Alla guida della McLaren 720S Spider: la prova dell'unicorno di Woking

Abbiamo guidato per una settimana la McLaren 720S Spider, un bolide da 720 cavalli in grado di raggiungere una velocità massima di 340 km/h.

Alla guida della McLaren 720S Spider: la prova dell'unicorno di Woking
Articolo a cura di

Quando la McLaren 720S venne presentata al Ginevra Motor Show del 2017 il mondo intero prese coscienza che la casa automobilistica di Woking, dopo alcuni anni di transizione, non solo stava per lanciare sul mercato una vettura strepitosa, ma avrebbe da lì a poco mandato un chiaro messaggio a tutti i concorrenti: il percorso di ritorno iniziato otto anni prima con la MP4-12C sarebbe giunto al termine, adesso avrebbero avuto un'arma formidabile nell'arsenale.
Nata dall'esperienza nel mondo delle corse, assemblata nel Surrey e disegnata dalla matita di Robert Melville, la 720S Spider è una supercar assoluta (a lei abbiamo dedicato anche un articolo più intimo e personale: una settimana con la McLaren 720S Spider), tanto estrema quanto intelligente e noi abbiamo avuto la fortuna di poterla guidare per una settimana e scoprire ogni suo intimo segreto.

Il design "funzionale" della McLaren 720S

La 720S Spider è oggettivamente bella, bella da togliere il fiato. Particolare coi suoi gruppi ottici "cavi", è proporzionata, muscolosa e compatta ma allo stesso tempo tanto larga da dargli un'aria molto aggressiva.

Da qualunque angolo la si ammiri risulta incredibile, un po' per la colorazione (nel nostro caso) Helios Orange e un po' perché diventa quasi un gioco scoprire tutti i suoi dettagli funzionali. Niente trim estetici, niente trovate di marketing, questa è una supercar e ogni centimetro quadrato della vettura è studiato per uno specifico motivo. La carrozzeria sembra scavata dal vento, si può percorrere con lo sguardo il flusso d'aria che investe l'auto e ci si rende conto velocemente come faccia ad avere un grip assoluto.
La fibra di carbonio trasuda ovunque nella parte inferiore della 720S, attraverso l'estrattore posteriore è possibile anche intravedere la scatola del cambio mentre appena dietro al tonneau, lo spazio in cui viene ripiegato il tetto, c'è un griglia retroilluminata da cui è possibile scorgere il motore. Vera estasi meccanica.

Il posteriore della vettura è quasi arte, in poco spazio ci sono una miriade di dettagli che catturano la nostra attenzione. I fari a LED filanti accompagnano la linea dell'auto mentre centralmente, in posizione rialzata, troviamo i due terminali di scarico che quasi tentano di nascondersi sotto l'alettone ripiegato.

Essenza di guida della 720S Spider

Gli interni della 720S sono esattamente ciò che ci si aspetta osservando l'auto dall'esterno, l'ambiente suggerisce fin da subito lo scopo della sua progettazione.

Aprendo le portiere diedrali e sedendosi al posto di guida ci si ritrova immersi in uno spazio privo di fronzoli estetici, il carbonio e l'alcantara dominano totalmente la scena e la sensazione è quella di stare all'interno di un'auto da corsa. Seduta bassissima, pedaliera da corsa, pedale del freno duro e un volante dall'impugnatura perfetta rafforzano ancora di più il carattere pistaiolo della 720S.
Ci sono pochi pulsanti sulla plancia, zero addirittura sul volante, c'è un display centrale su cui è possibile gestire le funzionalità base di connettività, media, navigazione e setup della sbandata ma nulla di più e forse è meglio così a nostro parere.

Ciò che conta davvero è ben visibile e lo troviamo a destra dello schermo: ci sono due nottolini separati per poter gestire indipendentemente powertrain e assetto, oltre che un tasto per attivare la modalità manuale, uno per disinserire l'ESC (a vostro rischio) e uno per estendere l'aerofreno.

Dietro al volante in alcantara e carbonio c'è uno schermo TFT chiamato Folding Drive Display, che come suggerisce il nome ha due facciate: la prima, classica, riporta tachimetro-contagiri e informazioni cruciali quali pressione pneumatici e temperatura olio, mentre premendo il tasto dedicato o impostando la modalità di guida Sport/Track lo schermo ruota di 90 gradi mostrando un'interfaccia minimale riportante solamente la marcia selezionata, la velocità e il contagiri.

Al contrario di quello che si potrebbe pensare l'abitacolo è luminosissimo, merito di uno studio degli spazi eccellenti e dell'utilizzo (optional) del tetto con tecnologia elettrocromatica, basta infatti premere il pulsante sopre alla testa per far oscurare il vetro o farlo tornare chiaro.

Il guidatore ha ben 306 gradi di visibilità, impressionante se si considera che difficilmente su auto di questo calibro, per evidenti motivi funzionali, si trova una visibilità accettabile.
Sulla 720S invece si ha una visione totale e se non dovesse bastare in fase di manovra c'è anche retrocamera e la camera 360 View, dopotutto su un'auto del genere graffiare un cerchio sarebbe un vero dramma.

Direttamente dallo spazio

Guidare una supercar è sempre un'esperienza fantastica ma la McLaren 720S raddoppia l'Effetto Wow come nessun'altra macchina sa fare.

Premiamo a fondo il pedale del freno e schiacciamo il pulsante Engine Start: la vettura di Woking si accende con un ringhio, il cold-start lacera il silenzio della mattina per un buon minuto e il V8 biturbo M840T da 4 litri e 720 CV costruito dalla Ricardo intanto si prepara alla partenza. L'auto vibra e rantola, già da ferma trasmette ai polpastrelli sensazioni che ricordano quelle che si provano su un' auto da pista.
Imperativo portare alla pressione giusta le gomme, nel nostro caso delle Pirelli PZero Corsa con misura 305/30/20 al posteriore e 245/35/19 all'anteriore, e aspettare che l'olio raggiunga la temperatura ottimale.
Una volta pronta la 720S è in grado di scatenare tutto il suo potenziale immenso e fidatevi quando vi diciamo che è davvero qualcosa di assurdo. Nemmeno i numeri sulla carta possono rendere l'idea: da 0-100 in appena 2,8 secondi, velocità massima 341 km/h (con tetto chiuso) e da 100 a 200 in soli 4,6 secondi.

Il cuore di questa macchina si è evoluto rispetto alla generazione passata, si è passati da 8 a 16 iniettori, ci sono ora pistoni più leggeri con corsa maggiore, un albero motore più rigido e nuovi intercooler maggiorati. L'erogazione dei 770 Nm è lineare ma l'accelerazione è talmente forte da costringerci a spremere il volante con entrambe le mani, superati i 5.500 giri però le due turbine twin-scroll con wastegate azionate elettronicamente tirano una frustata devastante e allora sì che sperimenta sulla propria pelle la potenza infinita di questa vettura.

Il cambio SSC doppia frizione a 7 rapporti è un violino, inserisce le marce con una velocità disarmante e aumentando le tarature dal manettino powertrain diventa sempre più violento e veloce.
Tra le strade di montagna la McLaren 720S quasi danza, lo sterzo elettroidraulico è preciso ma non pesante e si riesce a godere ampiamente del telaio MonoCage II, una vera opera d'arte in carbonio.
La fusione uomo-macchina è totale, la 720S va esattamente dove il pilota dice di andare, esagera solo se siamo noi a volerlo e soprattutto mantiene un controllo sull'asfalto da far impallidire un'auto da competizione.

L'elettronica non è mai invasiva e lascia ampio margine prima di intervenire, se si è in vena di traversi c'è anche la funzione Variable Drift Control, in modo da impostare accuratamente quale angolo massimo di sbandata l'auto andrà a raggiungere... quasi come un videogioco.
L'assetto è a dir poco perfetto, il Proactive Chassis Control II dona alla vettura un'armonia incredibile ed è studiato appositamente per offrire il meglio in qualunque situazione.

È tanto una lama in curva quanto confortevole in città, non esageriamo nel dire che - consumi medi da 5 km al litro a parte - questa vettura può essere utilizzata tranquillamente tutti i giorni.
Ci sono 410 litri per i bagagli tra tonneau e trunk frontale, c'è il Cruise Control, il Lift System per superare dossi e rampe e il cambio in modalità Comfort inserisce addirittura la sesta marcia a 60 km/h. Girare in città è assurdamente piacevole con la 720S.

La McLaren 720S Spider secondo noi

Questa McLaren ha già scritto la storia, non saremo senz'altro noi a giudicare un'opera ingegneristica di questa portata. Ci limitiamo a dire che finché non si prova una 720S difficilmente si è in grado di capire pienamente il concetto di "velocità".

D'altro canto è una macchina talmente versatile che la si vorrebbe usare sempre, appunto la sua doppia anima è forse il suo più grande pregio. È ruvida ma allo stesso tempo confortevole, folle ma prevedibile e veloce da strappare un sorriso praticamente a ogni pressione del pedale destro.
La si porta a casa in versione Spider a partire da 293.000 euro, una cifra per pochissimi ma secondo noi ampiamente giustificata dalla ricerca e dalla raffinatezza che si cela dietro a questo progetto britannico.
Ci sono svariati optional, sia per la Coupé che per la Spider; la lista è davvero lunga e potete sbizzarrirvi sul configuratore online della McLaren 720S se volete, noi in redazione però non vorremmo mai privarci della guida senza tetto, dunque opteremmo per una Spider di partenza.
È vero, il telaio perde un pochino di rigidità e l'auto si appesantisce di circa 50 kg extra, ma parliamo comunque di un peso netto di soli 1.370 kg, meno di una hatchback segmento C.

Guidando open air tutto è amplificato, l'esperienza 720S da "mastosa" diventa "indimenticabile" e il feeling con la vettura diventa quasi più intimo.
McLaren ha posto l'asticella a un'altezza vertiginosa, non c'è da stupirsi quindi se questo modello rappresenta metà delle vendite del marchio di Woking. [Fotografie di @lorismacchi e @avuerre]