Il mondo delle quattro e delle due ruote sta cambiando profondamente, da una parte infatti abbiamo le nuove auto e moto elettriche a zero emissioni, dall'altra tutto ciò che riguarda la micromobilità: questa parola nasconde forse il futuro della mobilità urbana, poiché comprende veicoli di nuova generazione per nulla inquinanti e maneggevoli come monopattini elettrici, monoruota e biciclette a pedalata assistita. Tutti "microveicoli" in grado di coprire distanze nell'ordine di decine di chilometri, dunque di sostituire in molti casi un'automobile o uno scooter, qualora ci si sposti da soli ovviamente. Oggi vogliamo focalizzarci proprio sui monopattini elettrici, che dopo il boom iniziale sono stati prima colpevolizzati e banditi, poi accettati ed equiparati alle biciclette.

In piena lotta al COVID-19, stanno ottenendo la loro rivincita, addirittura sponsorizzati dai comuni per mantenere pulita l'aria ed evitare assembramenti sui mezzi pubblici. In arrivo nel mese di maggio 2020 c'è anche un Bonus da 200 euro valido per l'acquisto proprio di monopattini elettrici e biciclette, motivo per cui vogliamo recensire uno dei modelli più richiesti del mercato, il famoso Ninebot Segway ES2, che con batteria aggiuntiva può trasformarsi in un ES4. Non sarà però una classica recensione frutto di una prova di pochi giorni, per capire a fondo le potenzialità di un monopattino elettrico e la sua praticità ci vuole molto di più, vogliamo infatti raccontarvi la nostra esperienza dopo oltre 500 km, con e senza Battery Pack aggiuntivo. Partiamo dunque.
Aspettative e realtà del Ninebot Segway ES2

A leggere la scheda tecnica, scopriamo che il Ninebot Segway ES2 offre una velocità massima di 25 km/h e un'autonomia di 25 km con una singola carica, a fronte di un peso complessivo "out of the box" di 12,5 kg. Nella scatola inoltre è anche compreso un caricabatterie con output da 47V e 1.7A, che ricarica il monopattino in circa 3,5 ore connesso a una normale presa casalinga. Questi dati sono poi confermati nella realtà? A livello di velocità assolutamente si, l'ES2 fa esattamente quello che promette. Tre le modalità di guida che si possono scegliere: una Eco che limita la velocità a 15 km/h, una Standard fino a 20 km/h, una Sport fino a 25 km/h. Velocità che può essere migliorata insieme all'autonomia utilizzando una batteria aggiuntiva, come vedremo successivamente nel capitolo dedicato. Ciò che è invece difficile raggiungere nel "mondo reale" sono i 25 km di autonomia. Su questo punto bisogna fare molta attenzione, la durata della batteria dipende molto dal peso che il monopattino è chiamato a sopportare (la portata massima è comunque fissata a 100 kg), dalla qualità della strada e dalla sua pendenza, dunque è molto difficile ottenere risultati oggettivi.
Nella nostra esperienza possiamo dirvi che in modalità Eco abbiamo percorso circa 18-19 km (ma Milano è abbastanza pianeggiante, bisogna dirlo...), in modalità Standard 14-15 km, in modalità Sport si fatica a raggiungere i 10 km. Parliamo proprio di queste tre modalità differenti: la Eco è di certo quella che consuma meno energia, poiché ha uno scatto molto lento e limita la velocità a 15 km/h, si tratta però di un limite veramente basso che talvolta - paradossalmente - rischia di diventare quasi un pericolo.

Pensiamo soprattutto all'attraversamento di un grande incrocio semaforico in città: a 15 km/h talvolta si rischia addirittura di passare con l'ultimo verde e ritrovarsi nel bel mezzo del rosso, tocca dunque fare molta attenzione e conoscere bene i tempi delle luci, mentre con una velocità più alta si esce dall'incrocio con molta più facilità. Viaggiare a 15 km/h poi è alquanto noioso e abbassa la soglia di attenzione, ci fa rilassare troppo, cosa che su strada non è mai positiva, raccomandiamo questa modalità solo presso piste ciclabili e zone poco trafficate. Viaggiare assieme agli altri veicoli della strada richiede almeno la modalità Standard. 20 km/h rappresentano una velocità "onesta" per il traffico cittadino, inoltre ben si abbina al funzionamento del recupero dell'energia e del freno elettronico presente nel blocco motore.
Il Ninebot ES2 infatti è sprovvisto di freno meccanico, quello che troviamo ad esempio sui monopattini Xiaomi, basteranno comunque pochi giorni per imparare a utilizzare la frenata rigenerativa: basta infatti sollevare l'acceleratore per sentire il motore che oppone resistenza alla marcia, per ritrovarsi completamente fermi dopo qualche metro. In poco tempo saprete alla perfezione quando rilasciare l'acceleratore per trovarvi in linea con lo stop senza toccare altro.

In pratica la leva del freno la utilizzerete raramente, solo in situazioni di emergenza. In tal caso si può anche utilizzare la copertura in plastica della ruota posteriore, creata appositamente per dare man forte al freno elettronico, in quattro mesi di utilizzo però non ci è mai capitato di usarla. In modalità Standard dunque l'ES2 diventa un oggettino molto interessante, mentre come abbiamo anticipato in modalità Sport il consumo di energia è veramente eccessivo, si limita davvero troppo il range di operatività del monopattino. A tal proposito è il caso di parlare della batteria aggiuntiva proposta da Segway.
Una batteria che cambia le carte in tavola

Compatibile sia con i Segway ES1 che ES2, la batteria originale di Segway (presente di default acquistando un ES4) trasforma completamente il monopattino. Parliamo di un accumulatore da 5200 mAh che funziona in simbiosi con la batteria interna, sempre da 5200 mAh. Per evitare il consumo di una sola batteria alla volta, Segway fa scaricare le due batterie in contemporanea, avere il 50% di carica residua dunque non significa che una batteria è completamente scarica e l'altra è al 100% ma che entrambe sono al 50%, un piccolo trucco utile ad allungare la vita di entrambi gli accumulatori. Nel caso dell'ES2 il Battery Pack dona un brio differente, il dispositivo è più reattivo e la velocità nella modalità Standard passa a 25 km/h, in modalità Sport addirittura a 30 km/h, Per legge non si può raggiungere una tale velocità in strada, la potenza aggiuntiva però può tornarci utile nell'affrontare una salita con una discreta pendenza ad esempio, oppure a portare con noi zaini e borse della spesa particolarmente pesanti. La modalità Sport con batteria extra è in grado di mantenere i 25 km/h anche lungo una salita bella ripida, come ad esempio all'uscita di un parcheggio o di una galleria interrati, oppure con a bordo 80-90 kg, dunque è un plus da non sottovalutare.
Oltre alla potenza una batteria aggiuntiva garantisce molta più autonomia: nella nostra esperienza in modalità Standard fino a 25 km/h abbiamo percorso fino a 30 km nel mondo reale, in Sport circa 15 km, anche se il sistema calcola un'autonomia generale possibile di 45 km (in modalità Eco potreste toccare tranquillamente i 37-38 reali). L'ES2 (così come l'ES4) si trasforma dunque in un vero e proprio mezzo di trasporto, anche se il peso con batteria extra arriva a un totale di 14,5 kg. Una cifra che inizia a farsi importante, se avete da percorrere dei brevi tratti a mano potete comunque trascinare facilmente il monopattino sulle due ruote oppure su una soltanto, richiudendolo. Non è raro vedere alla Stazione Centrale di Milano pendolari e studenti che spingono a mano i loro ES2 senza grandi sforzi. Nonostante la titubanza dei primi giorni, lo ammettiamo, siamo riusciti a eliminare del tutto l'uso dei mezzi pubblici nel capoluogo lombardo, anche se ovviamente non è mancato qualche compromesso.

Il Ninebot Segway ES2 è costruito con ottimi materiali e ha un design davvero funzionale, da chiuso infatti occupa uno spazio inferiore ai monopattini Xiaomi 365, ma offre ruote piene da 8 pollici mentre le avremmo preferite da 10. Questo significa che se da un lato è impossibile bucarle, dall'altro tutto il monopattino ha un assetto molto rigido. Segway ha pensato a due piccoli ammortizzatori, uno montato in verticale sul tubo del manubrio, uno in orizzontale sotto la pedana, anche se purtroppo non sono efficaci quanto ci si aspetterebbe.
Se si viaggia su un asfalto appena appena irregolare si sente ogni vibrazione, inoltre bisogna fare attenzione a non percorrere a gran velocità buche e rotaie del tram, meglio rallentare per non mettere a rischio la stabilità e non distruggere il monopattino. Quando invece si ha a che fare con il pavé, meglio spingere l'ES2 a mano sul marciapiede per non disintegrarlo del tutto - soprattutto sulle pietrone del centro di Milano.
Talloni d'Achille

La rigidità dunque è il vero tallone d'Achille del Ninebot Segway ES2, il consiglio infatti è di utilizzare il più possibile il normale asfalto ed evitare superfici irregolari, in questo modo allungherete (e di molto) la vita del vostro caro monopattino. Questo limite ci ha fatto inizialmente storcere il naso, poiché parecchie strade di Milano sono proibitive a causa del succitato pavé, poi però abbiamo iniziato a utilizzare il monopattino in modo differente. Abbiamo smesso di pensare all'ES2 come un dispositivo con il quale arrivare fin davanti la porta di un negozio o di qualunque luogo vogliate raggiungere; abbiamo individuato i migliori percorsi asfaltati della città e alcuni punti chiave dove parcheggiarlo senza problemi insieme ad altri monopattini o biciclette (vi basta un classico lucchetto a "U" di buona qualità per legarlo ai normali stalli per bici), così facendo è diventato un amico inseparabile. Anche di notte.
Il nostro caro ES2 ci ha salvato diverse volte a notte fonda, quando magari la metro era già chiusa, questo grazie a un potente LED bianco posto appena sotto al manubrio - sufficiente a illuminare qualche metro di strada di fronte a voi -, ai LED rossi posti accanto alla ruota posteriore (sia a destra che a sinistra) e ai diversi LED RGB posizionati al di sotto della pedana.

Questa è forse la caratteristica simbolo del Ninebot Segway ES2, totalmente assente sulla variante ES1. Tramite l'applicazione per smartphone iOS e Android potete in pochi tap scegliere il colore che più preferite così come gestire gli effetti di movimento, un'idea davvero efficace che nelle ore notturne può aiutarvi a farvi notare in strada. Inoltre, nel caso in cui fosse presente la batteria aggiuntiva, avreste due fasce LED rosse aggiuntive poste ai bordi del Battery Pack, capaci di rendere il monopattino un po' più visibile lateralmente.

Insomma Segway ha pensato davvero a ogni dettaglio, inoltre i LED aggiuntivi della batteria servono anche a giustificare un prezzo che online si aggira attorno ai 160 euro. Il Ninebot ES2 invece si trova attorno ai 430 euro nelle principali catene di elettronica come Mediaworld o Unieuro (dunque diciamo che a circa 590-600 euro avete un pacchetto completo, per non andare direttamente sul Segway Max G30 con 65 km di autonomia, più pesante e ingombrante ma pronto a sostituire uno scooter classico in molte situazioni, proposto attualmente a 699 euro). Al vostro ES2 potete poi aggiungere anche diversi accessori, dalle luci di posizione extra al porta smartphone ufficiale di Segway, davvero stabile e funzionale, con il telefono che si inserisce nella sede dedicata in pochi istanti (anche telefoni di grandi dimensioni come l'iPhone 11 Pro Max).
Conoscendo abbastanza bene le principali strade di Milano, abbiamo tenuto a bordo soltanto il campanello ufficiale di Segway Italia, venduto online a 9,90 euro con spedizione gratuita e assolutamente indispensabile se si usa il monopattino in città e sulle piste ciclabili. Un oggetto utile che Xiaomi mette di default nelle confezioni dei suoi monopattini, uno sforzo che dovrebbe fare anche Segway in futuro.

Sopra abbiamo nominato un'app che permette di collegare il telefono in Bluetooth, un'applicazione che Segway dovrebbe curare un tantino meglio. A oggi risulta ancora troppo acerba, è sì in grado di gestire i LED di bordo, di mostrare carica residua e autonomia stimata, oltre ad aggiornare eventualmente il firmware online, la userete però davvero poco passato l'entusiasmo dei primi giorni.

Del resto, a differenza del concorrente Xiaomi M365, il Ninebot Segway ES2 vanta un display LCD ben visibile in quasi ogni occasione, sul quale possiamo vedere quanta batteria rimane, la velocità in tempo reale e la modalità di guida selezionata, l'applicazione dunque diventa spesso una inutile zavorra. È però utile a capire quanti km abbiamo percorso con il monopattino, sia in una singola sessione (se spegnete il monopattino però, addio dati) che totali, sin da quando lo avete comprato (questo è l'unico dato che resta in memoria). È proprio grazie a questa funzione che sappiamo di aver superato i 500 km.