Proviamo la Dacia Spring con carica DC e nuovi loghi: conviene nel 2023?

Abbiamo guidato la Dacia Spring 2023 con la nuova brand identity e carica DC per circa tre settimane: vale ancora la pena?

Proviamo la Dacia Spring con carica DC e nuovi loghi: conviene nel 2023?
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Solitamente si tende a dire che la prima volta non si scorda mai, ed effettivamente con la Dacia Spring è successo: l'abbiamo attesa per mesi, con la promessa che sarebbe diventata l'auto elettrica più economica d'Italia, così quando l'abbiamo finalmente guidata prima del lancio commerciale nel marzo del 2021 è stato subito "amore" (abbiamo guidato la Dacia Spring in anteprima).
Un amore difficile da raccontare, perché come si può intuire la Dacia Spring non è certo una delle vetture più confortevoli e tecnologiche del panorama attuale, anzi, il suo potenziale di citycar green dai costi di gestione ridotti all'osso però era lampante dal primo momento e oggi, dopo due anni di vita, torniamo a guidarla sotto una nuova luce: alla nostra terza Dacia Spring abbiamo avuto un modello dotato di nuova brand identity e ricarica DC, optional che mancava sugli altri modelli che abbiamo testato. Il tutto in attesa di mettere le mani sulla portentosa Spring Extreme, assoluta novità di questo 2023 con 65 CV di potenza. Dunque conviene ancora puntare sulla Dacia Spring a due anni dal suo lancio in Italia?

Una Dacia Spring sempre uguale eppure tutta nuova

Precisiamo subito che questa non sarà una recensione a tutto tondo, dell'elettrica del Gruppo Renault abbiamo già parlato abbondantemente nell'articolo Pregi e difetti della Dacia Spring dopo il nostro primo long test drive, nel febbraio del 2022.

Vogliamo però rispondere alla domanda che abbiamo lanciato poco sopra: dal 2021 sono cambiate molte cose, in Italia gli incentivi sulle auto elettriche si sono praticamente dimezzati, Dacia però nel frattempo è diventata più adulta, più matura, guadagnando una nuova brand identity che le dona sicuramente più valore. In merito alla risposta però abbiamo pochi dubbi: anche se non è più possibile ottenere fino a 10.000 euro di incentivo (oggi ci si ferma a 5.000 con rottamazione), la Dacia Spring rimane comunque un guilty pleasure a cui è difficile dire di no. Anche se la nuova brand identity porta con sé solo novità estetiche, che svecchiano l'immagine di Dacia sia all'esterno che all'interno (con il nuovo volante), la Spring è nel 2023 ancora una delle auto elettriche più convenienti in assoluto. Non solo: secondo i dati Green NCAP è anche il veicolo più sostenibile che possiate acquistare in questo momento. Tenendo conto delle emissioni emesse per produrre una Spring (batteria compresa) e l'energia utile a farla camminare nel corso del suo intero ciclo vitale, la sua impronta ambientale è talmente ridotta da risultare inarrivabile per qualsiasi altro veicolo, sia elettrico che termico. Se dunque avete intenzione di passare all'elettrico (anche) per una questione ideologica, la Spring è la vettura più sostenibile del momento.

100 km con meno di 4 euro

Un altro buon motivo per prendere una Spring sono i consumi di elettricità: dopo oltre 600 km abbiamo ottenuto una media consumi di 10,2 kWh/100 km circolando in città, in extraurbano e anche coprendo piccoli tratti autostradali (circa 50 km per viaggio) senza mai andare oltre i 110 km/h.

Volendo fare qualche calcolo, il prezzo monorario dell'energia casalinga aggiornato all'11 aprile 2023 (dati ARERA) è di circa 0,361 euro/kWh, con una tariffa simile dunque alla Spring basterebbero meno di 3,70 euro per percorrere 100 km: a dir poco fenomenale. Con una normale citycar a benzina capace di consumare - per esempio - 5 litri netti di carburante ogni 100 km andreste a spendere poco più di 9 euro per coprire lo stesso tragitto (prezzo della benzina a 1,851 euro/litro nel momento in cui scriviamo). Se avete possibilità di ricaricare a casa la vostra Spring (vialetto, box o garage) e utilizzare principalmente l'auto in città o in extraurbano per raggiungere paesi limitrofi al vostro, è una soluzione fantastica per risparmiare sul carburante classico. Inoltre l'aggiunta della carica DC vi permette anche di affrontare comodamente qualche viaggio più lungo: potete non solo usufruire delle colonnine ad alta potenza presenti su tutto il territorio italiano (con la sola ricarica AC siete limitati alle prese cittadine), anche di ricaricare completamente la vostra batteria in circa un'ora partendo dal 10%.

La batteria della Spring può immagazzinare all'incirca 28 kWh di energia, considerando che in DC la vettura carica a un massimo di 30-31 kW (praticamente stabili finché non raggiungete il 97-98%) è facile ottenere una carica completa al di sotto dei 60 minuti. Collegando la Spring al 48% a una colonnina DC si ottiene una ricarica completa in 35 minuti, come potete vedere dall'immagine; partendo dal 34% si finisce completamente in 40 minuti.

Teoricamente dunque con la Spring è anche possibile viaggiare su tratti più lunghi, basta effettuare una mezz'ora di pausa ogni 150 km, sconsigliamo questa modalità d'uso semplicemente perché la comodità dei sedili non è ovviamente ai massimi livelli e la sicurezza della Spring è relativa, bisogna valutarla soprattutto in ambito urbano, sulle autostrade piene di SUV e mezzi pesanti si rischia parecchio in caso di incidente.
Manca poi del tutto un Cruise Control, anche basilare; a bordo c'è solo il tasto del limitatore di velocità, la cui posizione è sempre scomoda e posta in basso, all'inizio del tunnel centrale. Si tratta però di limiti "concettuali", materialmente parlando nulla vieta a una Dacia Spring 2023 con ricarica DC di partire da Milano e raggiungere Napoli.

La solita Spring con qualche compromesso

Ovviamente i ridotti costi di esercizio si ottengono a patto di scendere a qualche compromesso: restano infatti i piccoli e fisiologici difetti di sempre, la costruzione non è impeccabile e molti elementi dell'abitacolo sono particolarmente economici.

La plastica rigida imperversa un po' ovunque, il quadro strumenti è simpatico ma rudimentale (con tanto di econometro che vi aiuta a tenere a bada i consumi), inoltre non esiste né modalità One Pedal (ci mancherebbe!) né modalità di guida Brake, il recupero dell'energia in fase di decelerazione può arrivare massimo a 9-10 kW e sostanzialmente l'esperienza di guida è simile a una qualsiasi auto a benzina, il freno motore non è in grado di generare una resistenza realmente tangibile. L'esperienza a bordo di una Spring è quantomai basilare, le versioni con infotainment possono dare qualche gioia in più, il vero valore del Media Nav è la possibilità di poter sfruttare Apple CarPlay e Android Auto - rigorosamente collegando il cavo USB-A. La Spring è poi l'auto perfetta per effettuare telefonate e ascoltare podcast, perché l'impianto audio montato di serie non è fatto di certo per gli amanti della musica, mancano completamente i bassi e la qualità sonora generale lascia parecchio a desiderare.

L'elettrica di Dacia però non ha bisogno di tutti questi orpelli aggiuntivi: è una vettura fatta per chi vuole spendere poco per circolare soprattutto in città a zero emissioni, per accompagnarvi da un punto A a uno B, con un'autonomia generale di circa 250 km. È una vettura fresca, dinamica e capace di strapparvi sempre un sorriso grazie al suo design sbarazzino - reso ancora più giovane da dettagli bicolore disponibili su diverse varianti.

In particolare una Dacia Spring Essential 45 CV da 21.450 euro si può avere con 5.000 euro in meno grazie agli incentivi statali, una Nuova Spring Extreme da 65 CV si porta a casa a partire da 18.000 euro con l'Ecobonus, inoltre l'elettrica del Gruppo Renault è disponibile anche in versione Cargo per rendere economici e green i vostri spostamenti urbani professionali. Immancabili poi le classiche offerte Dacia: nuova Spring si può avere a 129 euro al mese con un anticipo di 5.055 euro. Pur con tutti i suoi limiti e peccati di gioventù, è difficile dirle di no se non si hanno particolari esigenze...