A St. Moritz con la Lamborghini Miura Millechiodi e Alessandro Farmeschi

Durante il prestigioso evento The I.C.E a St. Moritz abbiamo intervistato Alessandro Farmeschi, Global After Sales Director di Lamborghini.

A St. Moritz con la Lamborghini Miura Millechiodi e Alessandro Farmeschi
Articolo a cura di

Uno degli eventi più attesi dell'anno per gli amanti dei motori storici è sicuramente il The I.C.E., concorso di eleganza che si tiene sul lago congelato di St. Moritz, tra le magnifiche montagne della Valle Engadina. In questo stupendo contesto Lamborghini ha deciso di partecipare e festeggiare il suo 60esimo anniversario portando presso la città svizzera una delle vetture più particolari al mondo, una Miura P400 S dal pittoresco soprannome "Millechiodi" dotata della sempre più ambita Certificazione di Autenticità Storica.
Nella giornata di sabato 25 febbraio 2023, nel pieno della manifestazione su ghiaccio, abbiamo avuto il piacere di intervistare Alessandro Farmeschi, ex CEO di Lamborghini Americas e attualmente Global After Sales Director a Sant'Agata Bolognese, per scoprire alcune curiosità sulla "Millechiodi" e l'attività del Polo Storico dietro a questa leggendaria vettura (ricordiamo a proposito che l'ultima Aventador ha omaggiato la Miura P400 Roadster).

Una vettura leggendaria: la Miura Millechiodi

Buongiorno Alessandro e grazie per averci ospitato. La Miura "Millechiodi" è senz'altro una delle stelle più brillanti qui al The I.C.E e come ben sappiamo non è un'auto di serie ma deriva da una Miura P400 S. Perché il Polo Storico ha iniziato a interessarsi a questa vettura così particolare?
II Polo Storico di Lamborghini ha il compito di preservare l'heritage dell'azienda attraverso certificazioni di autenticità e originalità, questo coinvolge ovviamente anche i processi di restauro. La "Millechiodi" è una vettura decisamente più unica che rara, ma nella sua vita ha subito diversi interventi e ha avuto una storia da un lato curiosa ma dall'altra parte anche travagliata.

Quindi anche la storia di quest'auto è un valore aggiunto per la sua certificazione?
Assolutamente. La "Millechiodi" non è una Miura classica, nasce da una P400 S con numero di telaio 4302 e color Blu Notte. Nel 1975 due amici (Walter Franchi/Giovanni Sotgiu) ed ex proprietari della Miura Jota di Bob Wallace decidono di acquistare questa vettura che qualche tempo prima aveva avuto un incidente e di trasformarla in qualcosa di nuovo.
Beneficiando di un'epoca in cui certe modifiche erano possibili hanno voluto riprendere il design della Jota ed evolverlo, creando una macchina unica e soprattutto sopravvissuta fino ai giorni nostri, cosa non scontata. La particolarità di questa vettura quindi è il fatto di essere stata riprodotta dagli ex proprietari secondo i dettami stilistici dell'epoca, senza stravolgere la linea della Miura.

Franchi e Sotgiu hanno reso omaggio alla one-off di Wallace e al mondo racing riuscendo a mantenere il design iconico della vettura di partenza, quasi fosse un modello 1 di 1, e per noi del Polo Storico questo è un valore immenso.

A proposito di mondo racing: si dice che nelle linee della "Millechiodi" ci sia anche un po' di Porsche 917 (auto vincitrice a Le Mans nel 1970 e 1971)...
Questa è un'auto nata nel periodo d'oro delle corse, all'epoca avere una vettura che somigliasse alle auto da competizione era un trend. Non a caso il motivo che ha dato poi a questa Miura il nome di "Millechiodi" è appunto l'uso dei rivetti e questo si lega alla perfezione con il DNA di Lamborghini.
Il nostro marchio sin dagli albori propone soluzioni tecniche "unexpected", l'uso dei rivetti è tipico del mondo aeronautico, settore con cui tra l'altro condividiamo la filosofia dei materiali compositi e strutture leggere, ma all'epoca era anche largamente utilizzato sulle auto da corsa.

Prima ci parlava di storia travagliata. Quanto è stato difficile avere uno storico completo per il Certificato di Autenticità Storica?
La "Millechiodi" come accennato prima nasce con una verniciatura Blu Notte, poi è diventata Verde Racing, è stata venduta diventando Rossa e infine con l'ultimo restauro del 2018 è tornata Verde Racing. In tutto questo non dimentichiamoci che è stata anche incidentata.
Dal 24 ottobre 1969 a oggi la Miura è passata di mano moltissime volte e per ottenere il certificato bisogna identificare la storia della macchina nella sua interezza.

Risalire alla lista completa di tutti i clienti non è stato facile, considerate che 50 anni fa spesso neanche si faceva il passaggio di proprietà e noi abbiamo dovuto "tappare buchi" sulle documentazioni con una ricerca scrupolosa.
Possiamo tranquillamente dire che una certificazione così rientra nel campo del più unico che raro, non ci sono altre vetture con una storia simile e soprattutto al Polo Storico non sempre abbiamo l'opportunità di recuperare quasi completamente la storia della macchina.

Nel 2018 c'è stato un ultimo restauro, in che modo ha contribuito a consacrare la "Millechiodi"?
Kidston, famosa azienda di consulenza nel panorama della auto classiche, ha riportato alla luce la "Millechiodi" vendendola poi nel 2015 all'ultimo proprietario che nel 2018 ha deciso di restaurarla finemente.
La Carrozzeria Cremonini si è occupata del bodywork, Gatti dell'impianto elettrico mentre Top Motors Salvioli ha messo mano alla meccanica, ricostruendo il motore V12 della Miura e portando la cilindrata a 4100 cc con pistoni più grossi, valvole maggiorate, albero a camme nuovo, aspirazione diretta e uno scarico molto simile a quello della Miura Jota. Per finire in bellezza è stata collaudata e rodata da Valentino Balboni in persona, direi più che un grande plus.
Tutti questi lavori sono stati certificati direttamente dal Polo Storico - grazie all'utilizzo di parti originali - e questo ha permesso alla "Millechiodi" di ottenere il Certificato di Autenticità Storica nel 2020.

Un'ultima domanda Alessandro. Pensi che in futuro potremmo vedere qualcosa di simile alla "Millechiodi" in salsa moderna?
Difficile a dirsi, come dicevo prima questo Certificato di Autenticità Storica è qualcosa di più unico che raro, devono incastrarsi molti fattori per poter ottenere un risultato simile.
La "Millechiodi" è unica perché messa di fianco alle nostre auto originali si incastra perfettamente, quasi fosse un modello speciale concepito direttamente da Lamborghini.

All'opposto negli Stati Uniti mi è capitato spesso di vedere creazioni di alcuni proprietari che per nulla incarnavano lo spirito di Sant'Agata.
Vernici cromate, Gallardo biturbo, kit estetici estremi... ecco così non ci siamo proprio. Ci sono importanti criteri da rispettare e al Polo Storico prendiamo con assoluta serietà l'originalità delle parti.
Non solo la Miura "Millechiodi" è qualcosa di eccezionale per la storia di Lamborghini ma lo è anche globalmente. Dubito fortemente ci possano essere altri casi simili nella storia e difficilmente ce ne saranno in futuro.