Negli anni '60, nella città di Casilda, Argentina, c'era un bambino dotato di un talento straordinario nel sognare a occhi aperti. Mentre intagliava modellini in balsa e si immergeva nelle letture su Leonardo Da Vinci, si immaginava adulto: era dall'altra parte dell'oceano, a Modena, accanto all'auto dei suoi sogni, una supercar da lui stesso disegnata. Quel bambino era Horacio Pagani. Oggi sono 25 anni che Pagani Automobili realizza vetture fantastiche nate dall'immaginazione più pura.
Dalla Pampa alla Motor Valley
La storia di Pagani Automobili scorre come un racconto di Jorge Luis Borges, in cui magia e realtà si fondono. Dopo aver costruito in patria una Formula 2, Horacio Pagani decide di seguire il suo sogno d'infanzia e si trasferisce in Italia nel 1983. Fu una vera e propria scommessa: nei primi periodi Horacio viveva di lavoretti, contando sull'amore di Cristina Pérez, sua futura moglie. La svolta arriva con la chiamata di Lamborghini, dove entra come operaio di terzo livello. L'azienda di Sant'Agata Bolognese si rende presto conto di avere tra le mani un talento puro e nel 1985 Horacio diventa responsabile della Divisione Compositi, un reparto che egli stesso aveva proposto.
È firmata Pagani, anche nel design, la Countach 25th Anniversary (all'asta un prototipo della Countach 25th Anniversary) e il prototipo Countach Evoluzione, la prima auto al mondo con telaio realizzato in materiali compositi. Nel 1989, a San Cesario sul Panaro, viene fondata la Horacio Pagani Composite Research, successivamente conosciuta come Modena Design. L'azienda ha inizialmente come unico committente Lamborghini e collabora poi con diverse realtà, spaziando dalla Formula 1 alla nautica. Il sogno del bambino di Casilda riaffiora con forza, i risparmi aziendali sono sfruttati per finanziare il grande passo: diventare un costruttore di automobili. Pagani Automobili nasce nel 1998.
Zonda (C8): Il leggendario vento caldo argentino
Salone di Ginevra 1999, la stampa è esterrefatta di fronte alla Pagani Zonda C12. Appare sin da subito come un classico senza tempo, un omaggio alle Sauber-Mercedes del Gruppo C. Non a caso l'auto monta un dodici cilindri a V Mercedes-AMG da 394 CV; la collaborazione tra Pagani e Mercedes è stata favorita da Juan Manuel Fangio, cinque volte campione del mondo di F1.
La Zonda fa un ampio uso di materiali compositi e introduce segni distintivi che accompagneranno il marchio fino ai giorni odierni, come il "quartetto" di scarichi. Horacio fa centro ma non riposa sugli allori, comprende che i clienti Pagani vogliono sempre di più. Inizia così la strabiliante evoluzione della Zonda. La Zonda C12 S 7.3 del 2002 offre un notevole aumento delle prestazioni: il V12 è ora in grado di erogare 555 CV. Per la versione Roadster, Pagani ridisegna completamente il telaio al fine di aumentare la resistenza torsionale e flessionale.
La Zonda F del 2005, dove la "F" sta per Fangio, presenta una veste aerodinamica completamente rivista, un motore potenziato - 602 CV nella versione "base" e 650 CV nella variante Clubsport - e interni ancora più lussuosi. Nel 2009 fa il suo debutto la Zonda R. La R è un vero laboratorio itinerante: il cambio è per la prima volta un sequenziale, mentre il nuovo motore è un 6 litri da 750 CV, strettamente derivato da quello della Mercedes-Benz CLK GTR. Il pacchetto aerodinamico garantisce un'enorme deportanza, perfetta per domare le curve del Nürburgring Nordschleife: con un tempo di 6:47,50 minuti è record.
Il marchio Pagani continua a crescere a livello globale: la Zonda Cinque del 2009 nasce su richiesta di un concessionario di Hong Kong e rappresenta una versione edulcorata della Zonda R. Introduce il concetto di aerodinamica spinta sulle Pagani stradali, come dimostra il grosso airscoop centrale. I dati sono da brivido: 678 CV per soli 1.210 kg. L'anno successivo, fa il suo debutto la Zonda Cinque Roadster, che mantiene il peso della coupé grazie all'utilizzo di materiali compositi di nuova generazione.
Huayra (C9): Il dio del vento è tra noi
L'eredità della Zonda è pesantissima. Horacio Pagani dedica ben sette anni allo sviluppo della sua succeditrice: la Huayra del 2011. Pagani riesce nell'arduo compito di progettare una vettura che risulti immediatamente originale e moderna, pur mantenendo gli stilemi del marchio. Rispetto alla Zonda, la Huayra presenta un passo maggiore e un abitacolo più spazioso.
Questa hypercar sembra scolpita dal vento e le sue superfici filanti riflettono un design organico. Il tema aeronautico è evidente anche nei quattro flap, che le donano l'aerodinamica attiva, e negli interni, deliziosamente steampunk. Il V12 Mercedes-AMG raggiunge ora 730 CV ed è alimentato da un doppio turbo. L'ampio utilizzo di materiali compositi consente di fermare l'ago della bilancia a soli 1.350 chilogrammi.
Nel 2016, Pagani dedica la Huayra BC al suo primo cliente, il collezionista Benny Caiola. Questa variante, pur essendo omologata per la strada, è pensata per le corse: è più potente (764 CV) e più leggera (1.218 kg). Come da tradizione Pagani, l'introduzione di una versione Roadster è accompagnata da una fitta serie di innovazioni: la Huayra Roadster del 2017 viene definita da Horacio come il suo "progetto più complicato". Grazie a una revisione totale dei componenti e all'utilizzo di nuovi materiali compositi, la Roadster pesa 80 chilogrammi in meno rispetto alla coupé. Il passo successivo non può essere che quello di unire gli elementi corsaioli della BC con le novità della Roadster: nel 2019 debutta la Huayra Roadster BC. Prodotta in soli 40 esemplari, questa variante si caratterizza per la veste aerodinamica estrema, che include un vistoso alettone. Il motore V12 Mercedes-AMG biturbo tocca quota 802 CV di potenza e 1.050 Nm di coppia.
Omaggio al circuito più glorioso della Motor Valley, la Pagani Imola del 2020 nasce come vettura laboratorio. La sua carrozzeria trabocca di pinne, ali e deviatori di flusso, il che potrebbe spiegare perché Horacio l'abbia definita "non proprio elegante". Anche la Imola è leggerissima, con un peso a secco di soli 1.246 kg. Nel 2021 ritorna la "R" con la Huayra R: una hypercar da pista creata appositamente per offrire prestazioni assolute. Prima di vederla, si può percepire la sua presenza grazie al dodici cilindri a V aspirato, che emana un suono simile a quello di una monoposto di F1 degli anni '80. L'inedito propulsore da 6 litri è in grado di erogare 850 CV di potenza e 750 Nm di coppia. Anche il cambio sequenziale a sei rapporti è progettato appositamente per la Huayra R in collaborazione con HWA AG.
Con l'introduzione della Pagani Huayra Codalunga del 2022, nasce il reparto Grandi Complicazioni, divisione dedicata alla creazione di one-off e serie limitatissime. Le forme allungate della coupé hanno contribuito a migliorarne l'aerodinamica, mentre il V12 è salito fino a quota 840 CV. La Codalunga è un omaggio alle iconiche vetture di Le Mans e incarna il concetto di artigianalità tutta italiana.
Zonda Vol. II: Il vento senza fine
Nonostante il lancio di Huayra, Pagani ha proseguito la produzione e trasformazione di Zonda. Tra le Zonda più esclusive troviamo la serie 760, uno di questi esemplari è stato ordinato da Lewis Hamilton.
La Zonda Revolución del 2013 rappresenta un'evoluzione della "R", con motore potenziato a 800 CV. Sono stati proposti anche due modelli con carrozzeria barchetta: la Zonda HP Barchetta del 2017 e la Zonda Revo Barchetta del 2019.
Utopia (C10): L'auto ideale che (non) esiste
L'Utopia segna il terzo capitolo della storia di Pagani. Horacio l'ha progettata con l'idea di offrire un'esperienza di guida pura: niente sistemi ibridi, niente doppia frizione. Il concetto di purezza si riflette anche nelle forme levigate, fluide e sinuose dell'auto. Alcuni elementi, come gli specchietti e le luci posteriori, sembrano fluttuare nel vuoto, quasi fosse un'opera d'arte cinetica.
Il motore è un V12 biturbo da 6 litri prodotto da Mercedes-AMG, in grado di erogare 864 CV di potenza e 1.100 Nm di coppia. L'Utopia rappresenta il futuro di Pagani e non vediamo l'ora di scoprire quali saranno i prossimi passi dell'atelier di San Cesario sul Panaro.
25 anni di automobili Pagani: storia delle hypercar scolpite dal vento
Negli anni '60 un bambino di nome Horacio Pagani sognava di creare e guidare automobili fuori dagli schemi: oggi quel sogno compie 25 anni.
Negli anni '60, nella città di Casilda, Argentina, c'era un bambino dotato di un talento straordinario nel sognare a occhi aperti. Mentre intagliava modellini in balsa e si immergeva nelle letture su Leonardo Da Vinci, si immaginava adulto: era dall'altra parte dell'oceano, a Modena, accanto all'auto dei suoi sogni, una supercar da lui stesso disegnata. Quel bambino era Horacio Pagani. Oggi sono 25 anni che Pagani Automobili realizza vetture fantastiche nate dall'immaginazione più pura.
Dalla Pampa alla Motor Valley
La storia di Pagani Automobili scorre come un racconto di Jorge Luis Borges, in cui magia e realtà si fondono. Dopo aver costruito in patria una Formula 2, Horacio Pagani decide di seguire il suo sogno d'infanzia e si trasferisce in Italia nel 1983. Fu una vera e propria scommessa: nei primi periodi Horacio viveva di lavoretti, contando sull'amore di Cristina Pérez, sua futura moglie. La svolta arriva con la chiamata di Lamborghini, dove entra come operaio di terzo livello. L'azienda di Sant'Agata Bolognese si rende presto conto di avere tra le mani un talento puro e nel 1985 Horacio diventa responsabile della Divisione Compositi, un reparto che egli stesso aveva proposto.
È firmata Pagani, anche nel design, la Countach 25th Anniversary (all'asta un prototipo della Countach 25th Anniversary) e il prototipo Countach Evoluzione, la prima auto al mondo con telaio realizzato in materiali compositi.
Nel 1989, a San Cesario sul Panaro, viene fondata la Horacio Pagani Composite Research, successivamente conosciuta come Modena Design. L'azienda ha inizialmente come unico committente Lamborghini e collabora poi con diverse realtà, spaziando dalla Formula 1 alla nautica. Il sogno del bambino di Casilda riaffiora con forza, i risparmi aziendali sono sfruttati per finanziare il grande passo: diventare un costruttore di automobili. Pagani Automobili nasce nel 1998.
Zonda (C8): Il leggendario vento caldo argentino
Salone di Ginevra 1999, la stampa è esterrefatta di fronte alla Pagani Zonda C12. Appare sin da subito come un classico senza tempo, un omaggio alle Sauber-Mercedes del Gruppo C. Non a caso l'auto monta un dodici cilindri a V Mercedes-AMG da 394 CV; la collaborazione tra Pagani e Mercedes è stata favorita da Juan Manuel Fangio, cinque volte campione del mondo di F1.
La Zonda fa un ampio uso di materiali compositi e introduce segni distintivi che accompagneranno il marchio fino ai giorni odierni, come il "quartetto" di scarichi. Horacio fa centro ma non riposa sugli allori, comprende che i clienti Pagani vogliono sempre di più. Inizia così la strabiliante evoluzione della Zonda. La Zonda C12 S 7.3 del 2002 offre un notevole aumento delle prestazioni: il V12 è ora in grado di erogare 555 CV. Per la versione Roadster, Pagani ridisegna completamente il telaio al fine di aumentare la resistenza torsionale e flessionale.
La Zonda F del 2005, dove la "F" sta per Fangio, presenta una veste aerodinamica completamente rivista, un motore potenziato - 602 CV nella versione "base" e 650 CV nella variante Clubsport - e interni ancora più lussuosi. Nel 2009 fa il suo debutto la Zonda R. La R è un vero laboratorio itinerante: il cambio è per la prima volta un sequenziale, mentre il nuovo motore è un 6 litri da 750 CV, strettamente derivato da quello della Mercedes-Benz CLK GTR. Il pacchetto aerodinamico garantisce un'enorme deportanza, perfetta per domare le curve del Nürburgring Nordschleife: con un tempo di 6:47,50 minuti è record.
Il marchio Pagani continua a crescere a livello globale: la Zonda Cinque del 2009 nasce su richiesta di un concessionario di Hong Kong e rappresenta una versione edulcorata della Zonda R. Introduce il concetto di aerodinamica spinta sulle Pagani stradali, come dimostra il grosso airscoop centrale. I dati sono da brivido: 678 CV per soli 1.210 kg. L'anno successivo, fa il suo debutto la Zonda Cinque Roadster, che mantiene il peso della coupé grazie all'utilizzo di materiali compositi di nuova generazione.
Huayra (C9): Il dio del vento è tra noi
L'eredità della Zonda è pesantissima. Horacio Pagani dedica ben sette anni allo sviluppo della sua succeditrice: la Huayra del 2011. Pagani riesce nell'arduo compito di progettare una vettura che risulti immediatamente originale e moderna, pur mantenendo gli stilemi del marchio. Rispetto alla Zonda, la Huayra presenta un passo maggiore e un abitacolo più spazioso.
Questa hypercar sembra scolpita dal vento e le sue superfici filanti riflettono un design organico. Il tema aeronautico è evidente anche nei quattro flap, che le donano l'aerodinamica attiva, e negli interni, deliziosamente steampunk. Il V12 Mercedes-AMG raggiunge ora 730 CV ed è alimentato da un doppio turbo. L'ampio utilizzo di materiali compositi consente di fermare l'ago della bilancia a soli 1.350 chilogrammi.
Nel 2016, Pagani dedica la Huayra BC al suo primo cliente, il collezionista Benny Caiola. Questa variante, pur essendo omologata per la strada, è pensata per le corse: è più potente (764 CV) e più leggera (1.218 kg). Come da tradizione Pagani, l'introduzione di una versione Roadster è accompagnata da una fitta serie di innovazioni: la Huayra Roadster del 2017 viene definita da Horacio come il suo "progetto più complicato". Grazie a una revisione totale dei componenti e all'utilizzo di nuovi materiali compositi, la Roadster pesa 80 chilogrammi in meno rispetto alla coupé. Il passo successivo non può essere che quello di unire gli elementi corsaioli della BC con le novità della Roadster: nel 2019 debutta la Huayra Roadster BC. Prodotta in soli 40 esemplari, questa variante si caratterizza per la veste aerodinamica estrema, che include un vistoso alettone. Il motore V12 Mercedes-AMG biturbo tocca quota 802 CV di potenza e 1.050 Nm di coppia.
Omaggio al circuito più glorioso della Motor Valley, la Pagani Imola del 2020 nasce come vettura laboratorio. La sua carrozzeria trabocca di pinne, ali e deviatori di flusso, il che potrebbe spiegare perché Horacio l'abbia definita "non proprio elegante". Anche la Imola è leggerissima, con un peso a secco di soli 1.246 kg.
Nel 2021 ritorna la "R" con la Huayra R: una hypercar da pista creata appositamente per offrire prestazioni assolute. Prima di vederla, si può percepire la sua presenza grazie al dodici cilindri a V aspirato, che emana un suono simile a quello di una monoposto di F1 degli anni '80. L'inedito propulsore da 6 litri è in grado di erogare 850 CV di potenza e 750 Nm di coppia. Anche il cambio sequenziale a sei rapporti è progettato appositamente per la Huayra R in collaborazione con HWA AG.
Con l'introduzione della Pagani Huayra Codalunga del 2022, nasce il reparto Grandi Complicazioni, divisione dedicata alla creazione di one-off e serie limitatissime. Le forme allungate della coupé hanno contribuito a migliorarne l'aerodinamica, mentre il V12 è salito fino a quota 840 CV. La Codalunga è un omaggio alle iconiche vetture di Le Mans e incarna il concetto di artigianalità tutta italiana.
Zonda Vol. II: Il vento senza fine
Nonostante il lancio di Huayra, Pagani ha proseguito la produzione e trasformazione di Zonda. Tra le Zonda più esclusive troviamo la serie 760, uno di questi esemplari è stato ordinato da Lewis Hamilton.
La Zonda Revolución del 2013 rappresenta un'evoluzione della "R", con motore potenziato a 800 CV. Sono stati proposti anche due modelli con carrozzeria barchetta: la Zonda HP Barchetta del 2017 e la Zonda Revo Barchetta del 2019.
Utopia (C10): L'auto ideale che (non) esiste
L'Utopia segna il terzo capitolo della storia di Pagani. Horacio l'ha progettata con l'idea di offrire un'esperienza di guida pura: niente sistemi ibridi, niente doppia frizione. Il concetto di purezza si riflette anche nelle forme levigate, fluide e sinuose dell'auto. Alcuni elementi, come gli specchietti e le luci posteriori, sembrano fluttuare nel vuoto, quasi fosse un'opera d'arte cinetica.
Il motore è un V12 biturbo da 6 litri prodotto da Mercedes-AMG, in grado di erogare 864 CV di potenza e 1.100 Nm di coppia. L'Utopia rappresenta il futuro di Pagani e non vediamo l'ora di scoprire quali saranno i prossimi passi dell'atelier di San Cesario sul Panaro.
Altri contenuti per Pagani