybrid, considerate delle "false elettriche".

Tutti contro le auto Plug-in Hybrid: sono davvero delle false elettriche?
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Il mercato automotive non è mai stato così dinamico e ricco come in questo momento. Alle tradizionali alimentazioni a benzina, gasolio, GPL e metano si sono aggiunte negli ultimi anni ben quattro tecnologie ibride (per saperne di più: quale tecnologia ibrida comprare?) e le vetture 100% elettriche, scegliere un'auto di nuova generazione dunque è quantomai complicato, spesso però vengono in nostro soccorso gli incentivi statali. Forti incentivi governativi sono in grado di aiutarci nella scelta, spostandoci verso una motorizzazione anziché un'altra, in Italia del resto nel biennio 2020-2021 le 100% elettriche sono schizzate alle stelle visti gli "sconti" statali da oltre 10.000 euro.
In Svizzera invece le vetture spinte dal governo sono soprattutto le ibride, con le Plug-in Hybrid in prima linea per la transizione elettrica - considerate estremamente efficienti anche per via delle strade alpine della regione, visto che in discesa è possibile recuperare energia e ricaricare la batteria. Non è tutto oro ciò che luccica, però, e diversi studi stanno mettendo alle strette le vetture PHEV, considerate ingannevoli nei confronti dell'ambiente e degli stessi consumatori. Vediamo cosa sta succedendo e cosa ci dicono i dati. (Le immagini sono a scopo puramente editoriale, gli studi criticano la tecnologia, non singoli modelli o brand)

Un cantone svizzero contro le auto Plug-in Hybrid

Dopo il lancio dagli incentivi svizzeri per spingere le Plug-in Hybrid, il cantone Vallese ha deciso di vederci chiaro e di affidare uno studio a Impact Living, i cui risultati non sono stati poi tanto entusiasmanti.

Come ha riferito Marc Muller, uno degli autori dello studio, a RTS Radio mercoledì 12 gennaio 2022, "le auto Plug-in Hybrid non avrebbero alcun vantaggio ambientale", anzi, rispetto ai dati ufficiali diffusi dalle compagnie automobilistiche si potrebbero quasi definire "un inganno per l'ambiente e per i consumatori". Parole molto forti che però sembrerebbero supportate dai fatti: per fare un esempio, una normale vettura a benzina particolarmente efficiente (anche Mild Hybrid o Full Hybrid) ha emissioni di CO2 che possono aggirarsi attorno ai 120 g/km, una Plug-in Hybrid invece ha solitamente dati molto più bassi, si può addirittura scendere a 40 g/km e oltre. Tutto vero, finché la batteria agli ioni di litio è perfettamente carica e funzionante. Si tratta di batterie dalle dimensioni compatte, che offrono (in condizioni ottimali) fino a 50-60 km di autonomia, poi l'intera trazione passa al motore termico. In questo scenario le emissioni di CO2 si allontanano drasticamente dai dati ufficiali, ottenuti giustamente in modalità ibrida, con la vettura che diventa una termica in tutto e per tutto. Non solo: esistono vetture PHEV che sono in grado di ricaricare la batteria scarica con l'ausilio del motore termico, che dunque svolge un doppio lavoro e alza ulteriormente le emissioni di CO2.

Le Plug-in Hybrid sono delle false elettriche?

Per i suddetti motivi, Impact Living considera irrisori se non nulli i vantaggi delle Plug-in Hybrid. A supporto di questa idea c'è anche uno studio britannico voluto da Transport & Environment e da Greenpeace, secondo cui i dati sulle emissioni delle PHEV ottenuti in laboratorio sarebbero totalmente diversi nel mondo reale. Transport & Environment ha anche prodotto un efficace grafico in cui viene dimostrato come - rispetto alle emissioni ufficialmente dichiarate - poi le Plug-in Hybrid si comportino in modo assolutamente differente a batteria scarica, con emissioni superiori anche di dodici volte rispetto al target ufficiale.

Julia Poliscanova, Senior Director for Clean Vehicles della Transport & Environment, non ha usato mezzi termini per descrivere le PHEV: "Le auto Plug-in Hybrid sono auto elettriche fasulle, costruite solo per i test in laboratorio e le agevolazioni fiscali, non per la guida nel mondo reale. I nostri test dimostrano come, anche in condizioni ottimali e con batteria carica, queste vetture inquinino più di quanto pubblicizzato. A meno che non vengano guidate con estrema attenzione, a basse velocità, le emissioni di CO2 possono schizzare alle stelle, motivo per cui i governi dovrebbero smetterle di sovvenzionarle con il denaro dei contribuenti".

Le ibride rischiano di incendiarsi più facilmente?

Come se tutto ciò non bastasse, AutoinsuranceEZ ha deciso di mettere un ulteriore carico sul tavolo: secondo i dati raccolti dalla compagnia, le auto ibride causerebbero molti più incendi delle auto a benzina o elettriche, e questo perché sono più complesse a livello di meccanica. Lo studio afferma che su 100.000 auto ibride 3.474,5 andrebbero a fuoco (in totale si sono registrati 16.051 incendi secondo lo studio), mentre solo 1.529,9 auto a benzina prenderebbero fuoco su 100.000 unità. Ancor meglio andrebbe con le elettriche: solo 25,1 su 100.000.

"Risultati catastrofici" ha commentato Favre, "non possiamo supportare vetture che ci allontanano dagli obiettivi ambientali che ci siamo prefissati". Il problema sollevato da Svizzera e Regno Unito riguarda anche noi italiani, ovviamente: in Italia le Plug-in Hybrid sono state fortemente sostenute dagli ultimi governi in carica e hanno preso la seconda fascia più alta di contributi, in molti però si augurano che questo supporto possa finire per tutte le regioni elencate in questo articolo.

La sensazione è che questi recenti studi abbiano tolto il velo a verità risapute da tempo, nonostante le PHEV possano avere tantissimi risvolti positivi se utilizzate nel modo corretto. Non entriamo nel merito della questione relativa agli incentivi, nonostante questo le Plug-in Hybrid meriterebbero forse test differenti per il calcolo delle emissioni di CO2, che non possono tenere conto solo delle modalità ibride alla massima efficienza. Vedremo se si deciderà qualcosa a livello internazionale nei prossimi mesi.