Apple CarPlay, WhatsApp e Siri alla prova su Volkswagen Golf 2018

Abbiamo messo alla prova Apple CarPlay con il sistema di infotainment Discovery Pro della Volkswagen Golf 2018, mettendone in mostra pregi e difetti.

Apple CarPlay, WhatsApp e Siri alla prova su Volkswagen Golf 2018
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Le case automobilistiche puntano sempre di più sulla tecnologia. Basta dare uno sguardo alle vetture uscite negli ultimi anni per capire come smartphone, infotainment e tutto ciò che ruota intorno al concetto di "Smart" abbia raggiunto un'importanza fondamentale per i guidatori, che possono oggi contare su diverse alternative. Ai classici sistemi proprietari presenti nelle vetture si sono infatti aggiunti anche Apple CarPlay e Android Auto, sistemi operativi pensati espressamente per equipaggiare i veicoli di oggi e di domani.
Le due piattaforme sono ottimizzate per ridurre al minimo le distrazioni, non ci sono dunque funzionalità avanzate e complesse da gestire, ma solo il necessario per integrare i canonici servizi utilizzati su smartphone all'interno della propria auto. Oggi vi parliamo di Apple CarPlay, OS della casa di Cupertino che porta l'esperienza d'uso iPhone direttamente all'interno della vettura. Per la prova, abbiamo utilizzato una Volkswagen Golf 2018, dotata di sistema sistema Discovery Pro con schermo da 9.2 pollici.

Configurazione e impressioni generali

Prima di partire è bene precisare una cosa: allo stato attuale, Apple CarPlay offre un numero ristretto di funzionalità. Durante la nostra prova abbiamo cambiato spesso da questo al sistema proprietario Volkswagen, preferendo il secondo, ciononostante CarPlay offre alcune peculiarità uniche che andremo ad analizzare, a partire dall'interfaccia, molto minimale.
Per iniziare ad utilizza CarPlay è necessario collegare il telefono alla vettura tramite cavo. Esistono già alcune auto che supportano il suo utilizzo senza una connessione cablata diretta, ma non è questo il caso della Golf. Una volta connesso, la procedura di pairing è molto semplice: sullo schermo dell'iPhone viene visualizzato un pop-up che chiede se si intende procedere con l'utilizzo di CarPlay. Dato il consenso, al successivo utilizzo non sarà più necessario ripetere la procedura. Il menù che si presenta sullo schermo dell'auto riprende in pieno lo stile Apple, dalle icone alle funzionalità. Il funzionamento dell'interfaccia avviene tramite due metodi di input: quello tattile, attraverso il touch screen del sistema Discovery Pro, e attraverso Siri, l'assistente vocale di Apple. Siri è certamente uno degli aspetti più positivi di CarPlay, di fatto replica le funzioni disponibili su smartphone direttamente nella vettura. È possibile quindi inviare SMS o anche messaggi di Whatsapp, il tutto senza mai toccare lo schermo, semplicemente parlando. La voce è certamente il metodo di controllo prediletto da CarPlay, e il motivo è semplice: distrarre il meno possibile il guidatore.
Questo è importante per capire il motivo che ha portato Apple ad offrire un numero limitato opzioni per il suo OS dedicato alle auto. Browser web, giochi e app non essenziali sono escluse da CarPlay per evitare di generare distrazioni che possono creare problemi durante la guida. Lo sviluppo dell'OS è dunque guidato da una duplice esigenza: da un lato offrire funzionalità uniche, dall'altro però non fornire al guidatore un pretesto per togliere gli occhi dalla strada.

Cosa fare con CarPlay

Il menù principale, complice anche lo schermo di dimensioni generose della Golf utilizzata per la prova (da 9.2 pollici) appare leggermente spoglio. Le app presenti sono le uniche installate nel dispositivo utilizzato compatibili con CarPlay, ma ce ne sono anche altre nello store di iOS, come ad esempio Spotify, Amazon Music o Tidal. In generale, quasi tutte le applicazioni utilizzabili sono legate a servizi di streaming audio, non solo musicale. Troviamo infatti anche Audible e Audiobooks ad esempio, una cerchia ristretta ma funzionale. Sulla sinistra troviamo delle icone con le principali applicazioni utilizzate, sotto al quale viene visualizzata l'ora, la qualità del segnale telefonico e infine il classico tasto Home di Apple per tornare al menù principale. Lo stile grafico riprende in pieno quello visto su iPhone, a partire dalla sezione dedicata alle chiamate, di fatto identica a quella di iOS. Da qui si possono scorrere i propri contatti, o la lista dei preferiti, oppure è possibile ascoltare la segreteria o digitare un numero direttamente sul touch screen. Quasi sempre, queste operazioni non necessitano che il guidatore sposti lo sguardo dalla strada, perché Siri riesce molto bene a sostituire il touch screen. Basta infatti pronunciare la classica formula "Ehy Siri" per richiamare il contatto desiderato e far partire la chiamata, niente di più semplice. Il sistema funziona bene ed è preciso, durante i test non abbiamo riscontrato mancati riconoscimenti dei comandi vocali.
Stessa cosa vale per Apple Music: anche in questo caso, è possibile chiedere a Siri di riprodurre un determinato brano, playlist o radio. L'interfaccia è curata e tutte le funzioni presenti nella controparte mobile sono disponibili anche su CarPlay. Vero che collegando attraverso il bluetooth il telefono al sistema Discovery Pro è possibile ascoltare la propria libreria Apple Music, ma in questo caso si perde l'integrazione con Siri e l'interfaccia non riproduce in modo corretto le copertine degli album. Non certo una cosa fondamentale, ma con CarPlay l'interfaccia è decisamente più piacevole alla vista durante la riproduzione musicale.

Da non sottovalutare anche la questione relativa alla qualità audio, soprattutto nel caso della vettura di prova, dotata di un impianto Dynaudio, un optional da 700€ che se utilizzato con sorgenti di qualità può dare molte soddisfazioni. Durante l'utilizzo, abbiamo notato una migliore resa sonora utilizzando il cavo, derivante da una compressione migliore del suono, che non deve sottostare ai limiti imposti dal Bluetooth.
Discorso a parte merita il navigatore integrato in CarPlay, basato sul servizio Mappe di Apple. La nostra preferenza, e quella della maggior parte degli utenti italiani, va al servizio concorrente, Google Maps, più completo e ricco di informazioni, ma purtroppo non è presente nell'OS. Questo potrebbe essere un problema, che potrebbe spingere l'utilizzatore ad usare il navigatore dell'auto, uscendo così da CarPlay.

La messaggistica, e Siri, fanno la differenza

Come abbiamo visto finora, se si esclude Apple Music, non ci sono grandi motivi per preferire CarPlay al sistema Discovery Pro presente sulla Golf. Le chiamate vengono gestite via bluetooth, stessa cosa per la musica, sfruttando per altro l'assistente vocale della vettura, ed è possibile inoltre utilizzare l'ottimo navigatore Volkswagen. L'assistente vocale del gruppo tedesco però è meno versatile di Siri, che permette di inviare SMS ma anche messaggi su WhatsApp, uno novità arrivata solo di recente su CarPlay. Il sistema è piuttosto evoluto e consente di gestire il servizio completamente con la voce. Ad esempio, basta pronunciare "Hey Siri, invia un messaggio su WhatsApp a xxx" per iniziare a dettare il testo. Prima dell'invio, questo viene riletto per confermare la corretta comprensione delle parole, a quel punto viene consegnato al mittente. Per evitare qualsiasi distrazione, Siri si occupa anche della lettura dei messaggi in ingresso, in modo che il conducente non debba mai togliere gli occhi dalla strada. Il sistema funziona piuttosto bene, certo Siri non è ancora molto fluido nella lettura testuale ma riesce comunque a raggiungere il suo scopo, al netto di un paio di crash dell'app che abbiamo riscontrato in modo saltuario.

Volkswagen Apple CarPlay è un'alternativa, per ora limitata, al sistema operativo proprietario Volkswagen. Rispetto a questo, l'elemento in più è sicuramente Siri, che funziona meglio dell'assistente vocale del gruppo tedesco e si integra alla perfezione con WhatsApp. Anche Apple Music è ben implementato all'interno dell'interfaccia pensata da Apple, presentando le stesse funzioni della versione mobile. Purtroppo, oltre a questi due elementi, Apple CarPlay ha ben poco altro da offrire, e l'assenza di Google Maps tra le applicazioni disponibili non farà certo piacere agli utilizzatori. Nel nostro caso, dopo la prova, siamo tornati ad utilizzare il sistema di infotainment Volkswagen, più versatile e ricco di funzioni. Non si tratta di una bocciatura per CarPlay tuttavia, perchè l'OS di Apple ha tutto il tempo per evolversi e migliorare, ma sempre con un occhio di riguardo verso la sicurezza, senza distrarre troppo il guidatore dalla strada.