Nilox M1 recensione: proviamo il monopattino con NFC e frecce

Abbiamo provato a lungo il nuovo monopattino elettrico Nilox M1, che offre accensione con NFC e frecce direzionali. Vediamo come va.

Nilox M1 recensione: proviamo il monopattino con NFC e frecce
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Lo scorso mese di ottobre Nilox ci ha invitati a toccare con mano le novità 2022 sul fronte dei monopattini elettrici e delle e-bike (le novità Nilox 2022).
In quell'occasione a colpirci maggiormente era stato il nuovo monopattino di punta della compagnia M1, che già a un rapido colpo d'occhio andava a risolvere alcune criticità riscontrate da noi a bordo del Nilox Doc Twelve+ e portava delle novità di rilievo, basti pensare alla tessera NFC utile a mettere in funzione il veicolo. Ora che finalmente il prodotto è arrivato nei negozi, e presso gli uffici Nilox di Milano, siamo riusciti a guidarne uno per parecchi giorni e ora vi raccontiamo com'è andata.

Le novità del Nilox M1

Se avete letto la nostra prova del Nilox Doc Twelve+ sapete già cosa non ci aveva convinto di quel monopattino: il suo assemblaggio un po' ballerino e il suo aspetto da mini bicicletta vintage, con parecchi cavi a vista, lo relegavano qualche passetto indietro rispetto alla concorrenza più spietata, nonostante delle ottime ruote da 12 pollici che offrivano una grande stabilità.

Per avere una buona stabilità in monopattino però si possono usare anche delle gomme più piccole e "affilare" meglio il design, proprio com'è successo con l'M1. Tecnicamente abbiamo delle ruote pneumatiche da 8,5", un freno a disco con leva meccanica sul manubrio, un display LCD di nuova generazione per Nilox, una buona luce LED frontale, un motore potenziato da 350 W, una batteria da 7,5 Ah, lo sblocco con tessera NFC e fari posteriori a LED con tanto di frecce direzionali, il tutto tenuto insieme da linee magari meno originali dei modelli precedenti ma più attuali. Una scheda tecnica di tutto rispetto che forse inciampa soltanto in un paio di dettagli, come vedremo a breve. Di questo nuovo design abbiamo apprezzato praticamente tutto, o quasi: buona la pedana, la costruzione è migliorata rispetto al passato, il manubrio sembra davvero solido e l'introduzione di NFC e frecce direzionali rende questo Nilox M1 un ottimo investimento - visto che a breve le frecce direzionali saranno obbligatorie per legge sui monopattini elettrici.

Rispetto al Doc Twelve+ abbiamo (per fortuna!) perso elementi esterni e ballerini come prima potevano essere la luce frontale e il copriruota posteriore, tutto ciò che poteva essere nascosto nel telaio è stato effettivamente nascosto, con anche il cavo del freno che scompare nel frame di metallo.
Ci è piaciuta anche l'accoppiata di colore nero-lime, che dona un tocco più smart e giovanile al prodotto (a listino però trovate anche la combinazione nero-blu). Eccezionale il display, che non ha nulla a che vedere con gli LCD di precedente generazione. Il salto su questo fronte è palese, anche se alla luce del sole la visibilità è estremamente ridotta, con i modelli futuri Nilox dovrà sicuramente lavorare per aumentare i nit di questo schermo.

A completamento dell'opera abbiamo anche un ottimo campanello di serie, ben costruito e capace di farsi sentire a parecchi metri di distanza, e un gancio a molla per trasportare il monopattino una volta ripiegato. Qui abbiamo incontrato i primi veri attriti: il sistema di blocco sulla ruota posteriore non è dei migliori, lo stesso viene utilizzato su molti altri modelli del mercato e bisogna fare attenzione a far incastrare la molla nel punto giusto.

Quando passiamo al manubrio le cose si complicano ancora di più: il sistema di blocco sul manubrio funziona alla grande a monopattino aperto, il tubo principale è ben saldo e non c'è alcun "gioco" fra la parte superiore e quella inferiore del monopattino. Purtroppo però abbiamo avuto non poche difficoltà nello sblocco del manubrio: c'è bisogno di molta forza ed è davvero scomodo, tanto che a un certo punto della nostra esperienza abbiamo deciso di non piegare più il monopattino. Peccato, un dettaglio che andrà sicuramente corretto prossimamente.

Il Nilox M1 in strada

Al di là dei piccoli dettagli che a livello costruttivo non ci convincono, bisogna riconoscere che in strada l'M1 funziona davvero bene. A sorpresa, lo abbiamo trovato uno dei monopattini più stabili fra quelli che abbiamo testato sino ad oggi, con le gomme pneumatiche che assorbono in modo corretto le vibrazioni e rendono la marcia fluida in tantissime situazioni.

Abbiamo messo alla prova il monopattino anche sul peggior pavé di Milano e, nonostante l'ovvia difficoltà sui tratti più disastrati, l'M1 ha tenuto bene nel 75% dei casi, permettendoci di guidare anche su strade che con altri monopattini preferiamo non percorrere. Ci è molto piaciuta anche la potenza del motore: utilizzando la seconda modalità fino a 20 km/h lo scatto è palpabile, appena si sfiora l'acceleratore il monopattino schizza alla sua massima velocità per poi limitare la potenza. Con la modalità fino a 25 km/h l'erogazione della potenza ci è sembrata più bilanciata e meno nervosa, sappiamo però che ormai la legge prevede i 20 km/h sulle comuni strade cittadine. La terza modalità di guida blocca invece il monopattino a 6 km/h: serve a girare nelle zone pedonali, si fa prima però ad andare a piedi (e la colpa non è certo di Nilox, è la legge che lo impone). Ci saremmo però aspettati qualcosa di più sul fronte dell'autonomia: i 25 km dichiarati dall'azienda sono veritieri, però potrebbero non bastare ad alcuni utenti più esigenti.

Da Piazzale Lodi (a Milano) abbiamo più volte raggiunto la Biblioteca degli Alberi tornando sempre con il 50% di carica circa (calcolate 12 km in totale andata+ritorno), con il più vicino studio di Everyeye (8 km andata+ritorno) saremmo riusciti a fare casa-lavoro-casa per tre giorni senza ricaricare mantenendo i 20 km/h di velocità massima, anche se non tutti i tratti di strada sono lineari, bastano dei punti in salita per ridurre l'autonomia.
Fra le criticità da segnalare inoltre c'è un sistema di gestione della batteria che va rivisto, almeno secondo noi: le tacche di carica residua cambiano in base alla potenza istantanea, significa che magari arrivate a destinazione con due tacchette verdi e poi alla riaccensione ve ne trovate quattro.

Un metodo che avevamo criticato anche sul Doc Twelve+, sarebbe sicuramente più funzionale un sistema che guardasse all'effettiva carica residua, non al consumo istantaneo, esattamente come avviene in un normale smartphone. In questo modo gli indicatori di carica fanno continuamente una strana danza, diminuiscono e aumentano di continuo e non si capisce mai realmente quanta energia abbiamo ancora nella batteria.
A bordo dell'M1 siamo comunque riusciti a superare la salita di un parcheggio sotterraneo parecchio ripida, con il motore che ha tenuto fino alla fine senza cedimenti (peso passeggero+zaino 65 kg circa), insomma il nuovo motore da 350 W funziona davvero bene, peccato solo per una batteria che avrebbe potuto coprire almeno 30 km per contrastare al meglio la concorrenza di pari fascia.

Noi speriamo in ogni caso in una variante M1 Pro oppure M2 capace di toccare i 40-45 km, l'acquisto in quel caso sarebbe davvero indicato a molti. Se invece pensate che 25 km possano bastarvi per i vostri giri quotidiani, già l'M1 è un'ottima scelta. Nilox ha lavorato davvero bene per rivoluzionare il suo monopattino di punta e la strada è sicuramente quella giusta. Non mancano degli errori di gioventù ma rispetto al passato abbiamo avuto già tantissimi miglioramenti, siamo più che soddisfatti.

L'introduzione poi dell'NFC, che funziona in maniera impeccabile, è un plus davvero gradito (anche se la chiave non si può ancora salvare su smartphone), lo stesso vale per le frecce, il cui solo difetto è che forse non sono molto visibili al di sopra della ruota (ma questo sarà un problema comune a molti monopattini). Guardando al listino il Nilox M1 costa 399,95 euro, presso le grandi catene di elettronica però è già possibile trovare qualche offerta, tenetelo d'occhio.