Come trasportare facilmente la bici in auto: la prova del Thule Upride 599

Il portabici Thule UpRide 599 è una valida soluzione per il trasporto delle biciclette in auto in tutta sicurezza.

Come trasportare facilmente la bici in auto: la prova del Thule Upride 599
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Esiste un sistema definitivo per il trasporto delle biciclette in auto? La risposta a questa domanda è un secco no, ecco perché il mercato offre tante alternative tra cui scegliere. Si trovano portabici da tetto come quelli da attaccare al portellone posteriore, senza contare le numerose soluzioni da utilizzare con un gancio traino, probabilmente le più comode e sicure ma anche le più costose. La scelta dipende dalle proprie esigenze, dal tipo di vettura e di bici che si intende trasportare.
Il Thule UpRide 599 è un portabici da tetto che fa della qualità il suo punto di forza, grazie a ottimi materiali e a una chiara sensazione di sicurezza durante la marcia. Lo abbiamo provato diversi giorni scoprendone i tanti pregi ma anche i (pochi) limiti, per un prodotto che riesce bene ad andare incontro alle esigenze dei ciclisti, preservando anche l'auto da eventuali danni durante l'utilizzo.

Montaggio semplice, ma il manuale deve essere più chiaro

Il montaggio di un sistema portabici è sicuramente uno degli scogli che scoraggiano gli indecisi sull'acquisto di un prodotto simile. In realtà la procedura di assemblaggio della proposta di Thule non è per niente complessa e la prima volta richiede circa un'ora.

Il portabici UpRide 599 ha ovviamente bisogno delle barre sul tetto per essere installato, nel nostro caso abbiamo utilizzato delle Thule Wingbar Evo, ma se ne possono utilizzare anche altre, purché provviste di canalina a T 20x20 mm o 24x30 mm (in questo caso serve un adattatore).
Il primo passo è quindi assemblare e poi montare le barre sull'auto, un processo semplice ma in cui consigliamo di fare attenzione al corretto taglio e posizionamento delle guaine in gomma. Queste infatti non sono di misura, probabilmente per renderle adatte anche ad altri prodotti Thule, e vanno tagliate con molta precisione per evitare che, una volta installate, creino dell'attrito durante l'inserimento del portabici.
Stessa cosa vale per il fissaggio delle guaine, che fanno da guida per il sistema di 'aggancio a "T" del portabici: basta un piccolo errore nel posizionamento per vedersi formare delle zone ondulate, che rendono più difficoltoso il successivo inserimento dell'UpRide. Avremmo preferito delle guaine già di misura, per il resto l'installazione delle barre è molto semplice e si conclude con il fissaggio tramite una chiave dinamometrica inclusa nella confezione.

Un piccolo appunto va poi al manuale di istruzioni, che include informazioni per più modelli e non sempre è chiaro nello spiegare a quale faccia riferimento.
Discorso completamente diverso invece per il portabici UpRide 599, che arriva praticamente già montato, bisogna solo fissare pochi elementi e il gioco è fatto. Attenzione però che anche qui il manuale fa riferimento a più modelli, facendo sembrare l'assemblaggio più complesso di quanto in realtà sia.

Adatto a molte bici, non per quelle elettriche

UpRide 599 è pensato per biciclette tradizionali, il peso massimo trasportabile è infatti di 20 Kg. Complice il peso delle batterie, una bicicletta elettrica supera spesso questa soglia, meglio controllare prima il peso per essere sicuri che il sistema sia compatibile con la propria bici.

A livello di dimensioni invece la compatibilità è molto ampia, si passa da bici con ruote da 20 a 29 pollici, mentre l'ampiezza della gomma può arrivare a 3", salendo a 5" utilizzando un adattatore a parte. Abbiamo detto che il primo assemblaggio richiede circa un'ora, quelli successivi sono però molto più rapidi, merito del sistema di aggancio e della sinergia con le barre Wingbar Evo. Basta infatti sbloccare la copertura in plastica laterale delle barre e inserire gli agganci a "T" nelle apposite sedi. A questo punto si possono richiudere le coperture e fissare il portabici in modo più saldo attraverso tre agganci che vanno stretti con forza, per rendere il tutto più stabile.
Noi abbiamo provato un sistema con un solo UpRide 599, ma se ne può aggiungere tranquillamente un secondo. Il posizionamento della bici è semplice se si è di altezza media, per i più bassi invece qualche difficoltà in più c'è e va messa in conto, noi abbiamo utilizzato una piccola scala, una procedura che aumenta leggermente il rischio di danneggiare la vettura. Ad ogni modo il fissaggio avviene tramite una cinghia ferma ruota al posteriore, ancorata a un supporto regolabile per adattarsi a biciclette di diverse lunghezze.

All'anteriore invece la ruota viene fermata tramite un sistema a doppio aggancio, che la mantiene salda in posizione. Non c'è contatto tra il telaio della bici e l'UpRide 599, così come non c'è alcun contatto con la scocca della vettura. In questo modo si possono caricare anche bicilette con telaio in fibra di carbonio, senza che questo venga danneggiato durante il trasporto. In aggiunta a questo è presente anche un cavo antifurto integrato nella scocca del portabici, molto utile se ci si ferma da qualche parte durante il trasporto.

A tal proposito, l'utilizzo delle barre e dell'UpRide 599 può causare un aumento del rumore a bordo, a causa della modifica dei flussi d'aria all'esterno della vettura. Nel nostro caso non ne abbiamo avvertiti, ma tutto dipende dal posizionamento e anche dal tipo di bicicletta trasportata. Durante la guida la sensazione di sicurezza è totale, anche superando in 100 Km/h non si avvertono suoni o vibrazioni particolari.

Thule Il kit di Thule ci ha convinto appieno, perché da un lato preserva la bicicletta caricata, dall’altro anche la vettura, visto che non c’è il minimo contatto con la carrozzeria, al contrario di quanto avviene, ad esempio, con i portabici fissati al lunotto posteriore. Certo tutto questo ha un costo, tra barre (circa 112 euro su Amazon) e portabici (280 euro su Amazon) si arriva quasi a 400 euro totali. Sul mercato ci sono soluzioni che costano sicuramente meno, ma resta il fatto che la qualità Thule si vede, soprattutto nei confronti delle soluzioni low cost, che spesso si portano dietro fin troppi limiti.