Nuove Hyundai Santa Fe e Tucson Plug-In Hybrid: la nostra prova

Nel suggestivo paesaggio del lecchese abbiamo guidato in anteprima le nuove Hyundai Santa Fe e Tucson Plug-In Hybrid.

Nuove Hyundai Santa Fe e Tucson Plug-In Hybrid: la nostra prova
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Anche per Hyundai Santa Fe e Tucson, dopo il profondo restyling iniziato nel 2020, è arrivato il momento di passare in modalità "alla spina", grazie ai propulsori 1.6 turbo da 180 CV aiutati dalle unità elettriche da 66.9 kW che portano il pacchetto di spinta a ben 265 CV complessivi.
Le abbiamo testate entrambe su un percorso magnifico, costeggiando il Lago di Como e salendo fino alla Colma di Sormano. Confermiamo ancora una volta l'ottimo lavoro svolto dalla casa sudcoreana, sia Santa Fe che Tucson dimostrano quanto uno studio e una progettazione accurata possano portare a un ottimo prodotto in grado di competere ad armi pari con l'agguerrita concorrenza europea.

Santa Fe, l'ammiraglia alla prova

Hyundai Santa Fe è il SUV flagship della casa coreana dal 2000 e oggi, arrivata alla sua quarta generazione, ha raggiunto un livello di tecnologia, comfort e qualità generale davvero da prima della classe. Rispetto al primo modello di 21 anni fa, costruito sul pianale della Hyundai Sonata, possiamo innanzitutto notare una notevole, ma non esagerata, crescita di dimensioni.
Parliamo di una vettura da 4,78 m di lunghezza, 1,90 m di larghezza e 1,71 m di altezza, misure che però si traducono in tanto spazio a bordo e una configurazione a ben 7 posti.
Tante le novità se la paragoniamo alla versione uscita di scena nel 2018, l'estetica esterna è stata rivista in toto e adesso presenta una linea decisamente più accattivante e moderna. Il frontale è quello che più attira l'attenzione, spiccano i nuovissimi fari full LED con DRL "T-Shape" oltre alla griglia maggiorata e paraurti anteriore totalmente rinfrescato. Il posteriore ha forme più classiche ma i nuovi fari full LED con fascia riflettente e il disegno rinnovato del paraurti donano a Santa Fe un'aria moderna e robusta.
Il complesso è quindi un design molto "americano" - mercato su cui Hyundai punta tanto - e massiccio, ma per nulla scontato. Gli interni riflettono un po' quello che è il feeling che trasmette l'esterno, ovvero tanto spazio, lusso e modernità.

Salta subito all'occhio il nuovo sistema infotainment corredato da schermo touch da 10,25" e cruscotto digitale Cluster Supervision da ben 12,3".
I materiali della plancia sono a livelli delle premium, morbidi e ben curati, mentre il modello in prova era provvisto di comodi sedili in pelle marrone con cuciture a trama diamantata.
Il tunnel centrale è old school, ricchissimo di pulsanti fisici (a differenza di Tucson, per esempio) e ben posizionati. Un po' scomoda forse l'assenza di una leva del cambio, ma in poco tempo ci si abitua ad utilizzare agilmente anche la pulsantiera shift-by-wire.
Nota positiva per la capacità di carico: normalmente sulle versioni elettrificate si perde un po' di volume a causa del posizionamento della batteria, ma non su Santa Fe. Avrete sempre a disposizione 571 litri con la terza fila di sedili sollevata, mentre rispettivamente si avranno 634 litri per la configurazione classica a 5 posti e ben 2041 litri abbattendo i sedili posteriori.

Uno degli aspetti più piacevoli di Santa Fe è la sua agilità al netto del suo peso over 2 tonnellate (arriva quasi a 2700 Kg a pieno carico). Lo sterzo, ben tarato, è preciso e demoltiplicato il giusto, mentre l'assetto è regolato per garantire il massimo comfort senza però sacrificare la dinamica di guida. Tre le modalità impostabili dal selettore sul tunnel centrale : Eco, Sport e Smart.
In Eco, Santa Fe ha un comportamento ottimizzato per favorire la marcia a emissioni zero, mentre in Sport, al contrario, avremo un pedal response migliorato, con l'unità termica e quella elettrica che lavoreranno sempre insieme per garantire il massimo della potenza alla ruota. In Smart infine l'auto "intuisce" attraverso la pressione sull'acceleratore quando è meglio ottimizzare i consumi e quando invece è possibile spremere tutti i 265 CV disponibili.
Il powertrain, identico alla Tucson, prevede un'unità ibrida plug-in che sfrutta un motore endotermico a benzina turbo con cilindrata 1.6 turbo, aiutato da un motore elettrico alimentato dalla batteria agli ioni di litio da 13,8 kWh. Abbiamo quindi ben 350 Nm di coppia sfruttabili appieno dalla trazione integrale e il cambio automatico a 6 marcie.

Ottimi anche i consumi, sempre considerati nell'ottica di un possente SUV-D da più di 2 tonnellate. In modalità EV l'auto è in grado di percorrere circa 55 km senza ausilio del propulsore a benzina. Durante il test, in cui abbiamo cercato di mantenere una guida "reale" utilizzando il più possibile l'unità elettrica, abbiamo rilevato un consumo generale di circa 18,5 km/l. Davvero niente male.

Hyundai Tucson Plug-in, rivoluzione green

Abbiamo parlato tanto della nuova Tucson nell'ultimo anno, in versione Full Hybrid ci è piaciuta molto e anche questa volta, col nuovo powertrain ibrido plug-in, non ha deluso le aspettative.
La ritroviamo quindi con la stessa fibra muscolare e una linea assolutamente innovativa, merito della griglia frontale che integra i fari LED Parametric Hidden Lights che si nascondono alla perfezione nella calandra quando sono spenti. Con la versione Plug-in però arriva un'altra chicca: all'altezza del radiatore troviamo delle piccole lamelle attive ad apertura variabile che sono in grado di cambiare, in base alle necessità, il flusso di aria che giunge al motore.
Il posteriore è più classico ma i designer di Hyundai hanno cercato di riprendere il design anteriore tramite un fascione unico LED e dei fari a trama geometrica, mentre il lunotto inclinato e lo spoiler donano alla vettura una linea più dinamica e giovane rispetto alla sorellona Santa Fe.

Salendo sulla nuova Tucson notiamo subito una differenza netta rispetto alla versioni del passato. Addirittura rispetto a Santa Fe si percepisce uno stile più minimale e tecnologico. Non abbiamo più un tunnel centrale fisico ma tutto è stato condensato e razionalizzato in un cruscotto completamente digitale.
Le finiture sono ben curate, non a livello della top di gamma ma comunque di ottima fattura, mentre sedili in pelle elettrici e volante - con design parzialmente ripreso dalla Genesis - creano un ambiente dal sapore premium. Ad accentuare questo mood c'è anche una doppia linea cromata che avvolge completamente l'abitacolo e ospita un sistema ambient light a ben 64 colori.
Il cruscotto digitale riprende lo stile di quello di Santa Fe ma la diagonale passa a 10.25 pollici mentre l'infotainment touch, anch'esso da 10.25 pollici, integra le compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto.
Niente "bonus spazio" questa volta, la batteria riduce di circa 31 litri la volumetria di Tucson ma restano comunque ben 585 litri disponibili nel vano bagagli, numeri più che sufficienti per caricare valigie e animali domestici.

Tucson Plug-In Hybrid offre comfort e un guida semplice ma sincera, tuttavia quando chiediamo alla vettura di scatenare i suoi 350 Nm di coppia, grazie alla trazione integrale, riusciamo anche a levarci qualche sfizio. Sulle tortuose strade che portano alla Colma di Sormano il SUV coreano non ha in alcun modo faticato, garantendoci sempre riprese fulminee.
Ci è piaciuto tanto il comportamento dell'unità termica da 180 CV abbinato al cambio automatico a 6 rapporti, silenziosa e priva di vibrazioni vi farà percepire appena i cambi di marcia. La trasmissione è volutamente tarata per una guida confortevole, così come l'auto stessa del resto, ed è per questo che la modalità Sport in realtà non si addice benissimo a Tucson, in quanto l'unico vero miglioramento sta nel pedal response, mentre i giri motore salgono troppo, tanto da invitare l'utente a tornare alla modalità Eco.

Durante il nostro test abbiamo monitorato attentamente i consumi e possiamo considerarci soddisfatti, l'andamento è stato tutt'altro che regolare tra stradine bordo lago, collina e strade provinciali ma Tucson ha tenuto un'invidiabile media di quasi 21 km al litro, cercando di sfruttare tutti e 60 km di autonomia in elettrico.

Secondo noi

Hyundai ci ha proposto due ottimi prodotti moderni e tecnologici ma soprattutto al passo con la road map intrapresa verso l'elettrificazione. Santa Fe è "più SUV" di Tucson, è più grande, meglio rifinita e dotata di una linea più classica. È provvista di selettore "Terrain Mode" che è in grado di regolare l'erogazione di coppia su diversi fondi come sabbia, neve e fango.
Il passaggio a Plug-in hybrid poi la posiziona a un nuovo livello di fruibilità, con questo bestione da +2 tonnellate sarà possibile tenere una media di consumi da city car, ma con il grosso vantaggio di avere una volumetria importante.
L'unica nota stonata, secondo noi, sono gli interni. Per quanto siano ben rifiniti e assemblati mancano di carattere: rispetto a Tucson, per esempio, non sembra di trovarsi all'interno di un'auto del 2021. Il volante ha un design un po' superato (perché non usare quello di Tucson?) mentre la plancia è ben studiata dal punto di vista dell'ergonomia ma molto caotica.

Santa Fe Plug-In Hybrid è disponibile con il solo allestimento Xclass a un prezzo di partenza di 61.000 euro, ma tra ecobonus, bonus regionali e vantaggio clienti non è impensabile pagarla 10.000 euro meno.
Non male se consideriamo che è un SUV-D plug-in che offre tecnologia e sicurezza all'avanguardia come il Blind-Spot View Monitor (che visualizza l'angolo cieco direttamente sul cruscotto virtuale), la frenata automatica d'emergenza con riconoscimento di pedoni, il Junction Turning (frenata d'emergenza pre-impatto agli incroci), Cruise Control Adattivo e mantenimento di corsia.

Voto più che positivo anche per Tucson, auto che abbiamo già elogiato in articoli precedenti. Al di là della linea innovativa e accattivante, ciò che abbiamo veramente apprezzato sono state tutte le piccole soluzioni User Centered Design che la casa coreana ha studiato.
Un esempio? Entrando in galleria coi finestrini aperti l'auto li chiude automaticamente, attivando la funzione di ricircolo del climatizzatore, oppure, per quanto riguarda la zona di ricarica wireless per gli smartphone, troviamo una ventola di raffreddamento che aiuta a mantenere la temperatura del dispositivo bassa in modo da preservare la longevità del dispositivo.
Se aggiungiamo poi il fatto che la vita a bordo è facilitata da molti sistemi ausiliari come Blind-Spot View Monitor e Junction Turning mentre si viene coccolati da un ambiente minimal ma ben curato, allora non possiamo che lodare il lavoro di Hyundai.

Certo, ci sono ampi margini di miglioramento, soprattutto all'interno, dove nonostante il design futuristico i materiali plastici sono un po' troppo "croccanti", mentre l'interfaccia grafica di cruscotto e infotainment potrebbe essere curata meglio.
Ci sarebbe piaciuta anche una modalità E-Save per preservare l'energia della batteria oppure una Brake Mode che avrebbe aiutato ad accumulare carica durante le discese, ma nonostante queste mancanze Tucson resta un prodotto più che valido.
Chiudiamo coi prezzi: Tucson Plug-In Hybrid parte da € 44.500 in versione XLine che diventano subito € 46.100 con la eXellence (quella della nostra prova), per arrivare fino a € 46.600 per la versione sportiva NLine. Anche qui tenete presente che tra ecoincentivi, ecobonus e vantaggi cliente è possibile abbassare facilmente di 1/5 il prezzo.