A bordo della nuova Focus ST all'attacco delle Dolomiti

Abbiamo percorso con la nuova Ford Focus ST più di 250 km in meno di 24 ore sulle impervie strade del Trentino Alto Adige. Ecco com'è andata.

A bordo della nuova Focus ST all'attacco delle Dolomiti
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Dopo quasi un anno dalla nostra prova efettuata in pista, abbiamo deciso di mettere nuovamente sotto stress la nuova Focus ST da 280 CV con un super test sui passi delle Dolomiti.
Con più di 950 km percorsi in meno di 24 ore tra autostrada, passi di montagna, tornanti e dopo aver preso un sacco di pioggia siamo riusciti a testare la sportiva segmento C di Ford in ogni condizione possibile.
Risultato? Ci siamo divertiti parecchio e siamo rimasti veramente soddisfatti di questo piccolo missile a trazione anteriore anche se tutto sommato, dopo aver assaggiato l'arroganza della sorellina Fiesta ST, ci saremmo forse aspettati un po' più di pepe...

Quiete prima della tempesta

Tra Milano e Campitello di Fassa, nostro primo checkpoint, abbiamo percorso esattamente 320 km di cui un buon 90% in autostrada. Qui abbiamo potuto esplorare con calma l'abitabilità della Focus ST Mk IV oltre che fare i conti con l'ultimo sistema di infotainment disponibile su questa vettura, il SYNC 3.
Gli interni sono caratterizzati da una "normalità" quasi spiazzante, se non fosse per sedili Recaro in pelle-alcantara (gli stessi montati sulla Fiesta ST ma questa volta regolabili elettronicamente) e il volante con corona tagliata, sembrerebbe quasi di trovarsi su una variante non sportiva. Questo non è assolutamente un difetto, anzi, noi abbiamo particolarmente apprezzato lo stile pulito e semplice della plancia, ma probabilmente qualche elemento corsaiolo extra non avrebbe guastato.
L'abitabilità a bordo è assolutamente soddisfacente, la seduta di guida è ben posizionata e l'ergonomia del volante è ottimale così come lo è la distanza tra gambe e leva del cambio. Lo spazio per i passeggeri posteriori c'è ed è pure abbondante mentre il vano bagagli offre 375 litri di capienza, non una grandissima cubatura ma comunque più che sufficiente per viaggi normali e guida da tutti i giorni.

Durante il lungo tratto di autostrada tra Lombardia e Trentino Alto-Adige abbiamo poi avuto modo di provare il comparto tech della vettura facendo gran uso di BLIS (rilevatore angolo cieco), mantenitore di corsia e Cruise Control Adattivo (di serie) che si sono rivelati una vera manna, molto facili da gestire e assolutamente un must.

Il SYNC 3, installato su un touch monitor a sbalzo da 8 pollici, si è rivelato tutto sommato un buon compagno di viaggio, merito soprattutto di Apple CarPlay (disponibile solo con cavo), anche se abbiamo dovuto litigare un po' col sistema, tra freeze randomici e perdita dell'audio dalle casse.
Alla fine il viaggio è stato rilassante, l'auto è ben insonorizzata e l'ottimo impianto B&O ci ha tenuto arzilli per tutta la durata del tragitto, mentre i consumi non sono stati stratosferici ma comunque nella media della categoria: con il Cruise a 120 km/h siamo riusciti a tenere una media di 13 km/l circa.

All'attacco

La mattina ha l'oro in bocca e quindi, dopo aver fatto rifornimento alla Focus, siamo partiti decisi verso il passo Sella e il passo Gardena.
Finalmente abbiamo potuto inserire la modalità Circuito, dove sterzo e assetto diventano più rigidi, il sound si incattivisce con qualche scoppiettio in cambiata, il controllo di trazione si disinserisce e si attiva il sistema anti-lag che permette di ridurre il turbo spool considerevolmente.
Fin dalle primissime curve capiamo di che pasta è fatta la sorella maggiore della piccola Fiesta: il DNA è lo stesso e lo si percepisce non appena si inizia a pestare sul pedale destro.
Il telaio è davvero eccezionale, preciso, composto e lavora benissimo accoppiato all'assetto a variazione elettronica che è in grado di autoregolarsi ogni 2 millisecondi in base alle condizioni della strada. Troviamo infatti una soluzione a quattro sospensioni indipendenti, McPherson all'anteriore e a doppio braccio oscillante al posteriore, che sacrifica un po' di comfort per una tenuta di strada micidiale.

Lo sterzo è tenace come ci si aspetterebbe da un'auto di questa categoria e riesce a comunicare alla grande le sensazioni che arrivano dalle due ruote anteriori. Nelle curve più secche permette poi di sterzare senza staccare la mani dal volante, un grandissimo plus. Ottimo anche l'impianto frenante che non siamo mai riusciti a mettere in crisi, presente con dischi lisci ventilati da 330 mm al frontale con pinza a 2 pistoncini e dischi solidi da 302 mm con pinza monopot al posteriore.

Nelle curve veloci a S, dove i trasferimenti di carico tenderebbero a impensierire molte vetture, la Focus ST si comporta egregiamente anche per merito del differenziale autobloccante elettronico (eLSD) predisposto di serie sul turbo benzina.
Chiariamo: non è (purtroppo) come un differenziale meccanico ma permette comunque di uscire dalle curve con molto grip tenendo a bada il poco ma fisiologico sottosterzo della vettura.

Sui tratti tortuosi della Val Gardena la Focus si è arrampicata molto bene e non ha mai mostrato segni di cedimento. Il motore, un 2.3 L Ecoboost con turbina twin-scroll eroga la bellezza di 280 CV e 420 nm di coppia, più che sufficienti per aggredire le strade di montagna. Ford dichiara la bellezza di 250 km/h di velocità massima e uno 0-100 coperto in appena 5,7 secondi.

Il cambio poi è una chicca niente male, corsa corta e innesti precisi ve lo faranno amare e se poi ci abbiniamo la funzione di Rev-Matching in scalata, disponibile nella modalità Active (fondi scivolosi), Sport e Circuito, allora il divertimento è assicurato. Quest'ultimo sistema infatti esegue il pareggio dei giri motore in scalata, praticando un tacco-punta automatico che altrimenti sarebbe impossibile da fare manualmente vista la posizione del pedale del freno troppo in alto rispetto all'acceleratore.

Dopo una piccola pausa a metà giornata abbiamo messo le ruote verso il celeberrimo passo Giau e per non farci mancare nulla è iniziato a piovere molto forte. Modalità Active per fondi scivolosi? No grazie, l'abbiamo testata e nonostante funzioni più che bene abbiamo preferito tirare il collo alla Focus ST in modalità Sport sul bagnato... e che spettacolo. Grazie all'assetto e alle superbe gomme montate di serie, le Michelin Pilot Sport 4S, la hot hatchback di Ford non ha fatto una piega. In uscita dalle curve, anche quelle più impegnative, non ha quasi mai trovato difficoltà a prendere trazione mentre in frenata è risultata sempre composta e mai nervosa. Promossa quindi a pieni voti anche in modalità gommone.

Verdetto finale

La Focus ST di quarta generazione è indubbiamente un ottimo prodotto. Fuori si presenta divinamente, aggressiva ma non eccessivamente trash. Spoiler, minigonne e paraurti bombati sono perfettamente integrati nella forma dell'auto e non risultano affatto esagerati. Il doppio scarico in acciaio, in un periodo dominato da finti terminali e tip cromati, è un ottimo plus che abbiamo davvero apprezzato. Kudos anche per il sound della vettura, feroce e corposo, mentre gli scoppi in rilascio sono quel gimmick immancabile che su un'auto di questo genere è sempre gradito.
Infine il colore, un vistoso Orange Fury, attira sempre un sacco di sguardi (e complimenti) ma se preferite qualcosa di più sobrio c'è sempre il classico Performance Blue o l'Agate Black.
La genetica è la stessa della Fiesta ST, ma la Focus è più matura e pacata. Non curva su tre ruote, il peso extra (1508 in kg in ordine di marcia) si fa sentire ma dinamicamente non potrà che farvi divertire essendo parte del suo DNA.
Spazio abbondante, dotazioni tecnologiche di ultima generazione e un'ottima insonorizzazione poi la rendono una daily car di tutto rispetto. Si inserisce perfettamente in quel buco di mercato tra una Golf GTI Performance e una Megane RS Trophy, è molto simile alla Hyundai i30N ma meno esasperata e più borghese.

Ovviamente non è esente da difetti, ma dopo averla guidata su strade di prima classe come quelle del Trentino è quasi lecito dimenticarseli.
Gli interni non sono il massimo in termini di rifiniture, alcune plastiche scricchiolano un po' troppo e i trim della plancia cubicati simil fibra carbonio sono una soluzione improponibile su un'auto sportiva di questo calibro e prezzo, mentre in modalità Sport e Circuito l'ottimo sound del propulsore è soppiantato da quello finto che esce dalle casse e il motivo proprio non lo capiamo.

Infine due appunti sul motore. Nonostante la potenza dichiarata di 280 CV, non è così cattivo come ci si aspetterebbe, anzi a tratti sembra fin troppo docile. Manca l'effetto wow "attaccasedile", colpa forse dell'erogazione piuttosto lineare, ma soprattutto da ferma la Focus non è un razzo, anche usando il Launch Control.
Verrebbe da dire "è intelligente ma non si applica", ma la realtà dei fatti è che al prezzo di 38.500 euro chavi in mano (ma ci sono un sacco di offerte sul nuovo online con cifre che si avvicinano anche ai 30.000 netti) Ford offre un prodotto completo e molto prestazionale, anche se prima di arrivare alla maturazione completa manca ancora un piccolo passo. Peccato solo per il superbollo e ciò che ne consegue, è un malus non da poco (e tutto italiano) che restringerà di molto il mercato di questa vettura.