Abbiamo provato il nuovo Xiaomi 1S: la rivoluzione delle piccole cose

Abbiamo provato il nuvo monopattino elettrico Xiaomi 1S, presentato appena lo scorso 15 luglio e in arrivo nei negozi. Cos'è cambiato?

Abbiamo provato il nuovo Xiaomi 1S: la rivoluzione delle piccole cose
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Lo scorso 15 luglio Xiaomi ha presentato, tramite un evento trasmesso in diretta streaming in tutto il mondo, i suoi nuovi monopattini elettrici 2020. Ben tre modelli, tutti dalle caratteristiche ben definite e con prezzi che spaziano da 299,90 euro a 529,90 euro, adatti insomma a ogni esigenza e tasca. Se la prima cifra si riferisce allo Xiaomi Mi Electric Scooter Essential, di cui la società cinese ha rivelato poco a dir la verità, al top della gamma troviamo l'atteso Xiaomi Mi Electric Scooter Pro 2, che aggiorna ciò che di buono è stato fatto - negli anni passati - con il Pro di prima generazione. Fra questi due modelli però esiste una "via di mezzo", particolarmente interessante: pensiamo allo Xiaomi Mi Electric Scooter 1S, che da ora in poi chiameremo Xiaomi 1S per ottimizzare tempi e spazi.
Questa variante costa di listino 429,90 euro e va a sostituire in tutto e per tutto il classico Xiaomi Mi Electric Scooter di prima generazione, anche conosciuto come Xiaomi M365; l'M365 si trova ancora nelle grandi catene di elettronica e costa all'incirca 349 euro, significa che a parità di caratteristiche (almeno in apparenza) la società cinese ha alzato l'asticella del prezzo di 80 euro, attenzione però a storcere subito il naso (come pur abbiamo fatto, lo ammettiamo, dopo la fine del Global Launch di qualche giorno fa). Xiaomi "non ha cambiato nulla per cambiare tutto", andiamo dunque a scoprire la rivoluzione delle piccole cose.

Cosa cambia?

Per capire meglio di cosa stiamo parlando, iniziamo a snocciolare le caratteristiche principali di questo nuovo Xiaomi 1S. Da scheda tecnica, questo monopattino elettrico è in grado di percorrere ben 30 km con una singola carica, ha gomme a camera d'aria da 8,5 pollici, pesa 12,5 kg e dunque è anche facilmente trasportabile. La sua velocità massima, raggiungibile in modalità Sport, è di 25 km/h, così come normativa europea impone; abbiamo poi la modalità Standard che limita leggermente la velocità massima e quella A piedi, contrassegnata da una specifica icona sul display, che non va oltre i 6 km/h, l'unica velocità consentita per legge in zone pedonali. A proposito di display: al contrario del primo M365, abbiamo un comodo "monitor" LCD posizionato sul manubrio, ereditato di peso dal Mi Electric Scooter Pro, capace di mostrare le principali info di marcia e l'accensione delle luci.
Già, perché lo Xiaomi 1S ha anche un faro LED anteriore di colore bianco e un secondo LED rosso al posteriore. Di serie ha poi un ottimo campanello , che serve anche a bloccare il manubrio una volta ripiegato, e un freno a disco di buona fattura - senza dimenticare il classico cavalletto, fondamentale per mantenere sollevato il monopattino. Insomma, da scheda tecnica sembrerebbe un buco nell'acqua: un nuovo monopattino che ha le medesime caratteristiche del modello che va a sostituire ma capace di costare 80 euro in più. In realtà dietro la superficie c'è molto di più.

La rivoluzione delle piccole cose

Appena tirato fuori dalla scatola, nella quale è comunque assemblato per il 95%, basta poi avvitare giusto 4 viti per avere il monopattino pronto all'uso, si nota subito come lo Xiaomi 1S abbia materiali migliori rispetto alla prima generazione. La pedana di metallo, le parti in alluminio e gli elementi in plastica sembrano ora "di un gradino superiore", lavorati meglio rispetto al passato e dall'aspetto leggermente più "Premium", che mai restituiscono la sensazione di avere fra le mani un veicolo creato al risparmio. Xiaomi ha poi aggiunto nuovi catarifrangenti laterali al posteriore e all'anteriore, così da migliorare la visibilità del monopattino nelle ore notturne, una delle migliori novità però è rappresentata dall'impianto di illuminazione, riveduto e corretto a 360 gradi. Al posteriore non abbiamo più il fanalino striminzito della prima generazione ma un LED rosso più grande e visibile, posto fra l'altro su un elemento di plastica pronto ad accogliere una targa qualora un giorno venisse introdotta anche in Italia per veicoli di questo tipo (in Germania sono già obbligatorie).

All'anteriore abbiamo poi, finalmente, un faro LED realizzato a regola d'arte: dite pure addio ai pessimi LED tondi e imprecisi visti su M365 e M365 Pro, sul nuovo 1S (e di sicuro anche sul nuovo Pro 2) abbiamo un faro degno di questo nome, molto luminoso e con fascio "a goccia", capace di illuminare molto bene l'area di fronte al manubrio. Forse è la novità che più abbiamo apprezzato. Sempre parlando di "rivoluzione delle piccole cose", Xiaomi ha reso più solido il copriruota posteriore, che nei modelli precedenti era a dir poco ballerino, dall'aspetto fragile e "cheap".

Ora ha un aspetto più solido, inoltre è stato bloccato con due aste di metallo, ha dunque smesso di andare "su e giù" come se non ci fosse un domani. Per chiudere dobbiamo parlare di una sterzata "scattosa", impercettibile in fase di marcia ma che a monopattino fermo può evitare il movimento non voluto della pedana - che spesso finiva dritta sulle caviglie.

Ascoltare la community

Il produttore cinese ha dunque aggiornato il suo modello "mediano" nel modo più intelligente possibile: ha conservato le già ottime caratteristiche tecniche della prima generazione e ha ascoltato la sua community, andando a risolvere pressoché tutte le piccole grandi criticità riscontrate negli anni - portando sul mercato europeo una nuova iterazione estremamente matura, realizzata con ottimi materiali e ricca di dettagli funzionali. Per ovvie ragioni non sappiamo come si comporta sul lungo periodo il blocco del tubo centrale, che però sembra abbastanza solido pur rimanendo identico al recente passato in quanto a meccanismo.
Mettendo poi "in moto" lo Xiaomi 1S ci si sente subito a casa, si ritrova in un istante tutta la tradizionale qualità dei monopattini dell'azienda arancione - che questa volta ha anche stampato un bel logo mi.com sul tubo principale, rendendo meno anonimo il design generale del dispositivo. Il motore da 250W installato nella ruota anteriore ha dimostrato di avere uno scatto deciso in modalità Sport, è riuscito a mantenere i 24/25 km/h anche su terreni non perfettamente asfaltati e inoltre ha risalito pendenze non indifferenti.

Oltre il 14% si arrende, dunque potreste avere qualche difficoltà a salire le rampe dei garage sotterranei, per l'utilizzo in città però non dovreste avere alcun problema (noi lo abbiamo testato con sopra 55 kg del conducente più uno zaino fotografico, una mirrorless Sony da circa 1,5 kg con l'obiettivo montato, una GoPro HERO8 Black con supporto Chesty, un casco da bici). Per avere un po' di potenza in più e scalare salite fino al 20% tocca puntare allo Xiaomi Mi Electric Scooter Pro 2, ma questa è una storia di cui parleremo prossimamente...

Arriviamo così all'autonomia: Xiaomi dichiara 30 km con una singola carica e nel mondo reale non siamo poi troppo lontani. E non in modalità "A piedi" ma in modalità Sport. Abbiamo percorso, ad esempio, 25,4 km consumando poco più dell'80% di batteria, lungo un percorso abbastanza vario fatto di discese e salite - anche importanti. Abbiamo di fatto consumato un bel 10% solo lungo 1 km particolarmente impegnativo, recuperando poi qualcosa nelle zone in discesa. La velocità media è stata infatti di 21,5 km/h, con il monopattino che si è arreso solo lungo un tratto di pochi metri che mette tradizionalmente in difficoltà quasi tutti i ciclisti di passaggio (lontani da Milano, abbiamo testato lo Xiaomi 1S su un percorso ciclabile nel Parco Nazionale del Pollino).

Al netto di qualche metro percorso "a spinta", il nuovo monopattino cinese ci ha divertito lungo tutto il percorso. Certo l'assenza dell'ammortizzazione si fa ancora sentire, le gomme a camera d'aria attutiscono parecchi colpi ma basta un asfalto un po' irregolare per "ballare la samba", con vibrazioni importanti da gestire tenendo ben saldo il manubrio (di sicuro abbiamo fatto cose pressoché proibitive con ruote piene). Cosa possibile anche grazie al Cruise Control di serie, che blocca l'accelerazione e ci permette di concentrarci sulla strada.
Non ci resta che parlare del freno a disco in dotazione, dal quale ci saremmo forse aspettati una frenata un tantino più decisa ma che comunque funziona bene con le velocità ridotte del monopattino. A 25 km/h lo spazio di frenata è abbastanza breve, inoltre con un po' di mestiere funziona ottimamente anche in discesa, dove comunque abbiamo il freno motore che ci dà una mano. A tal proposito è presente anche la frenata rigenerativa, che possiamo impostare su tre livelli differenti, Debole, Media e Forte. Opzioni come la frenata rigenerativa e il Cruise Control si possono impostare tramite l'applicazione Xiaomi Home.

Un'app tuttofare

Purtroppo il produttore cinese non ci ha ancora regalato un'app dedicata soltanto ai suoi monopattini, bisogna obbligatoriamente passare per l'applicazione di domotica utile anche a controllare dispositivi smart come lampade, interruttori e quant'altro. Una volta all'interno, abbiamo un'interfaccia che ricorda da vicino l'app di Segway (azienda che comunque condivide con Xiaomi parte dell'elettronica in ambito monopattini). Via software, che si connette tramite bluetooth, possiamo bloccare il motore del monopattino, controllare i chilometri percorsi nel ciclo vitale, quelli del viaggio attuale, la velocità media, la velocità istantanea e gestire le opzioni extra.

Possiamo infatti attivare/disattivare il Cruise Control, tenere sempre accesa la luce posteriore, gestire la frenata rigenerativa, ripristinare le impostazioni di fabbrica e altre utility di questo genere. Magari non è un'applicazione particolarmente accattivante ma è funzionale, diretta, senza grossi fronzoli. Inoltre la connessione bluetooth ci è sembrata molto più stabile rispetto al passato, è veloce e non abbiamo mai avuto disconnessioni inaspettate.

Xiaomi Mi Electric Scooter 1S Questo nuovo Xiaomi Mi Electric Scooter 1S ci ha davvero sorpresi in positivo. A livello di design e caratteristiche, diciamolo, non è cambiato praticamente nulla rispetto alla generazione precedente. Il produttore cinese ha però operato una vera e propria "rivoluzione delle piccole cose", andando a risolvere tante criticità "minori". Il LED anteriore è adesso un faro a tutti gli effetti, inoltre il LED rosso posteriore è più grande, i materiali sono di migliore fattura, abbiamo un ottimo display anche sul modello da 30 km e la batteria rispetta l'autonomia promessa da Xiaomi. Il vecchio M365 è oggi più maturo e completo, anche se questo significa un prezzo maggiorato di 80 euro. Un "obolo" che forse vale la pena di spendere per un dispositivo aggiornato e perfettamente in regola con le leggi attuali - ha persino un alloggiamento targa, per ogni evenienza. Con delle gomme Tubeless antiforatura avremmo avuto il capolavoro definitivo, ma la perfezione - lo sappiamo - non può esistere.