Addio governo giallo-verde: a rischio Ecobonus e incentivi auto?

Con la caduta del governo giallo-verde, sono a rischio gli incentivi auto inseriti nella legge di bilancio 2019: una nuova legge potrebbe spazzarli via.

Addio governo giallo-verde: a rischio Ecobonus e incentivi auto?
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Il popolo italiano si è svegliato in questa mattina del 21 agosto 2019 senza più un governo, dopo una storica giornata vissuta fra il Senato e il Quirinale, dove il Premier Giuseppe Conte ha infine rassegnato le dimissioni. Una mossa che apre a nuove consultazioni e, probabilmente, alla costituzione di un nuovo esecutivo, da automobilisti però è implicito chiedersi: cosa accadrà con tutte le misure varate e/o promesse nell'ultimo anno e mezzo? E pensiamo soprattutto ai tanto chiacchierati incentivi per l'acquisto di auto elettriche o ibride, con annessa rottamazione di vetture ormai anziane e inquinanti, ai contributi su Wallbox per la ricarica casalinga e impianti fotovoltaici, agli sconti ottenibili su moto e motorini a zero emissioni.

La norma attuale

Ricordiamo velocemente che gli incentivi "green" inseriti nella scorsa legge di bilancio prevedono, grazie al cosiddetto Ecobonus, sconti fino a 6.000 euro sull'acquisto di una nuova auto elettrica (4.000 senza rottamazione) oppure fino a 2.500 euro (1.500 senza rottamazione) per una nuova vettura ibrida fino alla fine del 2021. Gli sconti, fino a 3.000 euro, si estendono anche a moto, motorini, tricicli e microcar di categoria L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e ed L7, ovvero elettrici o ibridi.
Sull'acquisto di un nuovo Wallbox per la ricarica veloce casalinga invece si possono risparmiare fino a 1.500 euro, ma cosa ne sarà di tutte queste misure ora che il governo giallo-verde - che le ha varate - è definitivamente caduto? In linea teorica, a meno di nuove mosse e/o manovre, gli sconti dovrebbero risultare validi e disponibili proprio fino alla fine del 2021, come previsto dalla legge di bilancio 2019.
Stesso discorso dovrebbe valere per la famigerata Ecotassa, che va a gravare (tramite "una tantum" da 1.100 a 2.500 euro) sui modelli "più inquinanti" disponibili attualmente sul mercato, ovvero quelle auto con emissioni di CO2 superiori a 160 g/km.

Incertezze

Si corre però un rischio, avallato inoltre da un pericoloso precedente: che una nuova manovra economica tagli di netto tutti i precedenti vantaggi. Il nuovo esecutivo, sia che nasca da un accordo parlamentare o da elezioni, dovrà innanzitutto pensare una nuova legge di bilancio 2020, che scongiuri inoltre il tanto temuto aumento dell'IVA oltre il 25%, che minaccia di far lievitare i prezzi di ogni bene di consumo.
Proprio in virtù di questo si può immaginare una manovra "al risparmio", che tiri la cinghia su qualsiasi elemento considerato un "extra" rispetto alle necessità imprescindibili.

Già nel 2014 gli incentivi auto che permettevano di risparmiare fino a 5.000 euro sull'acquisto di nuove vetture poco inquinanti sono stati cancellati prima della loro scadenza programmata, a causa delle necessità governative, lo stesso dunque potrebbe accadere nei prossimi mesi con l'attuale Ecobonus.
Ecobonus in ogni caso voluto fortemente dalla frangia 5 Stelle del governo, l'unica che - in caso di nuovo esecutivo parlamentare - avrà ancora la possibilità di fare "la voce grossa" su leggi e provvedimenti; questo potrebbe in qualche modo salvare gli incentivi, la situazione però è ancora troppo "fumosa" per avanzare delle previsioni. Ancor più difficile sarà, da parte degli automobilisti, fare programmi e pianificare nuovi acquisti; l'ennesima incertezza di un mondo sempre più precario.