Abbiamo guidato la Dacia Spring in anteprima: com'è l'elettrica da 9.400 €?

Abbiamo avuto la possibilità di guidare in anteprima la nuova Dacia Spring, l'elettrica più accessibile del mercato italiano attuale.

Abbiamo guidato la Dacia Spring in anteprima: com'è l'elettrica da 9.400 €?
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Senza perder tempo con grandi giri con le parole, la nuova Dacia Spring è - sulla carta almeno - la rivoluzione che stavamo aspettando. Una vettura elettrica "democratica", la più accessibile dell'intero mercato italiano, con un prezzo di listino che parte da "appena" da 19.900 euro ("appena" in campo elettrico, si intende), una cifra che grazie agli attuali incentivi diventa magicamente 9.400 euro, un prezzo che qualche mese fa avremmo considerato "impossibile" per una BEV fatta e finita. Proprio per sfruttare l'onda green dell'Ecobonus 2021, Dacia - insieme al Gruppo Renault tutto - ha deciso di anticipare l'uscita commerciale della vettura nel nostro Paese, aprendo i pre-ordini già lo scorso 11 marzo. Ora, dopo averne parlato per mesi, è finalmente arrivato per noi addetti ai lavori il momento di provare con mano le potenzialità della Dacia Spring. Con lei siamo riusciti a passare quasi un intero pomeriggio fra le strade di Milano e non solo, abbiamo fatto anche un piccolo tratto extraurbano e quello che segue è il frutto della nostra esperienza: questa è stata la nostra giornata con la nuova Dacia Spring Elettrica.

Minimale, essenziale, funzionale

Appena saliti a bordo, il feeling Dacia è subito palpabile, con pochissimi elementi a indicare la tecnologia elettrica alla base del progetto. Il marchio rumeno ha probabilmente fatto questa scelta per non destabilizzare troppo il suo pubblico, che anche a bordo della Spring si troverà subito a casa. L'auto conferma un freno di stazionamento manuale e - al posto della classica leva del cambio, sul tunnel centrale - un piccolo selettore di marcia: P, N, D e R, i classici comandi da auto elettrica o termica con cambio automatico. Ciò che cambia rispetto al passato è certamente il quadro strumenti, che offre un piccolo schermo LCD (non a colori, minimale ma funzionale) e barre prestampate al posto del classico tachimetro e del contagiri. Da una parte abbiamo un indicatore di potenza, che ci avverte in tempo reale se stiamo usando il motore in un range Eco, Power oppure stiamo recuperando energia in fase di frenata. Dall'altra gli indicatori di carica della batteria, il selettore di marcia e altre spie standard. Anche qui siamo nel campo del "minimale funzionale". La parola "funzionale" tornerà spesso nel corso di questo articolo, poiché è ciò a cui Dacia ha puntato maggiormente; pur avendo a che fare con un allestimento Business, è chiaro come Dacia abbia comunque utilizzato materiali non eccessivamente pregiati per non alzare l'asticella del prezzo.

Basta aprire uno sportello per capire di che pasta è fatta la Spring, leggera (appena 970 kg), spartana, senza troppi fronzoli e - appunto - funzionale in ogni suo aspetto. Anche aprire il cofano ci fa capire come il produttore non abbia voluto forzare la mano e offrire un baule aggiuntivo, che pur ci sarebbe stato vista la compattezza del powertrain elettrico. Un powertrain che è il vero cuore dell'operazione, come vedremo fra un attimo. Prima però concludiamo con il feeling interno: l'abitabilità è in linea con la line-up Dacia, se non siete eccessivamente alti riuscite a stare anche seduti dietro, il bagagliaio invece offre 290 litri di spazio, il che non è male per una vettura lunga appena 3,73 metri.

I sedili anteriori fanno il loro dovere senza strafare (del resto non parliamo di un'auto progettata per lunghi viaggi), lo schermo centrale (assente con la versione base) ha tutto ciò che serve per un'esperienza di infotainment "basic" completa di bluetooth, con grafica minimale, servizi essenziali e una navigazione in tempo reale non così "aggressiva", comunque sufficiente per la città. Il vero plus? La funzionalità Smartphone Replication via cavo, che porta sia Android Auto che Apple CarPlay a bordo della Dacia Spring, vero motivo per cui acquistare la versione con display centrale. Ma dicevamo il powertrain...

Un motore piccolo ma con carattere

Il motore elettrico montato a bordo della Dacia Spring è forse l'aspetto migliore dell'operazione. Pur non offrendo poi così tanti cavalli, appena 44 CV/33 kW, risulta sufficientemente scattante per una vettura di questo tipo, in superstrada raggiunge i 110 km/h senza difficoltà, in ambito urbano invece - il suo habitat naturale - ha il corretto brio (125 Nm di coppia elettrica non sono affatto male) e consumi alquanto ridotti. Il tempo che abbiamo avuto a disposizione non è stato ovviamente sufficiente a svolgere un test autonomia, i dati dichiarati da Dacia sembrano però veritieri. Abbiamo 230 km nel ciclo misto WLTP, ben 305 km secondo il ciclo WLTP City, traguardi non troppo fantascientifici se non bruciate ogni semaforo alla massima potenza. Alla fine del nostro giro abbiamo infatti ottenuto una media di 10,2 kWh per 100 km, basta dunque fare due conti e pensare che la batteria in dotazione alla Spring è da 27,4 kWh (più grande di quella della Twingo Electric da 22 kWh, anche se una parte della capacità verrà sicuramente riservata per sicurezza). Magari non si arriva a 300 km, ma 270 si - che per una vettura di questo tipo ci può assolutamente stare. Esistono elettriche più costose che si comportano peggio...

Ricarica a 30 kW

Molto interessante anche l'argomento ricarica. La Dacia Spring arriva alla bellezza di 30 kW in DC presso colonnine Fast Charge compatibili, grazie alla possibilità di utilizzare un connettore Combo CCS - con il quale andare dallo 0 al 100% in appena un'ora e mezza. Certo un tipo di ricarica "stressante" per la batteria che consigliamo solo in caso di vero bisogno. La Dacia Spring del resto si può caricare anche con un cavo di Tipo 2 fino a 3,7 kW o 7,4 kW, con i tempi che salgono rispettivamente a 8 ore e 30 minuti e 4 ore e 50 minuti - sempre per lo 0-100%, e non capita certo tutti i giorni di toccare lo 0%. Presso una presa domestica, a 2,3 kW, occorrono 13 ore e mezza per una carica completa. Se non scaricate tutti i giorni l'intera batteria, cosa comunque difficile da fare in città, in una notte ve la cavate senza problemi, così da avere il 100% al mattino dopo. Interessante e comodo l'alloggiamento della ricarica, posto sul muso, la posizione ideale per caricare a una colonnina (anche se in caso di incidente frontale è il primo elemento a saltare...). Non possiamo certo dire di aver provato la Dacia Spring in modo approfondito ed esaustivo, il poco tempo passato con lei però ci siamo divertiti. È una vettura agile e scattante, grazie sl suo motore elettrico che non è potentissimo (è vero!) ma regala le giuste soddisfazioni, in linea con il prezzo dell'offerta.

Non dimentichiamo che la versione Business offre anche i sensori di parcheggio con Parking Camera, il climatizzatore manuale, gli specchietti retrovisori regolabili elettricamente, i cerchi da 14" FlexWheel e sellerie TEP con impunture blu - solo per ricordare alcuni dettagli extra rispetto alla variante base. Dacia avrebbe forse potuto far qualcosa di più sulle plastiche interne, offrire un corpo più robusto, migliorare il quadro strumenti (che, bisogna dirlo, nel 2021 risulta quasi già datato), poi però molto probabilmente non avremmo più parlato dell'elettrica più accessibile del nostro mercato ma di qualcosa di diverso... Di una BEV come tante altre, dal costo proibitivo per molti utenti, proprio ciò che la nuova Dacia Spring non vuole essere.