Proviamo la nuova Tesla Model Y Performance 2022: potenza Made in Berlin

Abbiamo guidato per voi la nuova Tesla Model Y Performance 2022 costruita nella nuova Gigafactory di Berlino-Brandeburgo.

Proviamo la nuova Tesla Model Y Performance 2022: potenza Made in Berlin
Articolo a cura di

Qualche mese fa ci siamo messi al volante di una delle primissime Tesla Model Y "Made in Shanghai" arrivate sul suolo italiano, in una prova approfondita avevamo infatti avuto modo di testare tutte le peculiarità tipiche delle vetture del marchio californiano.
Spaziosa, incredibilmente soddisfacente da guidare e con un ecosistema proprietario primo nella sua categoria la Model Y Long Range ci aveva convinto davvero tanto (5 motivi per acquistare una nuova Tesla Model Y), oggi però vi portiamo lo stesso concetto di vettura ma con più di 400 CV e un look "rivisto e corretto" grazie alla Gigafactory Berlin-Brandenburg inaugurata a marzo 2022. Saremo rimasti colpiti anche questa volta?

Occhio al dettaglio: la Model Y Made in Berlin ai raggi X

All'esterno la nuova Model Y Performance 2022 berlinese non si distingue eccessivamente dal modello base e dalla Long Range anche se la prima cosa che ci troviamo davanti sono gli enormi cerchi Überturbine da 21 pollici (diversi rispetto ai Gemini/Induction) - con pneumatico 255/35 R21 e le gigantesche pinze monoblocco rosse Performance a 4 pistoncini.

I più attenti noteranno che il badge "Dual Motor" è sottolineato di rosso a indicare appunto il modello più roccioso tra le Model Y, mentre poco più in alto spicca un inedito spoilerino in simil fibra di carbonio che dà un tocco di sportività extra al SUV Coupé americano.
A uno sguardo approfondito si nota anche un decisivo miglioramento nell'allineamento dei pannelli carrozzeria rispetto al modello di Shanghai provato a gennaio 2022, con le fughe che diventano più sottili e simmetriche. Anche la verniciatura dell'auto è stata migliorata sensibilmente, ma in qualche punto ancora si vedono "sbavature" che siamo sicuri in futuro verranno completamente corrette.
I veri fan di Tesla noteranno negli interni piccole ma piacevoli migliorie, prima tra tutte la comparsa della cappelliera pieghevole posteriore in tessuto morbido, accessorio richiestissimo dalla clientela e assente fino al modello costruito in Cina.

Il giga bagagliaio - per usare termini alla Elon Musk - da 854 litri (o 2.041 con sedili abbattuti) di capienza si fodera di moquette anche ai lati, i trim del cruscotto sembrano meglio assemblati e gli stessi sedili - apparentemente identici alla Long Range - a noi sono parsi più contenitivi sia nella zona delle gambe sia nella parte delle spalle.

Ottima anche l'aggiunta dei tergicristalli riscaldabili, accessorio che fa davvero la differenza con le rigide temperature invernali qualora non si avesse un box a disposizione. Segnaliamo anche un impianto audio rivisto e migliorato - nonostante quello della Long Range fosse già eccellente - che prevede un posizionamento delle casse anteriori leggermente diverso.

La tecnologia di bordo resta un chicca, questa volta però il modello berlinese monta una CPU Amd Ryzen (per intenderci, la stessa montata da PS5 e Xbox Series X) e rispetto al precedente Intel Atom abbiamo trovato una risposta allo schermo touch istantanea oltre che a un frame rate più alto nelle app del Toy Box e nell'interfaccia del radar.
Abbiamo rilevato, tra le altre cose, anche un deciso miglioramento dei sistemi di calcolo dell'autonomia dato che adesso il computer - secondo le dichiarazioni di Tesla - tiene conto di più fattori rispetto al passato come ad esempio umidità e vento laterale (un nuovo aggiornamento Tesla rivoluziona il calcolo dell'autonomia).

Gli ADAS della Model Y tedesca sono gli stessi che abbiamo incontrato la prima volta su Model Y e Model 3 cinesi, ma anche questi hanno ricevuto un aggiornamento e sono leggermente migliorati rispetto alla versione precedente.
Il cambio di corsia, per esempio, è diventato più fluido e preciso mentre le frenate automatiche indotte del radar di bordo sono morbide e meno brusche.
C'è ancora qualcosina da migliorare a proposito della lettura della segnaletica orizzontale, soprattutto in prossimità dei lavori in corso l'Autopilot va in palla confondendo spesso gli incroci di linee giallo-bianco, consigliamo quindi di essere sempre super vigili e di non fidarvi ciecamente (almeno per ora) dei sistemi di guida autonoma.

Stessa filosofia ma molta più potenza

Se c'è una cosa che abbiamo imparato è che generalmente le Tesla giocano una partita a parte rispetto ai modelli competitor dal punto di vista delle prestazioni, visto l'impareggiabile rapporto potenza/autonomia che fino a questo momento nessun altro costruttore è riuscito a raggiungere.

Se la Model Y Long Range ci era sembrata potente - e in effetti 384 CV (stimati dalla community di Reddit su vari lanci alla dyno) non sono pochi - la Model Y Performance sprigiona una violenza dalle quattro ruote motrici da far paura.
Tesla non ha mai dichiarato per i suoi modelli "entry level" quale fosse la potenza ufficiale, ma alcuni appassionati, tra cui i ragazzi di Mountain Pass Performance, hanno portato sui rulli la Model Y Performance e hanno rilevato un'assurda potenza di 502 CV (alla ruota!) e più di 620 Nm di coppia, cifre pazzesche che le consentono di staccare uno 0-100 km/h in appena 3,7 secondi con una velocità di punta di ben 250 km/h.
Data l'erogazione feroce della coppia è possibile impostare l'acceleratore in modalità "soft" dall'infotainment, in modo da godersi le ripartenze in maniera più pacata e meno violenta.

Ovviamente non possiamo sorvolare sul fatto che l'auto pesa la bellezza di quasi 2,1 tonnellate, i trasferimenti di carico si sentono e lo sterzo per quanto sia preciso è comunque più a suo agio nell'uso cittadino che in quello sportivo, si perde un pochino di connessione mano-ruota che su un'auto da 500 CV sarebbe necessaria.

Ottimo invece l'assetto, nonostante i cerchi enormi da 21 pollici riesce comunque ad essere morbido in assorbimento e un bel po' meno secco quando si passa sopra a dossi o buche, in curva tiene a bada il rollio e nei cambi di direzione c'è giusto un pelo di sottosterzo, ma non tanto quanto ci si aspetterebbe da un SUV di 4,75 metri di lunghezza.

Promossi anche i freni, la Model Y Performance si affida a pinze monoblocco a 4 pistoncini con dischi autoventilati da 355 mm davanti e 335 mm dietro, l'arresto è deciso e il mordente non manca, non ci è piaciuta invece la spugnosità del pedale. Tenete presente che comunque in città sarete sempre tentati di utilizzare l'eccellente guida One-Pedal (regolabile a piacimento) e come noi vi troverete a utilizzare il piede sinistro solo quando si superano certe velocità.

Ovviamente da grandi prestazioni derivano chilometraggi più bassi (semicit.), rispetto al modello Long Range che dichiara 560 km di autonomia sulla Performance abbiamo una batteria con celle 2170 (le stesse dello stabilimento di Shanghai) che promette 514 km con un pieno di elettroni.
La buona notizia è che utilizzando la vettura in maniera "normale" noi abbiamo rilevato un consumo medio di circa 18,2 kWh, tradotto sono poco meno di 490 km con una singola carica. La cattiva notizia è che i due motori della Model Y hanno in arsenale 500 CV e quando si schiaccia sul pedale destro i consumi lievitano drasticamente fino a dimezzare l'autonomia reale. Ricordatevi di utilizzare sempre il Trip Planner di bordo, vi risparmierà spiacevoli inconvenienti e grazie ai Supecharger V3 (disponibili solo in alcune stazioni) potrete recuperare più di 100 km di autonomia in appena 5 minuti.

La Tesla Model Y Performance secondo noi

Tesla con il nuovo impianto di Berlino ha lavorato duramente per colmare quelle lacune lamentate soprattutto dai clienti dei veicoli prodotti a Fremont, cercando di portare sul suolo europeo un prodotto all'altezza e in grado di competere qualitativamente con i marchi storici che oramai stanno insidiando le quote di mercato del brand di Elon Musk.

Con i risvolti negativi della guerra in Ucraina e la crisi degli approvvigionamenti non è escluso un ennesimo rialzo dei prezzi delle vetture californiane, ma per il momento con 71.990 euro ci si mette in garage la Model Y Performance e - come di consueto - quasi completamente Full Optional.
Fuori dal cartellino iniziale abbiamo la scelta dei colori oltre al bianco, il set di cerchi con gomme invernali da 21 pollici (3.990 euro), il gancio di traino (1.350 euro), interni bianco/nero (1.200 euro) e Wall Connector (500 euro) che noi consigliamo vivamente.

Capitolo a parte per la questione Autopilot: di serie continua a mancare tutto un ventaglio di funzioni come Navigate, Cambio di corsia, Summon ecc. che possono essere acquistate a parte con il pacchetto Autopilot Avanzato (3.800 euro), sarebbe quasi una pazzia non includerlo nell'ordine della vettura e non capiamo per quale motivo una core feature del genere ancora non sia inclusa nel prezzo di partenza.

A un livello ancora più alto c'è la Guida autonoma al massimo potenziale che include, citando il configurate di Tesla, "tutte le funzionalità dell'Autopilot versione base e dell'Autopilot avanzato" e il controllo dei semafori e degli stop. A breve verrà implementato anche il sistema di autosterzatura sulle strade cittadine, ma non è ancora stata rilasciata una possibile data. Il tutto costa "solo" 7.500 euro, ma onestamente per 3.700 euro in più non sappiamo se ne valga davvero la pena (Abbiamo provato Autopilot al massimo potenziale), soprattutto perché in Europa siamo ancora ben lontani dall'avere leggi sulla guida autonoma avanzata e questo esborso potrebbe non risultare giustificato a tanti acquirenti.