Le auto più iconiche della storia del cinema: dalla DeLorean DMC12 alla DB5

Andiamo a ricordare dieci delle vetture più iconiche mai apparse su grande schermo, dalla Ford Gran Torino alla leggendaria DeLorean DMC-12.

Le auto più iconiche della storia del cinema: dalla DeLorean DMC12 alla DB5
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Del mondo del cinema siamo soliti riconoscere i nomi e i volti dei nostri attori-beniamini, così battute iconiche come "Gli farò un'offerta che non potrà rifiutare" e "Io sono tuo padre". Ma non è tutto, capita spesso, quasi incondizionatamente, anche di legarci a feticci o particolari oggetti di scena. In questa categoria rientrano di certo le auto. Protagoniste, spalle o semplici comparse, le automobili sono da sempre un ingrediente fondamentale delle pellicole hollywoodiane e non, capaci persino di caratterizzare un personaggio, rendendolo più "vero" e tipico.
Qualche esempio? James Bond non sarebbe stato altrettanto carismatico senza la fidata Aston Martin DB5, Fantozzi non sarebbe apparso tanto tragicomico senza le linee da cartone animato della piccola Autobianchi Bianchina Berlina. Ecco dunque dieci automobili che hanno fatto la storia del cinema.

Lancia Aurelia B24

"Vai Cavallina", gridava uno sfacciato Bruno Cortona sfrecciando nella sua scorribanda ferragostana da Roma a Castiglioncello, accanto allo sfortunato amico occasionale Jean-Louis Trintignant/Roberto Mariani. Quella "Cavallina" sarebbe diventata una delle auto italiane più desiderate di tutti i tempi.
Stiamo parlando della Lancia Aurelia B24S del 1956, protagonista, al pari di Vittorio Gassman, di una delle opere cinematografiche più rappresentative dell'Italia del benessere e del miracolo economico: Il Sorpasso, film diretto da Dino Risi.

Per le riprese del film vennero utilizzate due Aurelia B24, che avevano un colore leggermente diverso l'una dall'altra, sia per la carrozzeria che per i sedili, ma trattandosi di un film in bianco e nero, la differenza era impercettibile. Gassman ebbe un piccolo incidente che avrebbe costretto la troupe a interrompere la lavorazione in attesa del rientro della vettura sul set dopo la riparazione, così Dino Risi decise di farne arrivare una seconda.

Aston Martin DB5

Difficile elencare il nome di tutte le auto impiegate nel franchise di spionaggio più famoso di tutti i tempi, molto più facile invece indicare la migliore e più iconica compagna di viaggio dell'agente segreto James Bond: l'Aston Martin DB5.
La DB5 dopo l'apparizione in Goldfinger (1964), terzo film di 007, diverrà un "personaggio" ricorrente in diverse pellicole del franchise. L'Aston ritorna subito nel film successivo, Thunderball-Operazione tuono, per poi ritirarsi a vita privata, diventando l'auto personale di Bond.

Il merito per aver avuto la DB5 all'interno dei film di Bond è del responsabile degli effetti speciali John Stears, che insistette per riprendere l'Aston Martin dai libri di Fleming. Negli ultimi libri dello scrittore inglese, infatti, Bond guidava una Aston Martin DB3, vettura lanciata alla fine degli anni '50. Nel 1964, però, la Aston di punta era lei, la DB5, dotata di un'estetica senza tempo, l'auto che ha poi influenzato tutte le Aston Martin successive. Un'auto talmente iconica che una delle versioni utilizzate nel film è stata venduta all'asta per la cifra di 4,6 milioni di dollari.

Alfa Romeo Duetto

A Hollywood c'è stato anche spazio per l'Italia, più di preciso per la spider più sexy del grande schermo: l'Alfa Romeo Duetto. La rossa sportiva disegnata da Pininfarina nella pellicola scorrazza, con al volante un giovane Dustin Hoffmann, per le assolate strade di Beverly Hills. Chi scegliere tra Mrs. Robinson e la giovane Elaine? È la domanda che frulla nella testa del protagonista nei suoi tragitti a bordo della bella vettura italiana.

L'Alfa Romeo Duetto monta il classico 4 cilindri bialbero da 1.570 cm³ realizzato in lega leggera, in grado di erogare 108 CV e di raggiungere, complice la linea aerodinamica a "Osso di Seppia" e un peso a secco inferiore ai 1.000 kg, la ragguardevole velocità di 185 km/h.
Prodotta tra il 1966 e il 1994, è uno dei modelli più noti nella storia della casa milanese. Grazie a Il laureatopoi la popolarità del marchio Alfa Romeo aumentò notevolmente negli USA: non è un caso che l'Alfa Romeo Duetto sia stata una delle Alfa più vendute in nord America.

Volkswagen Beetle

Nel primo film della saga di Herbie prodotta da Disney uno sfortunato corridore automobilistico compra un'auto di seconda mano, scoprendone pian piano le qualità straordinarie, tali da riportarlo alla vittoria. L'auto in questione è un VW 1200 modello 117 del 1963, con tetto apribile, di colore bianco perla con le iconiche strisce da corsa blu e rosse.

Ben 20 Maggiolini furono utilizzati per la produzione del film. Herbie era color bianco perla, un modello in grado di erogare solo 40 CV. Per rendere credibile l'auto nelle scene veloci, fu montato pertanto un motore Porsche 1.6, con carburatore a doppio corpo in grado di erogare 90 CV. Per le riprese l'interno di Herbie fu dipinto di un grigio opaco, per evitare che le luci del set si riflettessero.
Caratteristica del maggiolino della pellicola è quella, su tutte, di affezionarsi a un uomo proprio come farebbe un cagnolino, servendo lealmente e fino in fondo il suo padrone.

Ford Falcon XB GT

Il primo capitolo della saga australiana Mad Max, interpretato da Mel Gibson, ha in Italia un altro titolo che discende direttamente dall'auto che Max Rockatansky guida quando decide di mettersi all'inseguimento degli uomini che hanno assassinato la sua famiglia, ovvero Interceptor. La "Pursuit Special", altro nome dell'auto, è in realtà una Ford Falcon XB GT Coupé del 1973; la terza edizione della rarissima Ford Falcon, creata dalla divisione australiana della compagnia americana e mai distribuita negli States.

Nuovo muso, fiamme lungo le fiancate, ruote molto più grandi della versione originale e, come se non bastasse, modificata con un finto compressore volumetrico che spunta dal cofano per aumentare l'idea della potenza sprigionata.
La possente V8 è ciò che fa la differenza nelle mortali distese desertiche di Mad Max: quasi 5 metri di lunghezza, 16 quintali di peso e dotata di un motore Ford da quasi 300 CV. La vettura viene utilizzata nella sua versione originale solo nelle prime pellicole uscite negli anni '80, mentre farà la sua ricomparsa come replica nel seguito "Fury Road" del 2015.

Dodge Monaco

"Sono 126 miglia per Chicago. Abbiamo il serbatoio pieno, mezzo pacchetto di sigarette, è buio e portiamo tutti e due gli occhiali da sole". È una delle citazioni più celebri del film che vede protagonisti due scanzonati cantanti "in missione per conto di Dio": stiamo parlando evidentemente di John ed Elwood Blues.

Quest'ultimo pronuncia questa frase a bordo di una Dodge Monaco del 1974, modello in dotazione ai dipartimenti di polizia americani negli Anni '70, ribattezzata Bluesmobile nella pellicola.
La Dodge, V8 Chrysler di 7.209 cc in grado di erogare 375 CV, sarà impiegata per scriteriate fughe dalla polizia di Chicago e si dimostrerà capace addirittura di resistere al salto da un ponte.

Cadillac Miller Meteor

Al pari dei fantasmi e dei loro cacciatori, assoluta protagonista del franchise Ghostbusters, tornato di recente sul grande schermo, è senza dubbio la Ecto-1. Stiamo ovviamente parlando dell'auto che in Ghostbusters 1 e 2 ha aiutato gli iconici acchiappafantasmi negli spostamenti per le strade di un'infestata New York.
L'auto in considerazione è probabilmente anche la più stravagante della lista. L'originale Ectomobile è una Cadillac Miller-Meteor del 1959 convertita in ambulanza dalla Miller-Meteor.

La Miller e la Meteor erano inizialmente aziende concorrenti. La Wayne Corporation, una società che produceva autobus, al fine di diversificare la sua produzione acquistò nel 1954 la Meteor Motor Car (che costruiva limousine e ambulanze) e due anni dopo la A.J. Miller Company, produttrice di autofunebri e ambulanze. Grazie all'allineamento operato dalla Wayne, nel 1957 nacque così la Miller-Meteor.

Una delle particolarità di questa vettura era rappresentata dalle enormi pinne posteriori, le stesse della Cadillac Eldorado del 1959, e le ruote posteriori, per metà coperte dalla carrozzeria.
La Cadillac Miller-Meteor è una station wagon mastodontica, lunga più di sei metri per ben tre tonnellate di peso. Per spingere tanta lamiera c'era bisogno di un V8 "all'americana", con una generosa cubatura di 6,3 litri capace di erogare 320 CV. Nonostante la generosissima stazza, la guida della Cadillac Miller-Meteor era piuttosto fluida grazie a un sistema di sospensioni pneumatiche.
L'auto venne scelta soprattutto per le sue maxi-dimensioni, utili a contenere tutte le varie attrezzature per scacciare i fantasmi.

DeLorean DMC-12

È l'unico modello prodotto dalla DeLorean Motor Company, casa automobilistica statunitense attiva fra il 1975 e il 1985. Il suo tratto distintivo sono le portiere ad ali di gabbiano, la carrozzeria in acciaio inossidabile non verniciato ma soprattutto il fatto di essere stata, con le dovute modifiche, la macchina del tempo guidata dallo scienziato Doc Brown e dal protagonista Marty McFly nella celebre trilogia Ritorno al Futuro (curiosità: in questo garage ci sono 17 DeLorean DMC-12).
L'idea di usare la DeLorean DMC-12 venne agli sceneggiatori Robert Zemeckis e Bob Gale che avevano bisogno di un'auto futuribile, che potesse essere scambiata per un'astronave.

All'epoca delle riprese di Ritorno al Futuro la DeLorean Motor Cars era già fallita e a nulla servì la pubblicità globale fatta alla DMC-12, modello prodotto in circa 9.000 esemplari, basato sul telaio della Lotus Esprit e disegnato, come quest'ultima, da Giorgetto Giugiaro.
Un flusso catalizzatore alimentato a plutonio permetteva all'auto una volta raggiunte le 88 miglia orarie di spostarsi nel tempo ma, curiosamente, per ottemperare alle leggi USA dell'epoca tutte le DMC-12 avevano il tachimetro con limite a 85 mph.

Chevrolet Nova SS

Nella lista c'è posto anche per un po' di horror e splatter con la protagonista di uno dei meno conosciuti lavori del genio della regia Quentin Tarantino. Siamo in Grindhouse e al centro dell'azione c'è un'auto al contempo sinistra e bellissima: una Chevy Nova del '70 modificata con la quale il sadico e misogino Stuntman Mike (Kurt Russell) uccideva nei modi più disparati e macabri le ragazze.

Nell'auto era stato costruito un vero abitacolo da corsa automobilistica per il pilota, a discapito di un tutt'altro che protetto posto del passeggero. L'auto, eccentrica e potentissima, è diventata una delle più famose del cinema anche per via del teschio con due ossa incrociate sul cofano.

Ford Gran Torino

L'auto lunga e slanciata, troppo grande per gli Europei ma comoda e spaziosa per gli americani, è per tutti, nella sua colorazione rossa con la striscia bianca che lambisce tetto e fiancata, il terzo protagonista dell'iconica serie tutta inseguimenti Starsky & Hutch, prodotta a partire dal 1975.

Ma l'auto, la cui produzione viene interrotta nell'ormai lontano 1976, spopola anche sul grande schermo quando l'inesauribile attore e regista Clint Eastwood la rende protagonista di un romantico revival dal titolo Gran Torino, girato nel 2008. L'amore del protagonista Walt Kowalski per la sua auto è l'affetto e la passione di milioni di americani che nel corso dei decenni precedenti avevano avuto la gioia di mettersi alla guida di quella vettura, tipicamente americana ma dall'inconfondibile nome italiano.