Nuova Mazda CX-5 2021: la prova della versione Homura

Abbiamo guidato per due settimane la Mazda CX-5 2021 nella sua speciale versione Homura e ci è venuta una gran voglia di partire senza mai fermarci...

Nuova Mazda CX-5 2021: la prova della versione Homura
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Il Giappone è famoso per moltissimi elementi caratteristici. Pensiamo al cibo, il sushi del resto è diventato una presenza fissa nella nostra alimentazione, oppure a manga e anime, a console e videogiochi, ai poetici fiori di ciliegio, all'altissima tecnologia prodotta dalle sue aziende, fino ad arrivare alle automobili. Le auto giapponesi sono rinomate per la loro affidabilità e la loro comodità, e per tenere fede a questa "diceria" Mazda ha ben pensato di rinnovare la sua CX-5 2021 pensando proprio a questi due elementi - uniti insieme da un comparto tecnologico invidiabile. Ne abbiamo guidata una per due settimane nella speciale versione Homura e ci è venuta una grande voglia di partire, da una parte amplificata dal COVID-19 che ci sta tenendo rinchiusi dentro casa, dall'altra per via della comodità di un SUV pensato appositamente per stare di continuo sulla strada, qualunque sia la meta. Abbiamo a che fare con un SUV lungo 4.550 mm, largo 1.840 mm, alto 1.675 mm (17") oppure 1.680 mm (19"), con un comodo passo di 2.700 mm.

Cinque i posti a bordo, con un bagagliaio in grado di offrire 506 litri di spazio nella sua modalità "standard", 1.377 litri con i sedili posteriori abbattuti. Esternamente, le linee risultano alquanto accattivanti e riconoscibili, inoltre la nostra versione era impreziosita dal classico Soul Red Mazda che si fa davvero notare per via della sua obbiettiva bellezza.

Mazda CX-5: dritta al sodo

La Mazda CX-5 2021 è una vettura che "va al sodo", non si perde in grandi fronzoli e se deve fare qualcosa di particolare, è molto probabile che la faccia da sola, come ad esempio disattivare i cilindri del motore nel caso in cui non se ne abbia bisogno. All'interno non troverete modalità di guida differenti o selettori di trazione (pensiamo a Grip Control e simili), la Mazda CX-5 2021 vuole solo essere guidata. È una vettura dal carattere essenziale ma allo stesso tempo è venduta in un pacchetto quanto mai completo - e questo lo si evince dai ricchi allestimenti, che offrono davvero di tutto e di più. La qualità dei materiali poi non è mai in discussione: la CX-5 2021 Homura è una vettura costruita per durare nel tempo e invecchiare molto lentamente. Questa filosofia ha forse portato alla realizzazione di alcuni elementi "ibridi" che forse potevano essere realizzati meglio, ma parliamo davvero di dettagli. Un esempio: il quadro strumenti è sicuramente funzionale, unisce lancette tradizionali a uno schermo di medie dimensioni, capace di mostrare tutte le info base del veicolo, a livello di design però siamo sicuri che Mazda potesse fare qualcosa di meglio per il suo pubblico (e in parte ha anche sistemato qualche dettaglio sulla sua MX-30 elettrica, pur confermando un quadro strumenti dalla medesima natura "ibrida").

Passiamo poi allo schermo centrale dedicato all'infotainment, di eccezionale qualità, ampio e posizionato alla perfezione, ben visibile in ogni occasione senza la necessità di spostare troppo lo sguardo dalla strada; è però uno schermo privo di funzionalità touch, come vedremo meglio fra pochissimo, da gestire tramite una manopola sul tunnel centrale. Piccole caratteristiche che potrebbero far storcere il naso a qualcuno, che però vengono messe in secondo piano dalla qualità generale della vettura.

Potenza a comando

Guidare la Mazda CX-5 2021 Homura significa sentirsi a casa, viaggiare in totale comodità e con tantissima tecnologia a nostra disposizione. Il sedile di guida a regolazione elettrica è dotato di memorie e può ospitarvi in totale comodità anche per lunghissimi tratti; lo stesso comfort vale ovviamente per gli altri passeggeri, che lungo la fila posteriore hanno parecchio spazio a disposizione. A muovere il tutto abbiamo poi un motore a benzina Mazda Skyactiv-G da 2.0 e 165 CV, almeno nella nostra versione, a listino però esistono anche altre configurazioni per esigenze particolari, benzina da 2.5/194 CV 4WD, diesel da 2.2/150 CV 2WD e diesel da 2.2/184 CV 4WD. Nella nostra esperienza il 165 CV si è rivelato funzionale nella maggior parte dei casi, abbiamo però tra le mani una vettura abbastanza possente, da 1.411 kg a vuoto, un dettaglio da tenere sicuramente a mente in fase di scelta della motorizzazione. A fronte di questo peso forse ci saremmo aspettati un impianto frenante maggiormente incisivo, forse l'unico elemento che ci è sembrato al di sotto della linea dell'offerta, ma nulla di trascendentale. Tornando per un attimo al motore, lo Skyactiv-G di Mazda è programmato per non sprecare neppure una goccia di benzina, sia grazie alla funzionalità i-stop, che spegne tutto quando si è fermi in coda oppure ai semafori (per ripartire poi all'istante), sia per merito dello spegnimento dei cilindri quando non necessari.

Guardando ai consumi, Mazda dichiara 7,2 litri/100 km sul ciclo WLTP Extra Elevato, 5,8 litri sul ciclo elevato, 6,4 litri sul ciclo medio, 8,2 litri sul ciclo basso. Cifre che possiamo confermare pienamente: nel corso della nostra prova, viaggiando fra zone urbane ed extraurbane, abbiamo ottenuto un consumo attorno ai 6,5 litri/100 km, in autostrada con Cruise Control attivo siamo saliti attorno ai 7, mentre circolando soltanto in città toccare gli 8 è abbastanza facile a causa delle continue ripartenze. Consumi "onesti" visto il veicolo di cui stiamo parlando, ben dichiarati da Mazda.

Assistenza di guida ad alti livelli

A impreziosire la classica esperienza Mazda arrivano poi le tecnologie del sistema i-ACTIVSENSE, presenti in modo massiccio sulla versione Homura. L'offerta parte dal Cruise Control Adattivo con mantenimento della distanza, per il quale bisogna un attimo prendere la mano a causa del quadro strumenti non sempre chiaro a tal proposito, e arriva a tutti quei sistemi utili a rilevare ostacoli, pericoli, altre auto, moto, pedoni e ciclisti - passando per uno sterzo attivo che può gestire quasi da solo la strada.

La CX-5 inoltre legge alla perfezione limiti di velocità e altri cartelli stradali, monitora gli angoli ciechi, ha sensori di prossimità estremamente sensibili e precisi, una visione a 360 gradi che troviamo davvero utile e preziosa a bordo di un veicolo simile. Non solo: CX-5 2021 offre doppia telecamera posteriore (grandangolo e ultragrandangolo) e doppia telecamera posteriore, sempre (grandangolo e ultragrandangolo), in modo farci avere sempre tutto sott'occhio in fase di parcheggio o ripartenza. E ancora possiamo aggiungere alla lista degli ottimi sensori pioggia per i tergicristalli automatici e fari automatici.

A fare da ciliegina sulla torta della ricca offerta Homura abbiamo anche un funzionale head-up display e un impianto audio firmato Bose. Il primo non lo abbiamo trovato un "game changer", se ne può fare tranquillamente a meno, inoltre contribuisce a ingigantire (forse in maniera esagerata) la parte di plancia al di sopra dello sterzo, un dettaglio che non ci è piaciuto molto. Il secondo invece, l'impianto audio Bose, è una vera "chicca": su CX-5 monta 10 altoparlanti ad alte prestazioni con tecnologie AudioPilot, Centerpoint e Surround Stage. In parole povere, questo impianto audio premium, oltre ad avere alti cristallini e bassi decisi ma di qualità, riesce a ricreare un effetto di "immersione" e a tagliare buona parte dei rumori esterni più molesti - il che significa godersi la musica in un ambiente estremamente rilassato, un dettaglio che aumenta il comfort di guida e che abbiamo apprezzato tantissimo. Abbiamo adorato anche i controlli presenti sullo sterzo multifunzione, e la cosa non è mai scontata: le funzioni sono tutte al loro posto e si raggiungono facilmente, tranne una. L'attivazione/disattivazione dello sterzo automatico, utile a farci mantenere la corsia, è delegata a un pulsante che non si raggiunge in modo semplice, in basso a sinistra rispetto allo sterzo, fra altri pulsanti. Poiché è un tasto che si usa spesso, visto che può dare qualche grana in ambito extraurbano (basta sorpassare un ciclista per accorgersene...), avremmo preferito averlo direttamente sullo sterzo - come del resto la stessa Mazda ha fatto con la MX-30.

Apple CarPlay e Android Auto

Arriviamo così a parlare del tunnel centrale, elegante, possente ma funzionale, e del sistema di infotainment. Parlare di questi due elementi nello stesso paragrafo non è casuale: come anticipato sopra, lo schermo principale dell'auto non ha funzionalità touch, è dunque necessario gestirlo tramite una grande manopola posta sul tunnel. Attorno alla manopola ci sono anche delle comode scorciatoie che funzionano anche con Android Auto e Apple CarPlay, dunque la scelta di Mazda non è così sbagliata e tutta votata alla comodità. Anziché allenare i muscoli del braccio per raggiungere lo schermo, cosa che alla lunga stanca, basta portare la mano vicino al cambio e modificare ciò che vogliamo andando a sinistra e destra, premendo per confermare. Allo stesso modo si regola il volume. L'idea funziona ma per comodità avremmo preferito avere anche il touch, che per alcune azioni è davvero comodo e immediato - soprattutto utilizzando Apple CarPlay e Android Auto. A tal proposito, i sistemi per auto di Apple e Google sono a dir poco indispensabili e il motivo è presto detto. Probabilmente conoscendo l'amore del pubblico verso questi sistemi, Mazda ha evitato di investire troppo in un sistema di infotainment che sarebbe stato barbaramente bypassato dalla Smartphone Replication.

Abbiamo così un sistema di infotainment proprietario davvero basilare, con funzioni centellinate e un'app di navigazione non così completa. Il vero fiore all'occhiello dell'offerta è forse il riconoscimento del linguaggio naturale, grazie al quale possiamo chiedere diverse cose, anche navigare verso un indirizzo preciso, il consiglio però è di affidarsi sempre ed esclusivamente ad Android Auto e Apple CarPlay (anche se non è possibile farlo wireless), che inoltre vengono visualizzati a schermo intero e si possono sfruttare davvero al loro massimo potenziale.

Lo schermo è posizionato perfettamente, come accennato sopra, si vede chiaramente in ogni situazione e non è montato troppo indietro (secondo i nostri gusti) come sulla MX-30. Bisogna solo digerire il fatto che non sia touch e familiarizzare con la ghiera presente sul tunnel, un po' come si faceva con i classici iPod con hard disk. Della versione Homura non abbiamo ancora accennato all'ottimo portellone posteriore elettrico e al sistema keyless, che ci permette di tenere la chiave costantemente in tasca per aprire/chiudere l'auto e avviare il motore.

La Mazda CX-5 2021 Homura secondo noi

La Mazda CX-5 2021 Homura è dunque una vettura che ci ha conquistati sin dalla prima guida. La comodità dell'abitacolo, la qualità dell'impianto audio Bose e tutta la tecnologia installata a bordo, sia per l'infotainment che - soprattutto - per l'assistenza alla guida, fanno della vettura giapponese la compagna ideale per lunghi viaggi, anche con tutta la famiglia al seguito. In questa speciale versione c'è davvero tutta la tecnologia che ci si aspetterebbe da una vettura di nuova generazione (e anche di più, con l'aggiunta della vista dall'alto a 360 gradi e l'head-up display), il motore "base" Skyactiv-G da 165 CV a benzina può svolgere qualsiasi compito vogliate, in caso di esigenze particolari però Mazda vi mette a disposizione anche motorizzazioni più potenti. I consumi sono alquanto "onesti", viste le proporzioni generali, per un'auto che è in realtà un'esperienza tutta da vivere.